ATTUALITÀ

HomeNewsAttualità

Tassa di soggiorno in Sicilia, rivolta degli albergatori

I responsabili delle associazioni di categoria si dicono preoccupati per l'avvio della stagione turistica e chiedono un incontro con il presidente Lombardo

  • 29 maggio 2012

È scontro sulla tassa di soggiorno in Sicilia. La ‘tassa di soggiorno’ è un tributo comunale che può raggiungere i cinque euro a notte ed è richiesto a tutti i turisti che soggiornano in determinate località. Per alcuni tale tributo è visto come un modo per incrementare in modo poco trasparente le casse dei comuni ed in estate è messo in pratica soprattutto dalle località balneari che chiedono ai turisti questo pedaggio. I responsabili turismo di Confesercenti Sicilia, Confcommercio Sicilia, Legacooperative Sicilia, Confindustria Sicilia e Skal International Palermo, si dicono preoccupati per l'avvio della stagione turistica e hanno chiesto un incontro urgente con il presidente della Regione Raffaele Lombardo. «In considerazione del fatto che non si è provveduto a riunire la Conferenza Stato-Città, così come previsto dalla normativa vigente, tutti i Comuni in Sicilia che hanno provveduto ad applicare l'imposta di soggiorno - sostengono le associazioni di categoria - risultano operare in violazione di quanto disposto dalle prescrizioni in materia di federalismo fiscale».

«Un provvedimento, quello dell'imposta di soggiorno, che - ricordano - stando alle ultime dichiarazioni dell'assessorato al Turismo si sarebbe potuto rendere operativo solo a partire dal 1 luglio 2012 e in ogni caso non prima che si fosse compiuto l'iter previsto dal decreto legislativo 14 marzo 2011 n. 23 e delle richiamate norme in materia di federalismo fiscale, in virtù delle quali per le Regioni a Statuto Speciale la disciplina generale di attuazione dell'imposta di soggiorno deve essere dettata di intesa con la Conferenza Stato-Città».

«Riteniamo necessario - proseguono le associazioni - che la Regione intervenga con urgenza per richiamare tutte le amministrazioni Comunali che in Sicilia hanno provveduto all'applicazione dell'Imposta di soggiorno ad oggi illegittima, le cui conseguenze e ricadute incidono pesantemente sia sulla competitività delle singole imprese che dell'intera offerta turistica regionale». Le associazioni di categoria chiedono quindi «un incontro con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, al fine di adottare tempestivamente adeguate misure per intervenire nei confronti dell'illegittima adozione dell'imposta di soggiorno in Sicilia e garantire che il sistema imprenditoriale non venga visto, ancora una volta, come la soluzione per recuperare risorse per risanare i bilanci degli Enti locali, e di scongiurare - concludono - l'imposizione di un ulteriore balzello che non solo fa male al turismo ma che nelle sue modalità di applicazione non trova nessun legittimo presupposto».

Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI