STORIE
Manuela, l'artigiana nomade del riciclo: "Giro la Sicilia sul mio laboratorio a 4 ruote"
Nelle sue mani oggetti e tessuti di scarto prendono nuova vita. Dopo il covid la scelta coraggiosa di chiudere la boutique e vivere in un camper girando l'Isola
Manuela Sergi
Vinili, matite, telefoni, tessuti di 40 anni fa. Nelle sue mani ciò che andrebbe buttato rinasce sotto nuova forma.
Quarantun'anni, Manuela Sergi è un'artigiana catanese che dopo il covid si è reinventata nomade.
Borse ricucite da dischi e tessuti di scarto, punte di matita che diventano orecchini. I suoi lavori catturano l'occhio dei curiosi in giro tra fiere e mercatini.
«La scelta che ho fatto è quella di utilizzare materiali recuperabili - spiega Manuela - un vecchio telefono diventa una borsa, delle diapositive diventano delle lampade, non faccio mai la stessa cosa e cerco sempre di farmi ispirare da ciò che trovo in giro».
La passione per il mondo dell'arte e il diploma all'accademia di Belle arti di Catania, poi la brutta esperienza in un locale e la decisione di "crearsi da sola".
«Come tutte le ragazze giovani che volevano recuperare qualche soldino ho lavorato nei locali - racconta l'artigiana - in uno di questi ho vissuto una brutta esperienza e mi sono detta: "So fare tante cose, mi piace il vintage" e ho iniziato con le prime creazioni, i primi mercatini, ho visto che le cose piacevano e adesso giro un po' per tutta la Sicilia portando quello che faccio a bordo del mio camper».
Da tre anni Manuela è un'artigiana nomade. «Avevo un punto vendita a Catania - racconta - l'ho tenuto per circa 5 anni, quando è arrivato il covid dopo 3 mesi ho deciso di chiudere e ho scelto di diventare nomade.
Ho chiuso il negozio e ho iniziato questo percorso a bordo del mio laboratorio a 4 ruote: vivo e produco in camper».
All'interno della sua casa portatile Manuela ha di tutto: fornelli, letto, un tavolo, macchina da cucire, bagno e doccia. Per alimentare la corrente usa un pannello solare installato sul tettuccio del van.
«Lavorare qui dentro mi piace tantissimo - spiega l'artigiana catanese - perché ogni giorno sono in un posto diverso con un panorama diverso. La notte dormo vista mare, il giorno dopo mi sveglio in montagna, il mio laboratorio è sempre nuovo».
Non solo la Sicilia, Manuela ama viaggiare ed è pronta per la stagione invernale dov'è ancora estate. «Ad ottobre parto per Fuerteventura - racconta entusiasta - vado a fare la stagione invernale, porterò le cose che faccio in giro».
Quarantun'anni, Manuela Sergi è un'artigiana catanese che dopo il covid si è reinventata nomade.
Borse ricucite da dischi e tessuti di scarto, punte di matita che diventano orecchini. I suoi lavori catturano l'occhio dei curiosi in giro tra fiere e mercatini.
«La scelta che ho fatto è quella di utilizzare materiali recuperabili - spiega Manuela - un vecchio telefono diventa una borsa, delle diapositive diventano delle lampade, non faccio mai la stessa cosa e cerco sempre di farmi ispirare da ciò che trovo in giro».
La passione per il mondo dell'arte e il diploma all'accademia di Belle arti di Catania, poi la brutta esperienza in un locale e la decisione di "crearsi da sola".
«Come tutte le ragazze giovani che volevano recuperare qualche soldino ho lavorato nei locali - racconta l'artigiana - in uno di questi ho vissuto una brutta esperienza e mi sono detta: "So fare tante cose, mi piace il vintage" e ho iniziato con le prime creazioni, i primi mercatini, ho visto che le cose piacevano e adesso giro un po' per tutta la Sicilia portando quello che faccio a bordo del mio camper».
Da tre anni Manuela è un'artigiana nomade. «Avevo un punto vendita a Catania - racconta - l'ho tenuto per circa 5 anni, quando è arrivato il covid dopo 3 mesi ho deciso di chiudere e ho scelto di diventare nomade.
Ho chiuso il negozio e ho iniziato questo percorso a bordo del mio laboratorio a 4 ruote: vivo e produco in camper».
All'interno della sua casa portatile Manuela ha di tutto: fornelli, letto, un tavolo, macchina da cucire, bagno e doccia. Per alimentare la corrente usa un pannello solare installato sul tettuccio del van.
«Lavorare qui dentro mi piace tantissimo - spiega l'artigiana catanese - perché ogni giorno sono in un posto diverso con un panorama diverso. La notte dormo vista mare, il giorno dopo mi sveglio in montagna, il mio laboratorio è sempre nuovo».
Non solo la Sicilia, Manuela ama viaggiare ed è pronta per la stagione invernale dov'è ancora estate. «Ad ottobre parto per Fuerteventura - racconta entusiasta - vado a fare la stagione invernale, porterò le cose che faccio in giro».
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