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Siamo tutti "photographer": su Facebook basta un ph

Cosa vuol dire essere photographer? Questa parola, abusata sui social network, è spesso lontana da chi ha lavorato duramente per portare avanti l'Arte di fotografare

  • 3 dicembre 2014

La fotografia è una delle espressioni artistiche che più, nella storia, ha saputo cogliere nel segno catturando momenti divenuti immortali. Questo, almeno, fino al giorno d'oggi. Perché la verità è che oggi, nel mondo e soprattutto a Palermo, siamo tutti photographer.

Così l'arte si trasforma in immagini caricate su Facebook, belle soltanto per il numero di like correlati. L'invasione è in crescita: i photographer sui social si distinguono per gli scatti realizzati in automatico, senza padronanza dello strumento fotografico, senza la conoscenza della storia e delle tecniche fotografiche. E, ovviamente, per la snervante imposizione del loro nome seguito dall'immancabile "ph".

Per essere photographer basta poco: uno strumento che non si sappia usare, un pc, una connessione internet e la pretesa di diventare qualcosa agli occhi degli altri. A Palermo i photographer si moltiplicano. Sono agli eventi, ai concerti, per le strade. Ed è avvilente specialmente per chi non è photographer, ma Fotografo.

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Perché c'è differenza: il Fotografo a Palermo è chi della Fotografia vuol fare un mestiere. O chi lo sta già facendo da anni, con estremi sacrifici. Ed è avvilente confrontarsi e addirittura concorrere con coloro che mirano solo alla notorietà su un social.

La situazione è drammatica: ottiene più consensi una giovane donna appena uscita dal liceo che ha ricevuto una costosissima reflex per il diploma e che vive il 50% della propria vita sui social con relativa pagina in cui pubblica scatti di fiorellini e di amiche photoshoppate, rispetto a uomini e donne con una famiglia, costretti ad un doppio lavoro e con alle spalle un'esperienza fotografica pluriennale ma lontani da Facebook.

Che si sappia, sull'onda dell'invasione attualissima dei photographer: quello del Fotografo è un mestiere difficile, perché è legato ad un'arte che si ama, e che quando si ama davvero ti porta a sacrificare forze e fatica, non soltanto mentale ma anche fisica. Ci si fonde con il proprio strumento, si cambia il modo di vedere le cose.

Si combatte affinchè tutti possano gioire della Bellezza di un momento, per lasciare una traccia dei ricordi, gioiosi o terribili che siano. Basta guardare un vero Fotografo in azione: osservare tutti i suoi buffi movimenti, che si fondono come in un passo a due con il proprio strumento.

O basterebbe, volendo, andare in libreria e sfogliare quei costosissimi ed enormi libroni che raccolgono scatti di ogni epoca, di uomini e donne che hanno fatto davvero la Storia. Più Fotografi e meno PH. Iniziamo a dare il peso giusto alle cose.

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