Ponte nuovo ma strade e cantieri vecchi in Sicilia: quali ancora non partono, la mappa
Inaugurata dopo oltre 20 anni l'opera che migliorerà i collegamenti tra Agrigento e Caltanissetta. Schifani: "Risveglio delle infrastrutture". Ma ancora tanti i lavori attesi

L'inaugurazione del ponte San Giuliano a Caltanissetta
L'apertura del ponte ad arco San Giuliano sulla nuova SS 640 "Strada degli Scrittori" che collega Caltanissetta e Agrigento è arrivata con grande clamore. C'erano il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, l'amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, il sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro.
Del resto, l'inaugurazione di un'opera attesa da oltre 20 anni e che renderà molto più fluida la viabilità nel cuore della Sicilia non poteva certo passare inosservata. Ma in quella porzione di Isola, c'è ancora tanto da fare. Soprattutto in provincia di Agrigento.
Proprio lì le strade provinciali dissestate e i collegamenti ferroviaria insufficienti penalizzano lo sviluppo, come ricorda il deputato agrigentino del Movimento 5 Stelle all'Ars Angelo Cambiano. E la lista delle infrastrutture nel libro dei sogni è lunga.
Nell'attesa, la buona notizia è l'apertura di un ponte che da ora in poi ridurrà i tempi di collegamento tra i territori di Agrigento, Caltanissetta e l'autostrada A19.
I dati tecnici, snocciolati dall'Anas, dicono che ha una lunghezza di 170 metri e darà continuità alla carreggiata stradale fino all'imbocco lato A19 della galleria Caltanissetta, in Sicilia la più lunga e più dotata di tecnologie, di recente aperta nella sua configurazione definitiva. La sua realizzazione ha comportato un investimento netto di 12 milioni di euro.
L'inaugurazione del ponte San Giuliano ha sancito l'apertura al traffico dell'ultimo chilometro della SS 640, strada che comprende anche il viadotto Busita, la Galleria naturale San Filippo e il viadotto San Filippo Neri. Il nuovo tratto comprende: 6 svincoli; 4 gallerie naturali, delle quali la più lunga misura circa 4 km; 5 gallerie artificiali; 13 viadotti.
La costruzione dell'intero lotto era iniziata nel 2012. Poi una lunga serie di blocchi e rallentamenti che prefiguravano la risoluzione del contratto di appalto. La svolta nell'aprile 2021 con la nomina di un commissario straordinario, l'ingegnere di Anas Raffaele Celia.
«Grazie al lavoro e all'impegno di tutti, abbiamo potuto superare una situazione di crisi che fino a qualche anno fa non sembrava potesse essere sovvertita», ha commentato l'ad di Anas Gemme. «In Sicilia c'è un risveglio delle infrastrutture, dell'attenzione delle istituzioni per questo settore», ha invece sottolineato Schifani.
Ma c'è ancora molto lavoro da fare per migliorare la viabilità e le infrastrutture nell'Isola. I cantieri infiniti o le strade provinciali dissestate ne sono il simbolo.
«L'inaugurazione del viadotto non può essere trattata come un traguardo da celebrare con toni trionfalistici. È piuttosto l'epilogo, arrivato con colpevole ritardo, di una vicenda lunga oltre vent'anni, segnata da rallentamenti, blocchi e promesse procrastinate che si susseguono da anni», dice Angelo Cambiano.
«Ma il problema va ben oltre questa singola opera - aggiunge -. Gran parte della Sicilia, e soprattutto la provincia di Agrigento, continua a scontare un ritardo infrastrutturale cronico, che blocca lo sviluppo economico, penalizza il settore turistico, ostacola la mobilità dei cittadini e incide negativamente sulla qualità della vita».
Un esempio? «Non possiamo non ricordare la curva di Poggio di Guardia, lungo il tracciato della SS 115, teatro di gravi incidenti, alcune dei quali costate vite umane. Un luogo che per troppi anni ha rappresentato l'abbandono istituzionale e che ancora oggi resta una ferita aperta per l'intera comunità agrigentina», commenta Cambiano.
Nella lista di Cambiano c'è anche la SS 189 «dove un semaforo in tilt, a causa di un guasto, si è trasformato in una pericolosissima trappola per le centinaia e centinaia di pendolari e viaggiatori che ogni giorno percorrono quel tratto di strada, a senso alternato, a causa di lavori infiniti che si trascinano da tempo immemore per la realizzazione di un viadotto, all'altezza del bivio Milena-Casteltermini».
