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Un crocevia di costellazioni e sorprese: nel cielo di Siracusa spicca la regina delle stelle

A Siracusa si vedono alcune delle costellazioni dello zodiaco tra cui quella del Toro e dei Gemelli ma a spiccare tra tutti gli astri, in alto a destra, c’è lei: la splendida stella polare

  • 7 giugno 2020

La fotografia scattata da Dario Giannobile

Come disse la musicista americana Frances Elliott Clark: “Non ci sarebbe un cielo pieno di stelle se tutti dovessimo desiderare la stessa”. Un meraviglioso crocevia stellare quello catturato nei cieli di Siracusa, una vista affollata di stelle in cui però, tra tutti gli astri, spicca luminosa la stella polare.

La foto che ritrae il panorama stellato che si è presentato sulla città della costa ionica della Sicilia è stata scattata dall’astro-fotografo siciliano Dario Giannobile, che con questa immagine ha voluto così rendere un suo omaggio personale all'Earth Day, in occasione della ricorrenza della giornata mondiale della Terra celebrata lo scorso 22 aprile.

Nel buio della notte a Siracusa, si vedono chiaramente alcune delle costellazioni dello zodiaco tra cui quella del Toro, dei Gemelli e del Cancro accompagnate anche da altre costellazioni, Orione ed Auriga, ma a spiccare tra tutte, in alto a destra, c’è lei, la regina di tutte le stelle, la stella polare.
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A rendere ancora più affascinante il panorama immortalato nello scatto c’è anche una nuvola lenticolare ripresa dal basso che stazionava sull'altopiano Ibleo mentre la luna piena sorgeva ad est ed il vento proveniente da sud azionava con la sua forza le pale eoliche di alcune torri.

«Questa immagine ha diversi elementi di interesse - dice il fotografo Dario Giannobile - e l'elemento di spicco di questa immagine è la montagna sullo sfondo: il monte Santa Venera.

Non tutti sanno che in Sicilia l'attività vulcanica non era limitata solo all'Etna e alle isole Eolie. Ben più antica del vulcano Etna è la formazione di un complesso vulcanico che diede vita a molti monti dell'altopiano Ibleo, tra cui il monte Lauro e appunto il Monte Santa Venera, antichi vulcani ormai spenti.

I monti Iblei prendono il nome dall'antico culto della dea preistorica Hybla - aggiunge Giannobile - il cui culto nel tempo è stato assorbito nel culto alla dea Afrodite e successivamente in quello romano di Veneri Victrici Iblensi e probabilmente anche in quello cristiano di Santa Venera. Al culto di Hybla erano devoti alcuni indovini che prendevano il nome di Galeoti».
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