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Si chiama 'nfriulata ed è tipica di Ciminna: storia (e curiosità) del fagotto dei contadini

Prelibatezza da scoprire che forse non tutti conoscono. Si tratta di un fagotto di pane che custodisce all'interno un condimento a base di macinato di vitello con cipolla e spezie

Balarm
La redazione
  • 12 settembre 2021

La 'nfriulata tipica di Ciminna

Tra le tante preparazioni della tradizione culinaria, tipica del paese di Ciminna, nel Palermitano, si trova la ‘nfriulata che, ogni anno (pandemia a parte), per un giorno diventa anche la reginetta del paese, solitamente nel periodo delle feste natalizie.

Secondo quando riportato dagli stessi abitanti del paese - che vanno molto fieri di questo prodotto - la ‘nfriulata sarebbe l'antico pasto preparato dalle moglie ai mariti contadini, questo perché la preparazione, di cui ora vi diremo meglio, si conserverebbe qualche giorno fuori dal frigorifero.

Sull’etimologia del nome sono riferite diverse possibilità. Secondo alcuni ‘nfriulata deriverebbe dal latino "infra", nel mezzo, e "lata", nascosta, con riferimento alla carne che si trova dentro la pasta del pane.

Ma questa definizione non convince proprio tutti.

Del resto anche a Gibellina si troverebbe una pietanza simile dal nome ‘nfigghiulata: anche questa una focaccia ripiena di formaggio, guanciale di maiale, pomodoro, ricotta. A Trapani invece la stessa pietanza si chiama sfigghiulata.
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Insomma in tutte queste varianti sembra comune l’idea del custodire in questo fagotto di pasta di pane - un “figlio” - ovvero il condimento, che poi nel dialetto, tra l’altro, viene chiamato sfriuliatu, macianto.

Il nutrimento principe di questa preparazione, infatti, è il macinato di vitello (o maiale) passato in padella con un po’ di cipolla tritata che, unito a spezie e altre piccole varianti (c’è chi mette dei pezzetti di formaggio, chi invece dei tocchetti piccoli di patate, con qualche goccia di salsa di pomodoro) viene custodito dentro delle sacche di pasta di pane, poi passate in forno e cotte.

Chi ha avuto l’occasione di assaggiarle non le ha certo più dimenticate ma oggi è quasi una rarità avere questa possibilità, data dall’invito in casa di qualche massaia che ancora ne custodisce l’antica ricetta.

Per quanti volessero cimentarsi in questa tutto sommato semplice ricetta, pur trovandosi lontano dalla Sicilia, lo può fare seguendo una delle puntate del famoso format “Giusina in Cucina”, curato dalla siciliana Giusi Battaglia che, come ha dichiarato lei stessa, ha scoperto questa gustosissima ricetta grazie ad una amica originaria del piccolo paesino del Palermitano.

Di sicuro vi sorprenderete della bontà delle ‘nfriulate già al primo morso e, pandemia permettendo, no vi perderete la prossima celeberrima, e tanto attesa, “‘nfriulata day” a Cimmina.
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