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Si innamora della Sicilia fin da bimba: Gabriella Carlucci pensa a un film su Verga

L’amore per le Egadi ha radici antiche, quando fin dall'infanzia veniva sull’isola con i genitori, ora è tra i conduttori del Marettimo Italian Film Fest. L'intervista a Balarm

Federica Dolce
Avvocato e scrittrice
  • 21 luglio 2025

Gabriella Carlucci

«Marettimo mi ha cambiata. È uno di quei luoghi che ti parlano dentro, che ti chiedono di fermarti, di ascoltare, di respirare con un ritmo diverso». Gabriella Carlucci, donna di cinema, di cultura e di visione, racconta il suo legame profondo con l’isola più remota delle Egadi, con occhi lucidi e voce appassionata.

Non è solo il mare cristallino, né la montagna che sembra venuta dalle Dolomiti: è l’insieme di gesti, persone, paesaggi, vite semplici che si intrecciano con la potenza della natura.

«Quando sono arrivata a Marettimo la prima volta, mi sono resa conto di trovarmi davanti a un ecosistema unico al mondo. Il mare, i coralli, la flora e la fauna sottomarina, le strade senza auto, le case dei pescatori trasformate in bed and breakfast: tutto raccontava un’idea di bellezza fragile e preziosa».

Da allora, Gabriella non ha mai smesso di dare un contributo a chi organizza eventi per sostenere l’isola, aiutarla a vivere non solo nei due mesi estivi, ma durante tutto l’anno.

«Questa isola non deve vivere solo a luglio e agosto. Il clima è favorevole anche a marzo, aprile, settembre, ottobre. Marettimo può offrire molto di più e deve diventare un luogo dove si produce cultura, si fa formazione, si accoglie chi cerca ispirazione. Non serve arrivare in massa, basta arrivare nel tempo giusto, con lo spirito giusto».

Oggi è diventata una bellissima realtà e si chiama Marettimo Italian Film Festival (MIFF), si è costruita una rete di affetti e sinergie, un insieme di persone innamorate tanto quanto lei di quest’angolo di paradiso.

«Cettina Spataro che è la mente e l’anima del Festival, è stata la prima a dirmi: facciamo qualcosa insieme per Marettimo! Lei è la presidente di Solemar, un’associazione culturale al femminile ma non di sole donne perché ci sono all’interno anche Toto Vento e Giorgio Rusconi, insieme a sua moglie».

il Festival è ideato dal direttivo di Solemar che vede Concetta Spataro presidente, Gabriella Carlucci vice presidente. Ne fanno parte anche Toto Vento, Beatrice Just e Giorgio Rusconi.

A dare forza concreta a questo progetto, anche l’impegno costante di Toto Vento. «Toto è una presenza fondamentale: è lui che ci ha messo in contatto con Unipol, ed è anche lui che ogni anno si prodiga per mantenere viva l’attenzione sulle potenzialità turistiche, ambientali, enogastronomiche di questa terra».

L’amore di Gabriella per Marettimo ha radici antiche, viene custodito tra i suoi ricordi d’infanzia quando veniva sull’isola con i genitori, ora è concreto, essendo tra i conduttori che animano la kermesse.

Il cinema, certo, è uno strumento: un mezzo per attirare l’attenzione, per raccontare, per far riflettere. Ma è solo una parte di un progetto più grande.

«Il cinema è un biglietto da visita potente. Quando viene montato lo schermo davanti al mare, con la luna e i faraglioni sullo sfondo, succede qualcosa di magico. Ma il mio sogno è un altro: portare qui attività culturali, eventi educativi, laboratori per i giovani. Formare, costruire, restituire».

A Marettimo, per Gabriella, si vive il senso pieno del suo impegno culturale: «Qui la gente si ferma, finalmente. Non sente più il bisogno di controllare il cellulare. Riscopre la bellezza dello stare insieme, del guardare, dell’ascoltare. In un mondo che corre, Marettimo ci insegna a rallentare».

Un rallentare che non è rinuncia, ma ricchezza. Una nuova forma di futuro, che parte dalle radici, dal recupero dei saperi antichi.

«Penso spesso a quanto potenziale c’è nella Sicilia più nascosta. Penso ai prodotti agricoli, all’olio, all’aloe, alle conserve fatte come una volta. Penso a quanto valore c’è nelle mani della gente che lavora ancora come facevano i nonni. Bisogna aiutare queste realtà a sopravvivere, a crescere, a essere conosciute».

La Sicilia, del resto, è una terra nata per raccontare. «Stiamo lavorando a un film internazionale su Giovanni Verga, perché anche lui ci insegna l’importanza di custodire e difendere le storie.

È stato il primo autore italiano a vedersi rubare un’opera – Cavalleria rusticana – e da quella battaglia è nata la legge sul diritto d’autore. Ecco, anche questo è un modo per dire che l’Italia – e la Sicilia – hanno sempre avuto qualcosa da insegnare».

A Marettimo, dove ogni pietra parla di passato e ogni tramonto accende il desiderio di futuro, Gabriella Carlucci continua a sognare. «Io credo che qui si possa costruire qualcosa di duraturo, che non sia legato solo all’estate.

Amo quest’isola, amo le persone che la vivono, e mi piacerebbe contribuire perché Marettimo possa fiorire dodici mesi l’anno». Un impegno che va oltre i festival, oltre gli schermi: è un gesto quotidiano, è un abbraccio continuo, è una promessa d’amore.
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