MISTERI E LEGGENDE
Notte d'amore e "oro" tra le onde: la donna che rubò il cuore di un soldato a Palermo
Un soldato e un’ondina si sfiorano solo per una notte. Ma il mare, geloso custode, la reclama per sé alle prime luci dell'alba. La leggenda raccontata da Luigi Natoli

"Undine" di John William Waterhouse
Messer Gilberto, un milite normanno che svolgeva il ruolo di custode presso la Porta di Mare a Palermo, non aveva mai conosciuto l'amore. Le sue giornate erano sempre uguali e sul suo volto non compariva un sorriso da diverso tempo.
L’uomo viveva in solitudine e concentrava tutte le sue energie sul lavoro. Era un custode molto responsabile e, proprio per questo, gli venne affidato il compito di vegliare sulle acque palermitane durante la notte, insieme ai suoi sottoposti.
Una sera, ultimato il suo turno, Messer Gilberto si ritirò nella torre per dormire un po’, mentre le guardie gli davano il cambio. Nonostante fosse stanco, l’uomo non riusciva a prendere sonno; il caldo era insopportabile e il cuscino sembrava bruciare sulla pelle.
Cercando un po’ di refrigerio, Gilberto si affacciò alla finestra e si sentì sopraffatto dal fascino misterioso della notte. Il cielo era sereno, ma la luna era nascosta e c’erano soltanto le stelle a brillare nel grande manto scuro che avvolgeva la città.
Sembrava quasi che una voce chiamasse Messer Gilberto per invitarlo a raggiungere il mare per trovare sollievo.
Il soldato assecondò il suo istinto, uscì dalla stanza e avvisò i guardiani che avrebbe nuotato per un’ora e poi sarebbe tornato da loro.
L’acqua avvolse l’uomo in un tenero abbraccio rigenerante e Gilberto nuotò avanti e indietro per diversi minuti. Da quella prospettiva, le mura di Palermo sembravano ancora più imponenti e lui si sentiva intimidito dalla bellezza della città.
Improvvisamente sentì che qualcosa sfiorava le sue mani sotto la superficie dell’acqua. Il soldato strinse le sue dita in un pugno e tirò su la mano pensando che si trattasse di alghe, ma il colore somigliava all’oro.
Ciò che avvolgeva la sua pelle era una chioma fatta di lunghi e morbidi capelli biondi. Messer Gilberto continuò a sollevare i fili dorati e iniziò a vedere il volto di una donna, poi le spalle, i seni e tutto il corpo nudo e infreddolito.
Il soldato portò immediatamente la donna verso la riva e l’adagiò sulla sabbia, pensando che fosse morta e che il destino l’avesse consegnata a lui per donarle una sepoltura dignitosa.
Gilberto guardava il corpo disteso accanto a lui e si domandava cosa potesse essere accaduto alla donna. Il milite provava tanta tristezza e non sapeva cosa fare, finché, a un certo punto, gli sembrò di avvertire un debole respiro.
Si avvicinò al volto della misteriosa ragazza e, con grande stupore, vide che iniziava a riprendere vita. Per prima cosa, Gilberto coprì la donna con la sua tunica e la portò al sicuro. Non poteva lasciarla in balìa degli altri soldati per tutta la notte, perciò decise di ospitarla a casa sua, nei pressi del Cassaro.
Durante il tragitto la donna non rispose a nessuna delle domande che il soldato le poneva, così Gilberto si convinse che fosse muta. Anche quando arrivarono nell’appartamento, la creatura misteriosa non disse nulla, si limitava a guardare il suo salvatore con aria malinconica e addolorata.
La coppia trascorse la notte insieme e poi, inaspettatamente, la donna si alzò dal letto, guardò l’uomo che l’aveva tratta in salvo e iniziò a camminare verso la porta.
Gilberto cercò di impedirle di fuggire e tentò ancora una volta di ricevere delle risposte, ma senza successo.
Il soldato rincorse la donna per tutto il tragitto che avevano percorso la sera precedente fino al luogo in cui si erano incontrati. Giunti sulla riva del mare, una forza oscura trattenne il corpo di Gilberto sulla spiaggia, mentre la donna iniziò a spogliarsi e avvicinarsi all’acqua.
Mentre l’uomo implorava la giovane di tornare indietro, l'ondina pian piano sprofondava nel mare, finché rimase soltanto la mano, intenta a salutare Gilberto prima di affondare del tutto.
Il guardiano disperato tornò ogni sera su quella riva chiamando a squarciagola la donna più bella che avesse mai incontrato. I due non si rividero mai più e Gilberto non riuscì mai a sapere nulla sulla creatura misteriosa che aveva fatto nascere in lui un sentimento mai provato prima.
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