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Una cinerassegna politically “in-correct”

  • 10 marzo 2004

Con “Paz!” si apre giovedì 11 marzo la cinerassegna organizzata dal gruppo studi “Media324”della Facoltà di Scienze Politiche di Palermo. Alle ore 21 infatti, presso la facoltà di via Maqueda 324, sarà proiettato il film di Renato De Maria tratto dalle opere di Andrea Pazienza. Dopo questo appuntamento sono previste altri sette incontri (tutti quanti ad ingresso libero) che si terranno ogni giovedì con cadenza settimanale. Al termine della visione si aprirà di volta in volta un dibattito concernete il tema del film. Scorrendo la lista dei titoli proposti – oltre a “Paz!”, “Good bye Lenin” (18/03), “My name is Tanino” (25/03), “Vodka Lemon” (01/04), “Lavagne” (08/04), “La classe operaia va in paradiso” (15/04), “Sacco e Vanzetti” (22/04) e “Paris Dabar” (29/04) – non si può non notare come si tratti di opere che, pur nella loro diversità, si caratterizzano tutte per la presenza di un forte impegno politico e sociale. Film di autori affermati (Paolo Virzì, Samira Makhmalbaf, Elio Petri, Giuliano Montaldo) ma anche di esordienti (Wolfgang Becker, Hiner Saleem, Paolo Angelini), di differenti epoche e latitudini, ciascuno dei quali ci racconta una realtà particolare.

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In ogni caso si tratta di opere sempre anticonformiste e al di fuori della cultura commerciale da Block buster, ed è per questo che da esse può scaturire una riflessione “alternativa”. «È necessaria questa iniziativa – sostiene infatti il gruppo studi “Media324” - per dare spazio a quanti vogliono creare libertà, cultura liberata dalle leggi dell'audience e del politically correct. Un ausilio didattico se vogliamo ma anche un modo per raccontare storie; è così in effetti che ci si sente partecipi, stimolati e  stimolanti, attivi e vivi». Nel primo appuntamento della rassegna i protagonisti saranno i celebri personaggi di Andrea Pazienza (Zanardi, Pentothal, Enrico Fiabeschi ecc…) che in “Paz!” migrano dalle pagine dei fumetti allo schermo cinematografico. Ne esce fuori uno spaccato della Bologna di fine anni ’70, di una generazione piena di ideali e di illusioni, ancora oggi molto discussa e controversa.

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