Studia a Roma, torna in Sicilia e ce la fa: chi è Danila, la 31enne che dirige la sua azienda
La giovane è un altro esempio di "cervelli" non in fuga. Determinazione e un nuovo modo di fare impresa la spingono a restare nella sua terra "da non abbandonare"
 
									Danila Di Stefano
				Giovane, con una forte motivazione ad apprendere e crescere professionalmente, spera di essere d’esempio per i giovani che si stanno preparando per entrare nel mondo del lavoro e che, con determinazione, esattamente come ha fatto lei, sono orientati a valorizzare le risorse del loro territorio di provenienza.
Danila Di Stefano, 31 anni, è amministratore unico di una società di ingegneria a Partanna, la città dove è nata ed è tornata dopo aver studiato alla Luiss Business School e aver vissuto diverso tempo a Roma, proprio per investire energie e competenze nel luogo in cui è cresciuta, “che non può e non deve essere dimenticato”.
Danila si occupa di definire strategia e azioni a medio lungo termine per la crescita aziendale. Vanta una collaborazione con l’Università degli studi di Palermo-Dipartimento di Ingegneria per attività di Ricerca (con oggetto l'analisi delle prestazioni energetiche degli edifici) ed è vincitrice del Premio Woman Value Company 2022: un riconoscimento nato per iniziativa della Fondazione Marisa Bellisario e del Gruppo Intesa Sanpaolo riservato alle PMI che si distinguono per le concrete e innovative strategie e politiche di inclusione, partecipazione, promozione e conciliazione per potenziare il contributo femminile in azienda.
Si tratta di una ‘costola’ del Premio Marisa Bellisario – Donne che fanno la differenza, di cui è stata finalista: il "riconoscimento madre", che viene assegnato ogni anno a donne che si sono distinte per merito, determinazione e fiducia in se stesse e nelle proprie capacità.
«Esattamente i finalisti al Premio eravamo originariamente 800. Di questi poi – dice - 100 sono stati l’esito di una scrematura definitiva e tra gli stessi ci sono stati i premiati con il Woman Value Company, che io ho ricevuto qualche mese fa».
Alle vincitrici viene assegnata la "Mela d'Oro". Il premio fu istituito nel 1989 da Lella Golfo, che a tuttoggi ne è l'anima. È un premio che gratifica e racconta una dedica importante a tutte quelle donne che, attraverso la loro tenacia, lo spirito di sacrificio, le capacità manageriali e la competenza, uniti a un talento indiscutibile, hanno dato un impulso culturale al nostro Paese, consentendone crescita e sviluppo a livello nazionale e internazionale.
I settori nei quali le donne hanno dato prova di eccellere sono svariati e vanno dall'impresa al management, alle istituzioni, alla scienza, all'economia, al sociale, alla cultura, all'informazione, fino allo spettacolo e allo sport. E sono oltre 500 le donne che, nel corso degli anni, hanno ricevuto quello che è diventato il loro Oscar: imprenditrici, manager, professioniste, ricercatrici, donne delle istituzioni e della sanità, giornaliste, attrici e registe, stiliste e attiviste e neolaureate in discipline scientifico-tecnologiche.
Danila Di Stefano amministra e rappresenta una società che opera in tutta Italia e fornisce una gamma di servizi ad elevato contenuto tecnico ed integrati per lo sviluppo delle attività di consulenza, progettazione preliminare ed esecutiva, direzione lavori, collaudi e gestione dei processi in ogni loro fase. La sua società svolge anche attività di promozione, formazione e aggiornamento costante delle imprese edili in materia di sicurezza e per l’ottenimento di certificazioni.
«L’evento di celebrazione delle imprese finaliste del premio Marisa Bellisario e delle vincitrici del premio Woman Value Company si è svolto il 13 giugno in live streaming su Ansa – spiega Danila - . In azienda tante donne sono presenti. Hanno un valore aggiunto sia in termini di programmazione e organizzazione del lavoro sia di problem solving; mettono impegno e passione in tutto, hanno intuito; sono in grado di conciliare i ruoli di moglie, madre e lavoratrice con grande serenità.
L’importanza del ruolo della donna nel mondo del lavoro è un fatto ormai pacificamente riconosciuto. Sono convinta – aggiunge – che bisogna aiutare le donne a proporsi con coraggio e determinazione, e, quindi, occorre guardare il mondo con occhi di donna delineando un contesto favorevole.
Un cambiamento culturale può essere un nuovo modo di fare impresa. È per questo che la mia società ha promosso iniziative di welfare aziendale e interventi volti a favorire l’inclusione sociale per aumentare il benessere del lavoratore e per migliorare la conciliazione tra vita privata e professionale secondo le diverse necessità di ciascuno».
Recentemente Danila ha ricevuto assieme ad altri suoi cinque concittadini – ciascuno per meriti diversi - il Premio ‘91028’ della Città di Partanna, organizzato dall’Associazione culturale ‘Ciuri’ e dal Comune, attribuitole per la preparazione e le capacità manageriali che l’hanno portata a emergere e distinguersi nel mondo femminile e dell’imprenditoria.