Ma non solo. In attesa di risposte c'è anche la chiusura dell'anello autostradale Castelvetrano-Gela «o il miglioramento dei collegamenti ferroviari interni - dice ancora il deputato M5s -. Non si può costruire il futuro della Sicilia con interventi spot e politiche di interventi ad intermittenza».
Del resto, l'inaugurazione di un'opera attesa da oltre 20 anni e che renderà molto più fluida la viabilità nel cuore della Sicilia non poteva certo passare inosservata. Ma in quella porzione di Isola, c'è ancora tanto da fare. Soprattutto in provincia di Agrigento.
Proprio lì le strade provinciali dissestate e i collegamenti ferroviaria insufficienti penalizzano lo sviluppo, come ricorda il deputato agrigentino del Movimento 5 Stelle all'Ars Angelo Cambiano. E la lista delle infrastrutture nel libro dei sogni è lunga.
Nell'attesa, la buona notizia è l'apertura di un ponte che da ora in poi ridurrà i tempi di collegamento tra i territori di Agrigento, Caltanissetta e l'autostrada A19.
I dati tecnici, snocciolati dall'Anas, dicono che ha una lunghezza di 170 metri e darà continuità alla carreggiata stradale fino all'imbocco lato A19 della galleria Caltanissetta, in Sicilia la più lunga e più dotata di tecnologie, di recente aperta nella sua configurazione definitiva. La sua realizzazione ha comportato un investimento netto di 12 milioni di euro.
L'inaugurazione del ponte San Giuliano ha sancito l'apertura al traffico dell'ultimo chilometro della SS 640, strada che comprende anche il viadotto Busita, la Galleria naturale San Filippo e il viadotto San Filippo Neri. Il nuovo tratto comprende: 6 svincoli; 4 gallerie naturali, delle quali la più lunga misura circa 4 km; 5 gallerie artificiali; 13 viadotti.
La costruzione dell'intero lotto era iniziata nel 2012. Poi una lunga serie di blocchi e rallentamenti che prefiguravano la risoluzione del contratto di appalto. La svolta nell'aprile 2021 con la nomina di un commissario straordinario, l'ingegnere di Anas Raffaele Celia.
«Grazie al lavoro e all'impegno di tutti, abbiamo potuto superare una situazione di crisi che fino a qualche anno fa non sembrava potesse essere sovvertita», ha commentato l'ad di Anas Gemme. «In Sicilia c'è un risveglio delle infrastrutture, dell'attenzione delle istituzioni per questo settore», ha invece sottolineato Schifani.
Ma c'è ancora molto lavoro da fare per migliorare la viabilità e le infrastrutture nell'Isola. I cantieri infiniti o le strade provinciali dissestate ne sono il simbolo.
«L'inaugurazione del viadotto non può essere trattata come un traguardo da celebrare con toni trionfalistici. È piuttosto l'epilogo, arrivato con colpevole ritardo, di una vicenda lunga oltre vent'anni, segnata da rallentamenti, blocchi e promesse procrastinate che si susseguono da anni», dice Angelo Cambiano.
«Ma il problema va ben oltre questa singola opera - aggiunge -. Gran parte della Sicilia, e soprattutto la provincia di Agrigento, continua a scontare un ritardo infrastrutturale cronico, che blocca lo sviluppo economico, penalizza il settore turistico, ostacola la mobilità dei cittadini e incide negativamente sulla qualità della vita».
Un esempio? «Non possiamo non ricordare la curva di Poggio di Guardia, lungo il tracciato della SS 115, teatro di gravi incidenti, alcune dei quali costate vite umane. Un luogo che per troppi anni ha rappresentato l'abbandono istituzionale e che ancora oggi resta una ferita aperta per l'intera comunità agrigentina», commenta Cambiano.
Nella lista di Cambiano c'è anche la SS 189 «dove un semaforo in tilt, a causa di un guasto, si è trasformato in una pericolosissima trappola per le centinaia e centinaia di pendolari e viaggiatori che ogni giorno percorrono quel tratto di strada, a senso alternato, a causa di lavori infiniti che si trascinano da tempo immemore per la realizzazione di un viadotto, all'altezza del bivio Milena-Casteltermini».
Ma non solo. In attesa di risposte c'è anche la chiusura dell'anello autostradale Castelvetrano-Gela «o il miglioramento dei collegamenti ferroviari interni - dice ancora il deputato M5s -. Non si può costruire il futuro della Sicilia con interventi spot e politiche di interventi ad intermittenza».
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