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Se di Monreale ne parla Fabrizio Corona: che ci fa il conduttore di "Falsissimo" allo Zen

Non si arresta lo sgomento e la paura in Sicilia dopo la strage di Monreale e la tragedia ha fatto discutere tutti, anche Fabrizio Corona: che ci fa lì

Balarm
La redazione
  • 12 maggio 2025

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Non si arresta lo sgomento e la paura in Sicilia dopo quanto accaduto a Monreale nella notte tra il 26 e il 27 aprile.

La tragedia ha fatto discutere l'intera Isola, tra questi anche Fabrizio Corona che dedicherà una puntata del suo programma "Falsissimo" che andrà in onda questa sera alle 21.00.

I video su TikTok e le sue storie su Instagram parlano chiaro: il conduttore è stato sia a Monreale che a Palermo allo Zen, suscitando domande e anche polemiche.

Dalle riprese sembrerebbe che abbia intervistato le persone del luogo per capire cosa è successo quella notte per "cercare" di ricostruire la tragedia che ha sconvolto la Sicilia.

«Sarà tutto in chiaro, perché si tratta di un approfondimento mirato sulla stessa generazione che abbiamo già raccontato a fondo nello speciale di Noha - scrive Corona sul suo profilo di Falsissimo -.

Una generazione che cresce senza guida, senza alternative, in quartieri dimenticati, dove il confine tra vittima e carnefice è sempre più sottile.

Anche qui abbiamo scoperto sviluppi importanti ed esclusivi sulla vicenda. Tra questi, l’identità di un ulteriore ragazzo coinvolto nella sparatoria».

Quel che è certo è che questi ragazzi non ci sono più e la Sicilia non dimentica.

Monreale resta una città piombata nel silenzio con una festa annullata e tre vite spezzate così come quelle dei loro cari: durante una sparatoria aberrante a Monreale sono morti Massimo Pirozzo (26 anni), Salvatore Turdo (23 anni) e Andrea Miceli (26 anni).

Una tragedia che ha visto l'uccisione di tre ragazzi e le domande su quanto accaduto sono infinite, insieme allo sgomento e alla disperazione di chi non riesce a capacitarsi che Massimo, Salvatore e Andrea purtroppo non ci sono più e che tutto questo poteva capitare a chiunque.

Sin dalle primissime ricostruzioni e grazie alle testimonianze di chi ha assistito ai tragici eventi, è emerso che la rissa sarebbe scoppiata tra alcuni ragazzi di Monreale e un gruppetto di giovani dello Zen di Palermo, un quartiere "difficile" (lo sappiamo e lo si sa da anni).

Una tragedia, purtroppo l'ennesima, che ci invita a riflettere. Senza entrare nel merito delle indagini, che sono ancora in corso, non si può ignorare che il dibattito pubblico si concentra, ancora una volta, sul tema della sicurezza, anzi di una "emergenza sicurezza".

Il sentimento diffuso è che la paura, legittima, che quanto successo a Monreale possa riaccadere ovunque e a chiunque. La paura si trasforma in odio e pregiudizio diffuso. Sui social basta un attimo. E così è stato anche questa volta. Tanti i commenti che prendono di mira un intero quartiere, lo Zen.
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