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Quattro sentieri fino al lago, tra il bosco e poi in vetta: nel (magico) parco in Sicilia

Una volta raggiunta la quota massima, il panorama offre una visione splendida dell’ambiente circostante. Una serie di luoghi fantastici sin dai tempi dei dinosauri

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 10 aprile 2023

Riserva Naturale Orientata di Monte Genuardo

All’interno del parco dei Monti Sicani si trova uno dei cuori pulsanti dell’intera area: il Monte Genuardo e la Riserva Naturale Orientata. Nonostante la soppressione dell’Ente Parco avvenuta nel lontano 2019, il comprensorio è uno dei simboli dell’entroterra siciliano con la straordinaria presenza ambientale nel territorio.

Il rilievo del Genuardo cade dentro i confini dei territori di Sambuca, Giuliana e Contessa Entellina. È un massiccio carbonatico formatosi per la lenta sovrapposizione di sedimenti fossili su fondali marini antichissimi risalenti al Trias superiore (periodo dei dinosauri).

Si è evoluto successivamente attraverso le varie fasi climatiche e tettoniche fino ai sedimenti di argille e calcareniti dei giorni nostri. Sulla superficie affiorano anche depositi di lave sottomarine, le cosiddette "pillow" o lave a cuscino. Sono dovute ad attività eruttive risalenti a circa 135 milioni di anni fa (Giurassico-Cretaceo inferiore).
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L’intera area si estende per 2552,91 ettari e culmina con la vetta posta a quota 1180 m.s.l.m. La vita della riserva ha avuto e superato delle vicissitudini importanti dalla sua istituzione avvenuta nel 1997. Dopo la fondazione del Parco dei Monti Sicani (2014), venne inglobata per essere ripristinata al seguito dello scioglimento dello stesso ente.

La zona è suddivisa in quattro sentieri che danno la possibilità agli appassionati di trekking e bike varie opzioni. Gli itinerari sono suddivisi in: sentiero del Laghetto che si sviluppa e permette di raggiungere un bacino artificiale.

I sentieri del Pomo, Grande Giro e Donna Carolina invece offrono la possibilità di attraversare il bosco, osservare i ruderi di case rurali, raggiungere la Castagliola o con una salita intensa toccare la vetta.

Una volta raggiunta la quota massima, il panorama offre una visione splendida dell’ambiente circostante. Si susseguono una serie di luoghi fantastici a partire dal Lago Arancio (Carboj) e diga Garcia (Mario Francese) fino alla cittadina di Sambuca senza dimenticare il Monte Adranone e lo splendido sito archeologico di Adranon.

Durante le passeggiate è possibile imbattersi in una presenza massiccia della flora. Sul versante nord-occidentale si trovano dei boschi di leccio e roverella. In quello meridionale prospera l'acero campestre e il sorbo montano.

Alcune aree sono interessate dalla presenza nonché rimboschimento di pino domestico e pino d’Aleppo. Anche il sottobosco è ricco di vegetazione e la flora è suddivisa in arbusti di pungitopo, biancospino e la rosa canina. E’ possibile incontrare alcune specie rare come la bivonea gialla e l’evax delle Madonie. Anche la fauna ha creato lo spazio necessario per insediarsi.

Sono ospiti fissi il coniglio selvatico, la volpe, il riccio, il gatto selvatico e la martora. Per i più fortunati, si possono incontrare il topo quercino, il toporagno di Sicilia e l’arvicola del Savi. Hanno trovato il loro habitat definitivo alcuni tipi di uccelli come il picchio rosso, il picchio muratore, il rampichino, la cinciallegra e alcuni rapaci.

La vera sorpresa è rappresentata dal lodolaio. È un falco raro lungo 38-48 cm. Rispetto ad altri falchi ha un coda corta. Depone le uova in vecchi nidi di corvidi e caccia altri uccellini e grossi insetti.

Somiglia al falco pellegrino ma, nonostante parecchie caratteristiche simili, si differenzia per la livrea (piumaggio) e la lunghezza delle ali. Il Monte Genuardo evidenzia la trasformazione del territorio siciliano nel corso del tempo.

Un profondo cambiamento causato dai fenomeni climatici che ha interessato la maggior parte della nostra regione. Un luogo affascinante e arricchito dalla presenza nascosta e rispettosa dell’Abbazia di Santa Maria del Bosco. Quest’ultima, colpita dal terremoto del ‘68, si cela dietro un itinerario religioso da scoprire.
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