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Palermo dice bye bye ai cassonetti: arriva la differenziata in altre zone del centro

La mappa generale, il calendario e il "rifiutario" che ti aiuta a smaltire tutto: arriva in zona Teatro Massimo e Politeama per il secondo step del travagliatissimo iter

  • 10 aprile 2018

Entra finalmente nel vivo il secondo step del travagliatissimo iter di “Palermo differenzia 2”, il servizio di raccolta differenziata porta a porta della RAP che dal 10 aprile coinvolgerà utenze pubbliche (uffici comunali, provinciali, regionali, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Università, Scuole, Esercito), utenze private (circa 20mila abitanti), attività commerciali ed uffici dei quartieri Politeama e Massimo.

Il programma prevede la raccolta delle varie frazioni merceologiche quali carta e cartone, organico, multi-materiale leggero (plastica e metalli), vetro e indifferenziato direttamente a casa o presso le attività commerciali (da qui puoi scaricare la mappa in pdf). La RAP provvederà al ritiro dei materiali secondo un calendario prestabilito, consultabile invece a questo link.

Spariranno ovviamente i cassonetti su strada, i condomini con più di dodici utenze saranno dotati anche di due bidoni carrellati da 360 litri da utilizzare rispettivamente per carta e cartone e per il residuo non riciclabile, e di ulteriori due da 240 litri destinati alla raccolta dell’umido e degli imballaggi in vetro.
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Il programma “Palermo differenzia 2” prevede un totale di sei step per raggiungere con la raccolta porta a porta un totale di 119.060 utenze, che si aggiungono ai circa 130mila abitanti già serviti da “Palermo differenzia 1”.

Ma come procede la raccolta differenziata a Palermo? Per quanto riguarda il porta a porta, nelle zone servite da “Palermo differenzia 2” si sono raggiunti valori prossimi al 65%, mentre nel quadrilatero servito da “Palermo differenzia 1” la percentuale di raccolta differenziata è diminuita dal 57,5 % del 2014 al 46,6 % del 2018.

Un fiasco la differenziata di prossimità del quartiere Borgo Nuovo – San Giovanni Apostolo, servizio che prevede l’utilizzo di cassonetti differenziati per categoria di materiale direttamente su strada e che in altre città italiane ha dato ottimi risultati.

I 14mila utenti serviti continuano a conferire fino al 94% dei rifiuti prodotti nei contenitori dell’indifferenziato, dato imbarazzante che potrebbe essere legato o a un gap di comunicazione da parte dell’azienda di raccolta oppure ad un drammatico problema culturale.

Si può tranquillamente scartare la prima ipotesi se paragoniamo questi dati a quelli del programma “Palermo differenzia 1”: i cittadini preferiscono buttare tutto insieme anziché differenziare. Se da un lato dunque bisogna cercare di superare, o meglio di aggirare, lo scarso senso civico della cittadinanza, dall’altro la RAP e il Comune di Palermo dovrebbero rendere più omogena e incisiva la comunicazione (per esempio, la divisione in “step” con la relativa frammentazione delle informazioni non fa altro che confondere l’utente finale).

Il successo della raccolta differenziata però dipende innanzitutto dalla consapevolezza e del grado di civiltà dei cittadini, dunque se avete dubbi su come vanno conferiti i rifiuti potrete chiarirvi le idee stampando e mettendo in prossimità dei vostri contenitori il comodo “rifiutario” che vi spiega dove si getta ogni tipo di rifiuto: lo ha fatto la RAP e lo potete scaricare a questo link.

Oppure, se siete curiosi di sapere dove vanno a finire le singole frazioni differenziate potete leggere la loro destinazione a questo ultimo link.

Differenziare è un dovere civico che se svolto correttamente può portare a significativi benefici ambientali ed economici. La strada per definire Palermo una città virtuosa in tema di raccolta differenziata è ancora lunga, ma è già tracciata. Saremo in grado di seguirla?
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