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"Niente paura, andiamo in scena": nei teatri di Palermo la cultura è la miglior cura

Gli operatori teatrali della città hanno avvertito l'effetto dovuto all'allarme sul virus ma ciascuno di loro si dichiara pronto a ripartire nel nome di una cultura sempre viva

Balarm
La redazione
  • 28 febbraio 2020

Il Teatro Biondo di Palermo

La paura del Coronavirus svuota i teatri di Palermo ma gli addetti ai lavori non ci stanno e rilanciano con la giusta dose di consapevolezza e professionalità che in questi casi è sempre utile a riportare la situazione verso la normalità.

Abbiamo sentito alcuni dei personaggi più noti del mondo del teatro a Palermo per farci raccontare come hanno reagito agli eventi degli ultimi giorni.

Francesco Giacalone del teatro Savio e presidente di Federteatri spiega: «Le nostre attività vanno avanti regolarmente e il prossimo fine settimana, come da programma, andrà in scena Ernesto Maria Ponte. Infine, anche gli spettacoli per bambini della compagnia delle Fiabe non subiranno nessuno stop e andranno avanti regolarmente».

Orazio Bottiglieri, direttore artistico del Colosseum, Lux e Re Mida: «Noi continueremo la nostra attività come sempre e cercheremo di utilizzare la risata come unico vaccino. L'unico antidoto sicuro è la risata le emozioni che si possono ricevece in luoghi come il teatro che va vissuto come un luogo normale».
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Anche Pamela Villoresi, direttice del Teatro Biondo commenta: «Stiamo continuando con le attività del teatro, se il ministero dovesse decidere diversamente e imporci la chiusura noi andremo in scena con uno spettatore a sera e faremo una diretta in youtube con una password e un prezzo democratico per tuttii».

Francesco Giambrone, al vertice del del Teatro Massimo dice: «Invito il pubblico a continuare a frequentare i teatri e i concerti, ad andare al cinema e nei musei: nutritevi di arte e cultura che fanno bene alla salute di tutti».

Gianni Nanfa, Teatro Jolly: «Per noi è una settimana anomala, non abbiamo avuto spettacoli, anche per il mio spettacolo di venerdì sabato e domenica i biglietti sono già venduti. Previsioni allarmistiche non ce ne sono, il danno grosso è stato per l'assenza delle scuole, sono saltati moltissimi spettacoli mattutini, una grande danno economico».

Daniela Pupella, del teatro Sant'Eugenio: «Abbiamo fatto partire la rassegna con un bel publico proprio in questi giorni. Non c'è stata paura e noi continueremo a stare aperti. Ci siamo abbracciati e baciati con il pubblico, quindi tutto regolare, nonostante un lieve calo. Noi ci limitiamo a fare teatro».

Vito Meccio, del teatro Agricantus: «Abbiamo anche noi subito l'effetto del virus per la mancanza di pubblico scolastico, vista la sospenzione delle lezioni quindi la sofferenza è notevole sul fronte economico. Per il resto continueremo tutto secondo la programmazione. Non c'è alcun allarme quindi si può continuare a frequentare anche il teatro come il bar. Basta rispettare le normali regole d'igiene».

Giuseppe Provinzano, dello Spazio Franco: «Secondo me tra i promotori di cultura non si deve diffondere il panico, anzi è nostro dovere morale e culturale andare avanti con lucidità, sebbene siamo tutti appesi alle disposizioni, e anche pensare delle alternative allo spettacolo dal vivo sarebbe sbagliato, piuttosto dobbiamo prodigarci affinché venga diffuso un clima distensivo.

Fermare il teatro è un grandissimo danno: stiamo vedendo le programmazioni delle regioni del Nord sospese e bloccate a data da destinarsi, laddove spesso a restare penalizzati sono gli artisti costretti a rimanere a casa. Questo é il momento della solidarietà come cultura e della lucidità come pratica. Meno "io" e più "noi"».

Elisa Parrinello, Teatro Ditirammu: «Abbiamo avuto qualche perplessità perché lavoriamo con i turisti e per cautelare tutti abbiamo deciso di informarci con i vari tour operator sulla provenienza delle persone. Ma non abbiamo escluso nessuno e abbiamo lasciato tutto aperto.

La prossima settimana debutto con un mio spettacolo al teatro Jolly e anche lì abbiamo deciso di andare in scena. Ci vorrà del tempo per smaltire la paura di questo periodo. L'emergenza vera è quella climatica, ci sono tante cose di cui dovremmo preoccuparci, non è avendo paura che si risolvono. In questo momento dobbiamo stare attenti per anziani e bambini. Io ho più paura delle persone che del virus perché sono un po' allarmiste».

Milena Mangalaviti e Donatella Sollima degli Amici della Musica: «In questi giorni in cui purtroppo troppi messaggi allarmistici, e spesso privi di fondamenta, hanno fatto da protagonisti, ci sembra opportuno sia la cultura a ritornare sotto i riflettori. Palermo fortunatamente è una città in cui l'offerta culturale non manca, né manca la molteplicità dei prodotti che si offrono al pubblico sempre numeroso ed appassionato. L'Associazione Siciliana Amici della Musica invita ad approfittare dell'offerta culturale della nostra città e ricorda il suo prossimo concerto al Politeama Garibaldi lunedì 9 marzo».

Luca Mazzone, del Teatro Libero: «Noi confermiamo lo spettacolo della prossima settimana. Certamente stiamo vivendo dei forti disagi perché due spettacoli nostri in tournée in Veneto e Lombardia sono stati sospesi con conseguente perdita economica. Ci auspichiamo che gli enti locali possano in qualche modo sostenere i teatri e le imprese del settore danneggiate da questa situazione».

Giuseppe Valenti, Teatro Orione: «Stiamo provando a continuare la nostra programmazione, abbiamo annullato qualche spettacolo, speriamo che la prossima settimana vada meglio. Abbiamo avuto i matinèe annullati con le scuole, ma dobbiamo metterci a lavorare subito, dobbiamo alzare il sipario e andare in scena, altrimenti sarà un bagno di sangue».
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