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Sotto il cielo di un'estate italiana: Schillaci, il suo "gol mondiale" e il mistero di Santina

Il gol mondiale di Totò Schillaci compie 30 anni il 9 giugno 2020. In quei giorni Palermo visse la gioia del gol e il dolore per una bambina scomparsa nel quartiere Cep

  • 9 giugno 2020

Totò Schillaci durante Italia-Argentina ai mondiali del '90

«E c'è il gol... E c'è il gol proprio di Schillaci». La voce di Bruno Pizzul che rimbomba da tutti i televisori sintonizzati su Raiuno e da tutte le finestre spalancate me la ricordo come se fosse ieri. Così come quel boato del Cep nella sera del 9 giugno 1990. Sono passati 30 anni esatti.

Totò Schillaci, che ogni tanto si vede ancora in giro nel suo rione a Palermo, rughe a parte, sembra quasi più giovane di quando coi suoi occhi spiritati fece sognare l'Italia. Era cresciuto al Cep, quartiere che sta per centro edilizia popolare, ma che - come ha ricordato lo stesso Totò qualche mese fa in tv - per molti a Palermo è "centro elementi pericolosi".

E sì, in quelle notti magiche, l'Italia si aspettava i più celebrati ed esperti Vialli e Carnevale. E invece l'elemento più pericoloso degli azzurri fu proprio Schillaci. Totò fino a pochi mesi prima giocava in B nel Messina. Così forse si spiegano le espressioni del suo volto, quasi incredulo, di fronte ai riflettori del mondo puntati addosso.
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Quello stesso mondo che si accorge di Schillaci al minuto 79' di Italia-Austria, quando Totò, con una capocciata, fa gonfiare la rete e il cuore di 60 milioni di italiani. E inevitabilmente le telecamere si accendono anche sul Cep. Anzi si riaccendono, perché quelle strade, sempre in quel 1990, a marzo, hanno visto sparire nel nulla Santina Renda, una bambina di 6 anni.

"Chi l'ha visto?" si collega per settimane, mandando in onda le facce corrucciate di un quartiere angosciato per la scomparsa di Santina. E la sera del 9 giugno del 1990, in quel gol di Totò all'Austria e in quell'esplosione di gioia del Cep c'è probabilmente anche la voglia di una realtà, piena di problemi, di mettersi alle spalle mesi difficili.

Santina non tornerà mai più a casa. Schillaci invece si vede ancora spesso al Cep. Non ha mai dimenticato le sue origini. Quei palazzoni grigi, sotto Monte Cuccio, che vissero, grazie ai gol e agli occhi di Totò, un'estate magica e triste. Un'estate che sembra ieri. Un'estate eterna.
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