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Palermo torna a scoprire le sue origini: oltre 4,5 milioni di euro per il nuovo Museo del Mare

La realizzazione del nuovo "Museo del Mare e della Navigazione della Sicilia" nei locali dell'Antico Arsenale della Marina Regia di Palermo (Ex Arsenale Borbonico), è sempre più vicina

Balarm
La redazione
  • 19 febbraio 2021

Il rendering del nuovo Museo del Mare e della Navigazione della Sicilia

Accoglierà i reperti provenienti dal mare, recuperati dalla Soprintendenza, e racconterà la lunga storia della navigazione che ha attraversato la Sicilia: dalla preistoria ai primi del Novecento, quando i nostri migranti salpavano verso le Americhe a bordo dei bastimenti. Una storia che si intreccia con quella del porto di Palermo, dei suoi cantieri navali e del rapporto con la città.

La realizzazione del nuovo "Museo del Mare e della Navigazione della Sicilia" nei locali dell'Antico Arsenale della Marina Regia di Palermo (Ex Arsenale Borbonico), è sempre più vicina.

L'intervento, che costerà 4 milioni 587 mila euro di risorse del Fondo di Sviluppo e coesione - Patto per il Sud, riguarda la complessiva ristrutturazione dell'edificio, sia per quanto riguarda gli aspetti strutturali che per quanto riguarda l'impiantistica e l'allestimento degli spazi espositivi con utilizzazione delle più avanzate tecnologie.
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Grazie ad un protocollo d'intesa sottoscritto in questi giorni tra la Soprintendenza dei Beni culturali e l'Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori di Palermo, sarà possibile in breve tempo acquisire il progetto esecutivo attraverso un concorso di progettazione esecutiva aperto alle migliori risorse del territorio, che svilupperà il progetto di massima predisposto in house dall'Arch. Eliana Mauro, dirigente della Regione.

«Quando mi chiedono quale sia stato per me il peso dell'eredità lasciata da un predecessore come Sebastiano Tusa – dice Alberto Samonà, assessore dei Beni culturali e dell'Identità siciliana - non posso far altro che pensare alla fortuna di potermi sedere sulle spalle di un gigante, di un uomo che ha molto amato la Sicilia, e di poterne cogliere la visione e realizzarne alcune idee. Era davvero innaturale che una città come Palermo – il cui nome significa "tutta porto" - non avesse un proprio luogo per celebrare il mare che incrocia la storia stessa dell'Isola. E quindi, come esponente del Governo regionale – sottolinea l'assessore Samonà - sono felice di poter mettere la prima pietra nella realizzazione di un luogo di cultura che cambierà per sempre rapporto della nostra Terra con il mare, trasformando quella che l'idea in azione».

«Il progetto preliminare – dice la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni – si basa sulla ricerca storico-architettonica approfondita da Eliana Mauro nella fase di predisposizione del progetto di massima. Il Museo sarà un luogo caro ai siciliani, il luogo fisico in cui si raccoglieranno suggestioni legate al mare: dai reperti archeologici alle testimonianze umane. Per me, che da moglie e compagna di lavoro, ho condiviso il sogno di Sebastiano, è davvero straordinario vedere realizzata, grazie alla lungimirante visione dell'Assessore Samonà, un'opera che raccoglierà le testimonianze, interviste, oggetti e storie che ci aiuteranno a comprendere meglio chi siamo oggi e qual'è la nostra storia. L'accordo firmato con il presidente dell'Ordine degli Architetti, Franco Miceli, è un importante passaggio che, oltre che rendere concreto ed attuabile in tempi brevi il progetto, apre nuove prospettive alla condivisione e al coinvolgimento di talenti che sentiremo al nostro fianco nella realizzazione del Museo».

«Il protocollo sottoscritto con la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, offre l'occasione per condividere con la Regione l’importanza del concorso quale strumento di selezione della qualità. Gli interventi previsti per il Museo del Mare – dichiara Franco Miceli, presidente dell'Ordine degli Architetti di Palermo - hanno particolare valenza non solo per il Museo in sé e la futura fruizione del patrimonio archeologico e storico che custodirà, ma perché l’ex Arsenale borbonico è ubicato in una zona della città per troppo tempo preclusa alla fruizione e che è necessario valorizzare. Il Museo, con il recupero del rapporto tra città e mare, costituisce la premessa per avviare un processo inedito di rigenerazione urbana e recupero del waterfront grazie al quale si potrà ricucire uno strappo. Vedo il concorso dice il presidente Miceli – come una grande opportunità di far emergere idee che, auspichiamo, possano coniugare la difesa del patrimonio storico con l’idea di Palermo sempre più città contemporanea».
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