«È stato un orgoglio riceverlo – conclude – e mi ripaga, e gratifica, di tanti sacrifici fatti durante il mio percorso, sia professionale che personale. Sono tornata con la voglia di scommettere e investire nel mio territorio; spero davvero che tanti altri giovani vogliano fare lo stesso, mettendo in luce le ricchezze e le potenzialità della nostra città, che non può essere abbandonata».
			
							Danila Di Stefano, 31 anni, è amministratore unico di una società di ingegneria a Partanna, la città dove è nata ed è tornata dopo aver studiato alla Luiss Business School e aver vissuto diverso tempo a Roma, proprio per investire energie e competenze nel luogo in cui è cresciuta, “che non può e non deve essere dimenticato”.
Danila si occupa di definire strategia e azioni a medio lungo termine per la crescita aziendale. Vanta una collaborazione con l’Università degli studi di Palermo-Dipartimento di Ingegneria per attività di Ricerca (con oggetto l'analisi delle prestazioni energetiche degli edifici) ed è vincitrice del Premio Woman Value Company 2022: un riconoscimento nato per iniziativa della Fondazione Marisa Bellisario e del Gruppo Intesa Sanpaolo riservato alle PMI che si distinguono per le concrete e innovative strategie e politiche di inclusione, partecipazione, promozione e conciliazione per potenziare il contributo femminile in azienda.
Si tratta di una ‘costola’ del Premio Marisa Bellisario – Donne che fanno la differenza, di cui è stata finalista: il "riconoscimento madre", che viene assegnato ogni anno a donne che si sono distinte per merito, determinazione e fiducia in se stesse e nelle proprie capacità.
«Esattamente i finalisti al Premio eravamo originariamente 800. Di questi poi – dice - 100 sono stati l’esito di una scrematura definitiva e tra gli stessi ci sono stati i premiati con il Woman Value Company, che io ho ricevuto qualche mese fa».
Alle vincitrici viene assegnata la "Mela d'Oro". Il premio fu istituito nel 1989 da Lella Golfo, che a tuttoggi ne è l'anima. È un premio che gratifica e racconta una dedica importante a tutte quelle donne che, attraverso la loro tenacia, lo spirito di sacrificio, le capacità manageriali e la competenza, uniti a un talento indiscutibile, hanno dato un impulso culturale al nostro Paese, consentendone crescita e sviluppo a livello nazionale e internazionale.
I settori nei quali le donne hanno dato prova di eccellere sono svariati e vanno dall'impresa al management, alle istituzioni, alla scienza, all'economia, al sociale, alla cultura, all'informazione, fino allo spettacolo e allo sport. E sono oltre 500 le donne che, nel corso degli anni, hanno ricevuto quello che è diventato il loro Oscar: imprenditrici, manager, professioniste, ricercatrici, donne delle istituzioni e della sanità, giornaliste, attrici e registe, stiliste e attiviste e neolaureate in discipline scientifico-tecnologiche.
Danila Di Stefano amministra e rappresenta una società che opera in tutta Italia e fornisce una gamma di servizi ad elevato contenuto tecnico ed integrati per lo sviluppo delle attività di consulenza, progettazione preliminare ed esecutiva, direzione lavori, collaudi e gestione dei processi in ogni loro fase. La sua società svolge anche attività di promozione, formazione e aggiornamento costante delle imprese edili in materia di sicurezza e per l’ottenimento di certificazioni.
«L’evento di celebrazione delle imprese finaliste del premio Marisa Bellisario e delle vincitrici del premio Woman Value Company si è svolto il 13 giugno in live streaming su Ansa – spiega Danila - . In azienda tante donne sono presenti. Hanno un valore aggiunto sia in termini di programmazione e organizzazione del lavoro sia di problem solving; mettono impegno e passione in tutto, hanno intuito; sono in grado di conciliare i ruoli di moglie, madre e lavoratrice con grande serenità.
L’importanza del ruolo della donna nel mondo del lavoro è un fatto ormai pacificamente riconosciuto. Sono convinta – aggiunge – che bisogna aiutare le donne a proporsi con coraggio e determinazione, e, quindi, occorre guardare il mondo con occhi di donna delineando un contesto favorevole.
Un cambiamento culturale può essere un nuovo modo di fare impresa. È per questo che la mia società ha promosso iniziative di welfare aziendale e interventi volti a favorire l’inclusione sociale per aumentare il benessere del lavoratore e per migliorare la conciliazione tra vita privata e professionale secondo le diverse necessità di ciascuno».
Recentemente Danila ha ricevuto assieme ad altri suoi cinque concittadini – ciascuno per meriti diversi - il Premio ‘91028’ della Città di Partanna, organizzato dall’Associazione culturale ‘Ciuri’ e dal Comune, attribuitole per la preparazione e le capacità manageriali che l’hanno portata a emergere e distinguersi nel mondo femminile e dell’imprenditoria.
«È stato un orgoglio riceverlo – conclude – e mi ripaga, e gratifica, di tanti sacrifici fatti durante il mio percorso, sia professionale che personale. Sono tornata con la voglia di scommettere e investire nel mio territorio; spero davvero che tanti altri giovani vogliano fare lo stesso, mettendo in luce le ricchezze e le potenzialità della nostra città, che non può essere abbandonata».
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