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Un network per le aree gessose

Balarm
La redazione
  • 22 settembre 2006

Un'iniziativa nuova ed inedita: creare una rete tra le aree riservate per istituire un parco regionale minerario delle zone solfatare della Sicilia. Il progetto viene rilanciato da Gianfranco Zanna, responsabile per i Beni culturali di Legambiente Sicilia, in occasione della presentazione del volume "Salvalarte Sicilia gypsum. Le forme dei gessi. Aree carsiche gessose in Sicilia" tenutasi al museo "G. G. Gemmellaro" di Palermo.

«Le aree carsiche gessose della Sicilia sono una peculiarità unica della nostra regione, non solo nel Mediterraneo ma a livello europeo», afferma Zanna. Ad oggi queste zone non sono adeguatamente tutelate, per quanto la maggior parte di esse ricada all'interno del sistema delle aree protette siciliane. «L'idea - dice Giulia Casamento, direttrice della riserva Grotta di Santa
Ninfa, uno dei siti interessati dal fenomeno carsico gessoso - è di stipulare un protocollo di intesa tra tutti gli enti gestori (12 riserve naturali e un parco regionale, quello delle Madonie, ndr) per assicurarne il coordinamento».

Valerio Agnesi, direttore del dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università di Palermo che al museo Gemmellaro ha sede, evidenzia che «la creazione di una rete che unisca insieme queste riserve (concentrate in un'area piuttosto ristretta, a cavallo tra le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento, ndr) si intreccia all'intento di creare il parco regionale geominerario, che costituirebbe un bene non solo naturale ma anche culturale: un museo all'aperto, luogo dove si danno le coordinate e gli input per rimandare alle realtà del territorio». In questa stessa occasione è stata inaugurata la nuova "sala dei Cristalli" del museo "Gemmellaro", che ospita reperti di estremo interesse per la ricostruzione della storia geologica della Sicilia.
dgz.

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