Ristorante, club house e tanto verde: tutte le novità del nuovo porto di Sant'Erasmo
È stato riaperto alla città di Palermo il porticciolo di Sant’Erasmo dopo un intervento colossale di riqualificazione: vediamo come si presenta adesso il molo storico
La vista aerea sul molo di Sant'Erasmo a Palermo
L'edificio più grande è una sorta di nave ancorata nel porto, un grande intervento realizzato con le vecchie basole o con il riuso di un materiale antico come il billiemi ha permesso di fare tutte le nuove pavimentazioni, è stata decuplicata la quantità di verde e di alberatura per un’area che si definirà come un parco lineare costiero.
Si trova al posto del demolito Padiglione De Ciccio ma è più piccolo e su un’unica elevazione con un terrazzo a cui si arriva grazie a una scala dalla banchina. L'edificio ospita al piano terra un punto ristoro-club house e i servizi igienici, al primo piano invece trova spazio un ampio pergolato.
Una scala e un ascensore connettono internamente le due quote dell'edificio che è scomponibile in due porzioni: oltre a quella appena descritta, una seconda, al piano terra, è destinata a spazio polivalente. Tra questi due blocchi è stato disposto un cortile a cielo aperto.
C'è una nuova scala, modificata nella posizione e nella dimensione, che connette ora la passeggiata del Foro Italico con il porticciolo e la sua spiaggetta, c'è stata la valorizzazione degli spazi pedonali e a discapito dei muri che sono stati demoliti insieme a cancellate e barriere.
C'è un piccolo padiglione che ospiterà attività diversificate e un mix di funzioni non legate esclusivamente al food, come una sorta di urban centre della costa per iniziative legate allo sviluppo dell’area sul mare: un piccolo padiglione ospiterà attività e funzioni miste, la principale delle quali sarà volta alla promozione dei progetti per il waterfront di Palermo.
Dall'altro lato troviamo un giardino e un sistema di verde utile a schermare lo stato fatiscente degli edifici sullo sfondo: nella sistemazione a verde sono stati mantenuti gli alberi esistenti e sono state collocate delle siepi per attutire i rumori provenienti dalla vicina via Messina Marine, le essenze scelte sono quelle autoctone, sulla base di un approfondito progetto redatto dal professor Giuseppe Barbera.
L’area è sorvegliata da 30 telecamere (Sistema TVCC), è dotata di impianto elettrico e di illuminazione con tecnologia led, e di impianto per il recupero dell’acqua piovana in modo da usarla per irrigare le aree verdi.
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