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Ti senti sulle Alpi ma sei in Sicilia: è un luogo (prezioso) per il trekking, dov'è Lago Rubino

Alla scoperta di un luogo unico, dal paesaggio incantevole, tra montagne e vigneti. Avvolto nel silenzio, è il posto giusto per lunghe passeggiate rilassanti

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 29 gennaio 2023

Lago Rubino

I territori di Vita, Calatafimi e Salemi (con la frazione di Ulmi) hanno in comune un luogo interessante e dalla rilevanza economica importante. Quale? La presenza del Lago Rubino. È possibile raggiungerlo da due versanti e ognuno regala scorci panoramici non indifferenti.

Per chi proviene dalla cittadina di Salemi, si attraversa la piccola frazione di Ulmi superando le campagne salemitane. Dall’altro versante, percorrendo le statali che provengono da Calatafimi e Fulgatore, il percorso è accompagnato da alcuni rilievi. Il lago si trova “quasi” all’inizio dell’itinerario che sale verso la cima di Montagna Grande.

È registrato come unico bacino presente nella provincia dal Libero Consorzio Comunale di Trapani e Regione Sicilia nonostante sia artificiale. Ha una dimensione di circa 1,34-1,57 chilometri quadrati e raggiunge una capacità utile di 11,5 milioni di metri cubi di acqua. Attualmente, causa siccità e problematiche di varia natura, l’invaso è dimezzato a circa metà della sua intera portata.
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Tra i veri motivi della costruzione, senza ombra di dubbio, la possibilità di irrigare i campi agricoli. Gli ambienti circostanti sono costituiti prevalentemente da vigneti e colture ortive e nei periodi di mancanza idrica, il bacino risulta essere l’unica fonte da cui attingere acqua.

Oltre all’importanza economica, subentrano gli studi di potamologia. Infatti, è stato deciso di costruire una struttura allo scopo di creare uno sbarramento del fiume Birgi. Quest’ultimo nasce nel territorio di Buseto Palizzolo col nome “Fittasi” e attraversa alcuni territori. Nel suo corso verso valle riceve il torrente della Cuddia come affluente di sinistra. Viste le ingenti capacità, la decisione di progettare questo serbatoio di notevoli proporzioni. Il fiume continua la sua corsa e si sviluppa per circa 40 km.

Il nome Rubino è una gentile concessione nonché un ricordo vivo verso un uomo di spessore del territorio: Domenico Rubino. È stato un maestro di diritto dell’ateneo romano e consulente di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno. Nonostante la sua lontananza, non dimenticò le origini e il forte legame con la sua terra.

Come accaduto con altri invasi, nel marzo di un paio di anni fa sono stati chiusi i rubinetti per irrigare i campi coltivati. Una scelta decisa dall'Arpa per la presenza dell’alga rossa (potenzialmente tossica) e la sua “abnorme proliferazione”. Una presa di posizione netta che ha causato danni inqualificabili al settore. La sua limitata capacità odierna è il risultato di una mancata progettualità.

La posizione strategica del lago è stata anche monito per una recente esercitazione militare bilaterale tra il 6° Reggimento Bersaglieri e gli US Marines Corps provenienti dalla stazione militare di Sigonella. Una sinergia durata alcuni giorni per pianificare delle operazioni complesse. È stata l’occasione per affinare le capacità organizzative.

Per gli appassionati di trekking e delle lunghe passeggiate, è possibile percorrere la zona perimetrale del lago. Un circuito di circa 6 km che attraversa ogni angolo del luogo e trasmette forti sensazioni. Non possono mancare le immagini da cartolina con la montagna che sovrasta il lago e per un attimo ricorda i “classici” ambienti alpini.

Durante il cammino si incontrano un baglio (in architettura) da valorizzare e approfondire, con un’antica fontana, una croce, un monumento dedicato a Domenico Rubino, la folta rappresentanza faunistica e la vegetazione a macchia mediterranea. Zone inesplorate e ricche di fascino che meritano il giusto riconoscimento.
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