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Solo chi si avventura riesce a trovarlo: è tra gli eremi più suggestivi della provincia di Siracusa

Fuori dalle mura di Noto si trova un luogo immerso nella pace e nella bellezza, un antico eremo all’interno della suggestiva valle dei Miracoli, a pochi chilometri dal centro cittadino barocco

  • 25 febbraio 2021

Eremo di San Corrado Fuori Le Mura (foto di Angelo Criscino)

Fuori dalle mura di Noto si trova un luogo immerso nella pace e nella bellezza, un antico eremo all’interno della suggestiva valle dei Miracoli, a pochi chilometri dal centro cittadino barocco. Il tempo sembra essersi fermato in questi luoghi che una volta furono testimoni di esperienze mistiche, dove tutto tace ed è immobile.

Mi riferisco agli eremi che in Sicilia sono numerosi e collocati lungo una linea immaginaria che attraversa diagonalmente l’intera isola. Forse proprio il loro essere nascosti e raggiungibili solo attraverso percorsi impervi, quasi come a voler mettere alla prova chi si avventuri alla loro ricerca, accresce l’aura di mistero che li avvolge.

Opere architettoniche suggestive che, immerse nella natura, offrono delle piccole oasi fuori dal mondo: vie di fuga dalla caotica vita urbana. Tra questi l’Eremo di San Corrado Fuori le Mura è considerato come il santuario montano più interessante dell’intera provincia di Siracusa per via della bellezza del luogo in cui sorge, dei tanti ipogei rupestri ubicati nei suoi pressi, per la presenza della bella Chiesa dell’Eremo e per il suo museo.
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Il Santuario, costruito nel 1749 intorno al luogo di preghiera del Santo, è sorto nel sito in cui S.Corrado Confalonieri, patrono della cittadina barocca di Noto, visse all’interno di una grotta, ancora oggi visitabile, in eremitaggio dal 1322 al 1351. Immersa nel verde, la chiesa di San Corrado Fuori le Mura si trova a 5 chilometri da Noto nella suggestiva Valle dei Miracoli, chiamata così per i miracoli compiuti da San Corrado.

Il luogo è raggiungibile tramite una scalinata in pietra che scende dall’abitato di Noto, così come mediante la cava in cui è stato costruito. Il Santuario, addossato ad una parete rocciosa, si trova alla fine di un lungo viale alberato, è in stile barocco e al suo interno custodisce una statua marmorea del Santo cui è dedicata, oltre ad una tela della Madonna col Bambino datata 1759 e ad una pala di Sebastiano Conca raffigurante San Corrado datata 1759.

All'interno della struttura religiosa è allestito anche un piccolo museo di ex-voto, questi ultimi donati in cambio della “grazia”. Qui gli oggetti votivi sono conservati ed esposti in base ad argomento: abiti, ex voto anatomici, ori e argenti, dipinti, arredi sacri e reliquie di San Corrado e dell’eremita Venerabile Pietro Gazzetti. Lungo il viale che conduce al Santuario, sulla destra, una rampa di scale, scavata nella roccia, conduce alla grotta di San Corrado ed alla grotta di San Guglielmo, dal giardino dell'Eremo è possibile ammirare alcune opere in pietra a secco: muretti, una piccola scala e alcuni pozzi.

In questo luogo scorre il torrente San Corrado, le cui acque sono potabili. All'ingresso dell'eremo troviamo un grande cancello in ferro battuto con la scritta "Porta Coeli" (Porta del Cielo) ed una frase in latino che significa Il luogo in cui stai entrando è sacro e porta in Cielo.

In prossimità della chiesa, una scalinata ripida conduce alla Grotta di San Corrado, una piccola apertura nella roccia dentro la quale abitava San Corrado Confalonieri. La grotta ha due stanze, una adibita ad altare e l’altra più stretta dove vi è un masso rettangolare sopra il quale dormiva San Corrado.

Un luogo mistico e decisamente affascinante in cui respirare il senso puro della fede, ma anche ritrovare la propria pace interiore, al di là di ogni credo religioso.

Curiosità: ogni dieci anni l'urna argentea di San Corrado viene portata in solenne processione per tutta la notte dalla Cattedrale di Noto fino a qui, dove giunge all’alba.

Come raggiungerlo: Oltrepassata la frazione di San Corrado Fuori le Mura, sulla SS 287, vi è una curva che scavalca il torrente San Corrado e che conduce ad un bivio ubicato presso la Contrada Lenza Vacche da cui parte la stradina che, se percorsa dritta, ci conduce alla Cava dei Pizzoni e all’annessa Valle dei Miracoli.
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