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Quello scheletro di bambino trovato dopo secoli: la valle dei Templi ha ancora segreti

Una nuova campagna di scavi ha permesso di scoprire una tomba in coppi di terracotta con lo scheletro di un bambino di poche settimane di vita, trovato in posizione fetale

Balarm
La redazione
  • 31 luglio 2019

Il tempio della Concordia

Da alcuni anni è in corso lo scavo delle tombe presenti nell’area a est del Tempio della Concordia, nella valle dei templi di Agrigento e, in particolare, di un gruppo di sepolture costituite da fosse coperte da grosse schegge di calcarenite.

Con questa nuova campagna di scavi è stata scoperta una tomba in coppi di terracotta, che conteneva lo scheletro di un lattante di poche settimane di vita messo in posizione fetale. Le tegole curvilinee utilizzate nella sepoltura sembrerebbero del tipo cosiddetto vacuolato, prodotto in età altomedievale.

In assenza di corredo questo dato risulta molto importante ai fini della definizione della cronologia di questo nucleo di tombe realizzato in prossimità delle formae scavate nel banco roccioso, tradizionalmente datate tra IV e V secolo d.C.

Questo lembo della necropoli paleocristiana presenta anche una serie di strutture riconducibili forse ad una riconversione dell’area per usi artigianali, quando possibilmente anche alcune tombe furono riadattate come vasche collegate da canalette scavate sul piano.
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Il precedente: un vero cimitero romano è stato trovato nella Valle dei Templi di Agrigento nel 2015.

Si tratta di una necropoli a sepoltura multipla (composta da tombe in cui venivano sepolte due o più persone per volta) nella quale sono stati trovati scheletri umani risaleti, secondo alcuni esperti, al V o VI secolo dopo Cristo, in piena epoca romana. Questi resti umani apparterrebbero a un uomo adulto di sesso maschile e ad un bambino (forse il figlio).

Lo scavo si inserisce nel progetto di valorizzazione “La Valle dopo gli antichi” per lo studio delle evidenze archeologiche presenti lungo le mura meridionali della città greca relative alla frequentazione di età postantica. In particolare, verrà eseguito il rilievo puntuale del tratto delle fortificazioni compreso tra il Tempio di Giunone e della Concordia, con l’ausilio della tecnologia laser scanner e 3D, anche ai fini di ricostruzioni virtuali dello spessore originario delle mura antiche intaccate dai lavori di cava.

Il progetto intende recuperare anche le testimonianze di vita nella Valle precedenti all'istituzione dell’area archeologica per la pubblica fruizione. I documenti storici di età medievale, le fonti iconografiche del Grand Tour ed infine le fotografie tra Ottocento e Novecento attestano infatti l’uso agricolo della Valle, percepita come campagna esterna alla città.

Il recupero di queste testimonianze permetterà di aggiornare le conoscenze sulla Valle, approfondendo la sua storia più recente e di arricchire l’offerta culturale attraverso una nuova proposta di fruizione del tratto più visitato dell’area archeologica del Parco.
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