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Una pièce di Teatro Improvviso

Balarm
La redazione
  • 4 luglio 2005

Il 30 giugno si è concluso “Finzioni Vere, Finzioni Finte: il Laboratorio del Teatro Improvviso”, un laboratorio teatrale condotto da Piero Costa e istituito dall’ERSU, svoltosi nei locali della residenza universitaria di Palermo dal mese di dicembre. A conclusione delle attività del laboratorio (volte alla scoperta delle capacità creative e interpretative attraverso molteplici esperienze di complicità in esercizi di improvvisazione, individuale e collettiva, inclusi approcci tecnici nell’uso della voce, della mimica, del corpo, e di vari modi recitativi, esperimenti di scrittura e di eventi scenici), quale coronamento di un’esperienza pienamente riuscita, i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa hanno preparato lo spettacolo “‘U villaggiu ra zia locca”, dramma "orizzontale" scritto e diretto da P. Costa, che andrà in scena dal 7 al 9 luglio alle 21 nel Salone degli stucchi del Pensionato Universitario ex-Hotel De France, vicolo S.’Uffizio (traversina rampa rialzo in piazza Marina, lato mare) a Palermo. Varie vicende si dipanano nel villaggiu ra zia locca, onirico e ancestrale, dove, in sospensione temporale, in assenza di poteri di controllo sui comportamenti, tutto accade per trasporto emotivo, spinta passionale, pace dell’abnegazione, soddisfazioni fisiologiche, nessuno va a caccia di privilegio sull’altro: nessuno perpetra prevaricazioni e soprusi. Ma accade che all’ignavia possa appartenere il cinismo, l’innocenza possa mutare in crudeltà, un gioco possa irretire chi lo ha concepito, si possa scivolare sul proprio bagnato.

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Per non parlare di variabili e imprevisti che i personaggi non sanno fronteggiare: un villaggio incantato dove nessuno si serve di una bussola e una sorte birbona regna sovrana. In fondo, forse, quasi come in qualsiasi luogo fatto di uomini, solo che quelli del villaggio ra zia locca sono uomini “umani”: non soffrono di complessi di superiorità. Da notare come la scelta di un testo in dialetto abbia risposto ad una precisa esigenza, in quanto i partecipanti al laboratorio provengono da ogni parte dell’isola e poiché tutti si sono via via innamorati dell’eufonia generata dall’accostamento dei vari dialetti, diversi e consonanti per contiguità, è stato scelto di concludere il percorso con una pièce che si prestasse ad una trattazione in vernacolo. Ma non è secondo a ciò l’intento di evidenziare, come metafora di problematiche umane planetarie, la ricchezza che ogni peculiarità costituisce per l’insieme e il valore aggiunto che essa può trarre dalla coesistenza: “capitalizzazione”, anziché “capitolazione”, delle differenze. Gli attori sono: Antonella Di Ganci, Carla Milazzo, Chiara Pulizzotto, Daniela Caputo, Eleonora Margiotta, Francesco Ballone, Francesco Pettina, Maria Galfano, Mariagrazia Adamo, Roberto Simonte, Serena Di Noto e Tiziana Illuminato. L’ingresso allo spettacolo è libero. Causa numero limitato di posti, si consiglia di prenotare c/o Ufficio Attività Culturali c/o Pensionato Universitario S. Saverio, via G. Di Cristina 39, Palermo, ore ufficio: 9 - 14.

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