MOBILITÀ

HomeNewsAttualitàMobilità

Treni veloci cancellati (anzi no): che succede davvero sulla tratta Palermo-Catania

Si è discusso sul dirottamento delle risorse del Pnrr su altre tratte ferroviarie e sulla cancellazione del collegamento veloce Palermo-Catania: ecco che sta succedendo

Alice Marchese
Giornalista
  • 21 maggio 2025

Treni in Sicilia

Si sa, in Sicilia l'urgenza di diminuire i tempi dei viaggi in treno è sempre più impellente e il progetto che coinvolge il Sud Italia e l'alta velocità ferroviaria è spesso saltato negli anni, ma adesso qualcosa (forse) sta cambiando.

Negli ultimi giorni si è discusso sul dirottamento delle risorse del Pnrr su altre tratte ferroviarie e sulla cancellazione del collegamento veloce Palermo-Catania che, invece, ha l'obiettivo di collegare le due città metropolitane in 2 ore, rispetto alle attuali 3 ore e più.

Attualmente «è in corso una rimodulazione del Pnrr che non cambia l'obiettivo finanziario per quanto riguarda Rete Ferroviarie Italiane».

A dichiararlo è l'amministratore delegato di Rfi Aldo Isi alla commissione Ambiente del Senato sullo stato e sulle criticità della rete e del servizio ferroviario.

«Sul Pnrr abbiamo una task force permanente - continua l'amministratore delegato di Rfi - un dialogo stretto con il governo e stiamo garantendo tutti gli obiettivi prefissati.

Stiamo lavorando per raggiungerli. Nel 2024 sono stati raggiunti i 10 miliardi di investimenti.

Abbiamo un piano di investimenti che copre il Pnrr ed il PNC di circa 23 miliardi. Il consuntivo di spesa a marzo 2025 è di circa 12 miliardi».

Durante una nuova riunione della Cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza a Palazzo Chigi, sono state discusse importanti modifiche al Piano italiano.

Per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), guidato dal vicepresidente del consiglio e ministro Matteo Salvini, si tratta di «un passaggio strategico per consolidare i risultati raggiunti e tracciare una prospettiva concreta per il futuro delle infrastrutture italiane, anche oltre l'orizzonte temporale del Pnrr.

L'intesa sulla rimodulazione dei progetti in ambito ferroviario rappresenta un punto di svolta».

Il Mit lo sottolinea in una nota: «L'intesa sulla rimodulazione ha ottenuto la piena salvaguardia della dotazione finanziaria originaria, evitando la perdita di risorse Pnrr e assicurando il finanziamento di opere prioritarie come il Terzo Valico dei Giovi e la linea AV Salerno-Reggio Calabria.

Un risultato ottenuto grazie a un complesso negoziato tecnico con la Commissione europea - si legge nella nota - condotto con determinazione e visione strategica, che ha portato a una revisione complessiva delle modalità di rendicontazione delle opere ferroviarie».

Nel corso della riunione è stato anche condiviso l'avvio di una riforma profonda del settore ferroviario.

Il nuovo Contratto di Programma tra Mit e Rfi introduce in futuro un sistema innovativo di pianificazione e controllo.

La programmazione degli investimenti si basa su cronoprogrammi in un'ottica di trasparenza, efficienza e responsabilizzazione.

Inoltre è stato confermato l'avvio della gara per l'affidamento del servizio Intercity nel 2026.

«Per accompagnare e rafforzare le riforme nel settore ferroviario - continua il Mit - è stato inoltre deciso di studiare la costituzione di una società a controllo pubblico dedicata all'acquisto di materiale rotabile.

L'obiettivo sarebbe quello di potenziare la mobilità collettiva e promuovere soluzioni di trasporto più sostenibili.

Il Fondo rappresenterà un veicolo stabile per sostenere interventi fuori dal perimetro del Pnrr e attrarre capitali privati nella realizzazione di grandi opere pubbliche.

Lo strumento, anticipato nelle scorse settimane come priorità dal MIT, sarà progressivamente rafforzato, con un impatto atteso significativo in settori chiave come le infrastrutture idriche e l'edilizia sociale (Piano Casa)».

Quindi secondo quanto detto, è prevista una rimodulazione delle risorse, ma i lavori per il collegamento veloce Palermo - Catania proseguono per raggiungere l'obiettivo anche se è possibile che ci siano dei ritardi.

Continua, però, il botta e risposta e a pronunciarsi a riguardo è Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinquestelle e vicepresidente della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’Assemblea regionale siciliana: «Dall’alta velocità all’alta incapacità è stato un attimo.

A causa dei ritardi nella realizzazione di due lotti della tratta ferroviaria Palermo-Catania, infatti, i lavori non potranno essere ultimati rispettando i termini previsti dal Pnrr.

Sfuma così una importantissima opportunità di sfruttare i finanziamenti del Pnrr per migliorare le carenti infrastrutture della Sicilia.

A farne le spese saranno i cittadini siciliani che non solo non vedranno la conclusione dell’opera entro il 2026, così come era stato previsto, ma adesso si dovrà attingere a fondi alternativi per la sua realizzazione, andando a penalizzare altre opere.

Chiediamo chiarezza sulle responsabilità – prosegue la parlamentare regionale –. Ci convincono molto poco le presunte motivazioni che avrebbero causato i ritardi e che sono state riportate dalla stampa e cioè la siccità e la carenza di manodopera specializzata.

Di certo siamo di fronte ad una beffa insopportabile. Non è con questa gestione approssimativa, pasticciata e fallimentare che si garantirà ai siciliani il diritto alla mobilità.

Il governo regionale – conclude Marano - abbia un sussulto di dignità e si attivi immediatamente nell’interesse dei siciliani affinché chiarezza venga fatta anche sulla riprogrammazione dei fondi perché bisognerà capire a quali progetti erano destinati le risorse che adesso dovranno andare a garantire il completamento della Palermo-Catania.

Un danno enorme alla collettività di cui qualcuno dovrà necessariamente rispondere».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI