Ricerca biomedica e Ismett 2: un video svela il polo di eccellenza a Carini, quando aprirà
La struttura quasi pronta dopo oltre 5 anni di lavori con un investimento di 200 milioni. Il prossimo step l'installazione dei macchinari. Lavoro per oltre 600 persone
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Un polo di innovazione e sviluppo delle conoscenze nell’ambito della ricerca biomedica in Sicilia, ma anche una nuova realtà che darà spazio all'assistenza sanitaria: così si potrebbe descrivere il nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca biomedica (Cbrb), che verrà realizzato a Carini, a due passi da Palermo.
I lavori, iniziati nel 2020 con un investimento di 200 milioni di euro, stanno procedendo secondo la tabella di marcia stabilita, come si può vedere nel video girato all’interno dell’area in cantiere.
La consegna è prevista all’inizio del 2026, con il conseguente avvio delle attività. Tuttavia, come sottolinea la Fondazione Ri.Med, che sta realizzando l'opera, «il passo successivo sarà installare i macchinari necessari all’attività del team di ricerca, un processo che richiederà tempo aggiuntivo, data la loro complessità tecnologica e di installazione».
Le attività programmate all’interno della struttura sono state delineate dal direttore scientifico della Fondazione Ri.Med, Giulio Superti Furga, che è stato designato anche come direttore del Cbrb.
«Si continuerà a svolgere ciò che già si fa all’interno della Fondazione Ri.Med, che attualmente dispone di un team di centinaia di ricercatori attivi, anche se dislocati in diverse strutture come l’Ismett e il Cnr, grazie ad accordi che consentono ai nostri ricercatori di proseguire la loro attività», spiegano dalla stessa Fondazione. Molti di loro, dunque, "traslocheranno" a Carini.
Ma l'obiettivo del centro è attrarre a Palermo i migliori ricercatori del mondo, realizzando una politica di sviluppo economico fondata sulle scienze biomediche. Fulcro dell'attività sarà lo studio dell’interazione tra essere umano e ambiente: dalla nutrizione alle infezioni virali, dalla vita in prossimità del mare alle radiazioni solari.
Nel centro, di 25.000 mq, troveranno impiego team di ricerca per un totale di circa 600 posti di lavoro. Di particolare rilevanza sarà il nuovo ospedale dell’Ismett, attualmente in costruzione nel terreno adiacente.
La struttura permetterà di creare un campus biomedico integrato, che va dalla ricerca alla cura, con una maggiore velocità di trasferimento dei risultati dal laboratorio ai reparti.
«Nella ricerca biomedica questo approccio è definito traslazionale e si concentra fortemente sul paziente», spiegano ancora. La nuova struttura amplierà i servizi offerti dall'Ismett, specializzandosi in terapie e trapianti, e integrando anche trattamenti avanzati in oncologia, ortopedia e neuroscienze.
Intanto, l'attività della Fondazione Ri.Med prosegue: il 15 e il 16 ottobre 2025, si svolgerà a Palazzo dei Normanni il simposio scientifico dal titolo «Engineering Biology for Next», incentrato sulla biodiversità. Al centro del confronto tecniche innovative per migliorare l’interazione tra esseri umani e ambiente.
I lavori, iniziati nel 2020 con un investimento di 200 milioni di euro, stanno procedendo secondo la tabella di marcia stabilita, come si può vedere nel video girato all’interno dell’area in cantiere.
La consegna è prevista all’inizio del 2026, con il conseguente avvio delle attività. Tuttavia, come sottolinea la Fondazione Ri.Med, che sta realizzando l'opera, «il passo successivo sarà installare i macchinari necessari all’attività del team di ricerca, un processo che richiederà tempo aggiuntivo, data la loro complessità tecnologica e di installazione».
Le attività programmate all’interno della struttura sono state delineate dal direttore scientifico della Fondazione Ri.Med, Giulio Superti Furga, che è stato designato anche come direttore del Cbrb.
«Si continuerà a svolgere ciò che già si fa all’interno della Fondazione Ri.Med, che attualmente dispone di un team di centinaia di ricercatori attivi, anche se dislocati in diverse strutture come l’Ismett e il Cnr, grazie ad accordi che consentono ai nostri ricercatori di proseguire la loro attività», spiegano dalla stessa Fondazione. Molti di loro, dunque, "traslocheranno" a Carini.
Ma l'obiettivo del centro è attrarre a Palermo i migliori ricercatori del mondo, realizzando una politica di sviluppo economico fondata sulle scienze biomediche. Fulcro dell'attività sarà lo studio dell’interazione tra essere umano e ambiente: dalla nutrizione alle infezioni virali, dalla vita in prossimità del mare alle radiazioni solari.
Nel centro, di 25.000 mq, troveranno impiego team di ricerca per un totale di circa 600 posti di lavoro. Di particolare rilevanza sarà il nuovo ospedale dell’Ismett, attualmente in costruzione nel terreno adiacente.
La struttura permetterà di creare un campus biomedico integrato, che va dalla ricerca alla cura, con una maggiore velocità di trasferimento dei risultati dal laboratorio ai reparti.
«Nella ricerca biomedica questo approccio è definito traslazionale e si concentra fortemente sul paziente», spiegano ancora. La nuova struttura amplierà i servizi offerti dall'Ismett, specializzandosi in terapie e trapianti, e integrando anche trattamenti avanzati in oncologia, ortopedia e neuroscienze.
Intanto, l'attività della Fondazione Ri.Med prosegue: il 15 e il 16 ottobre 2025, si svolgerà a Palazzo dei Normanni il simposio scientifico dal titolo «Engineering Biology for Next», incentrato sulla biodiversità. Al centro del confronto tecniche innovative per migliorare l’interazione tra esseri umani e ambiente.
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