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Se non c'è l'ok per Brancaccio un'altra beffa: "ultima chiamata" per l'asilo di don Puglisi

Per la scuola "I piccoli di Padre Pino Puglisi" è una lotta contro il tempo. Appello per accelerare l'approvazione dell'atto che dà il via ai lavori. Che succede

Anna Sampino
Giornalista
  • 9 settembre 2025

Il rendering dell'asilo nido di Brancaccio "I Piccoli di Padre Pino Puglisi"

Se ne parla da 30 anni e adesso non c'è più tempo. Bisogna fare presto. Per l'asilo nido di Brancaccio, che ha già un nome "I piccoli di Padre Pino Puglisi" (e un progetto esecutivo con gara espletata) è partita una vera e propria lotta contro il tempo.

A pochi giorni dalla commemorazione del XXXII anniversario dell'omicidio di don Pino, in una seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Infrastrutture arriva a gran voce la richiesta di accelerare l'iter per approvare l'atto che darebbe il via libera alla costruzione dell'asilo.

La scuola porta il nome di 3P (come i bambini di Brancaccio chiamavano il sacerdote), perché quel piccolo grande rivoluzionario con l'abito sacro per anni ha chiesto la costruzione di un asilo per togliere i bambini dalla strada e soprattutto dalle grinfie della criminalità organizzata.

Realizzare l'asilo oggi sarebbe un importante simbolo antimafia nel quartiere. Il segnale che la legalità vince sulla criminalità e che la violenza si contrasta anche costruendo scuole e luoghi di aggregazione per le nuove generazioni.

Nel 2018 era venuto persino papa Francesco a "benedire" il progetto, in occasione dei 25 anni dall'omicidio di don Pino. Quello stesso anno il Centro Padre Nostro, associazione fondata dallo stesso sacerdote e che porta avanti la sua opera, ha donato il progetto della scuola al Comune che si era impegnato ad avviare i lavori.

I fondi, tre milioni e mezzo di euro stanziati dallo Stato, attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Da lì in poi per una serie di intoppi burocratici, i soldi sono stati persi.

La situazione si sblocca a marzo 2024, quando il progetto, aggiornato anche per l'aumento dei prezzi, viene approvato dal Consiglio comunale e inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche, al costo di circa 3 milioni e 900 mila euro, finanziato attraverso i fondi POC delle annualità 2024-26.

L'opera però non era stata inserita tra quelle dell'annualità 2024. Nei prossimi giorni (probabilmente nella settimana in corso) il Consiglio comunale dovrà approvare l'elenco delle opere del 2025, dove c'è anche l'asilo di Brancaccio. Una sorta di "ultima chiamata", dato che la scuola dovrebbe essere costruita entro il dicembre 2026. Pena: la perdita pure di queste risorse.

«Una lotta contro il tempo, perchè non c'è più tempo o si rischia di perdere un'altra volta i fondi - dice Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro, fondato da Padre Pino Puglisi e che di fatto ha dato vita al progetto dell'asilo -. Sono 30 anni che aspettiamo e tra mille rinvii, stavolta davvero si rischia di mandare in frantumi i sogni di don Pino. Approvare l'atto in Consiglio comunale e sbloccare così il via ai lavori sarebbe dare la giusta memoria a Padre Puglisi».

«In vista della prossima commemorazione dell’anniversario dell’uccisione di padre Pino Puglisi, simbolo indelebile della lotta alla mafia, desideriamo rivolgere un importante appello a tutte le forze politiche in Consiglio comunale, chiedendo di approvare con la massima celerità l’atto che prevede la creazione dell’asilo nido nel quartiere di Brancaccio» dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo e Teresa Leto.

«Si tratta di un'opera di enorme rilevanza per il quartiere e per le famiglie che abitano in seconda circoscrizione - aggiungono -. Gli uffici hanno confermato che l’opera dovrà essere completata entro dicembre 2026 per garantire il finanziamento. Non possiamo permettere che un’opportunità così preziosa venga persa.

«Il nostro impegno - concludono Milazzo e Leto - deve essere quello di trasformare il ricordo di padre Puglisi in un atto concreto di speranza e di futuro: l’asilo non sarà solo un luogo di educazione, ma un simbolo di rinascita per un quartiere che ha sempre affrontato sfide difficili. Facciamo appello, quindi, affinché l’organo consiliare approvi quanto prima questo atto e dia un segnale forte e significativo ad un territorio che ci sta particolarmente a cuore».
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