Una discarica abbandonata, (vero) sfregio alla costa: rinasce in Sicilia "la colmata"
A circa due mesi dall'avvio delle procedure sembra tutto pronto per avviare gli interventi utili a ridare decoro all'area demaniale, nel versante sud del territorio

L'area di Marsala detta "colmata"
Adesso, a circa due mesi dall'avvio delle procedure, sembra tutto pronto per avviare gli interventi utili a ridare decoro all'area demaniale, nel versante sud del territorio.
Con due distinti provvedimenti, infatti, sono stati affidati i lavori, di messa in sicurezza e di pulizia, che si prefiggono di riqualificare quella zona che da decenni deturpa quel tratto del Lungomare Mediterraneo, strada di accesso ai lidi balneari.
«L'imminente stagione estiva potrà finalmente fruire di una strada di accesso ai lidi balneari decorosa - dice il sindaco Massimo Grillo -. La riqualificazione della zona, da troppo tempo negata, è stata possibile grazie al buon lavoro di programmazione di questa Amministrazione, intercettando i necessari finanziamenti e pianificando gli interventi per step successivi.
La trasformazione del fronte mare è una realtà per Marsala, con l'intero waterfront, fino a Salinella, che cresce in maniera determinante in termini di fruibilità per cittadini e turisti».
Sono due gli interventi sulla "colmata": intanto si procederà a pulire la zona, grazie a un finanziamento regionale di 270 mila euro, e, successivamente, a recintarla e illuminarla, grazie al Fondo Unico Giustizia, del Ministero dell'Interno, per oltre 68 mila euro.
Il primo intervento sarà coordinato dal settore Servizi Pubblici Locali che ha già affidato i lavori alla società ‘M.D.’ di Misiliscemi, che procederà a selezionare e conferire i rifiuti abbandonati in quella zona.
Si tratta di centinaia di quintali di diversa tipologia (principalmente inerti, tessili e indifferenziati), nonché gli altri rifiuti pericolosi e speciali - tra cui l'amianto - che richiedono specifiche misure per la rimozione e lo smaltimento.
L'altro intervento, quello della messa in sicurezza della zona di colmata, è stato affidato all'Impresa ‘Case Così Group’ di Marsala. L'appalto, aggiudicato dal settore Lavori Pubblici, consentirà di realizzare una staccionata di circa 500 metri, un impianto di illuminazione led che prevede dieci lampioni a sfera; il tutto volto a restituire alla città spazi decorosi e sicuri, per poterne godere appieno.
Per la sistemazione dell'area della Colmata di Contrada Casabianca il Comune aveva, appunto, ricevuto tempo fa un contributo di 68 mila euro, finalizzato a ripristinare sicurezza e legalità in una zona degradata: un finanziamento che faceva parte di una più ampia iniziativa promossa dal Ministero dell'Interno per sostenere interventi di sicurezza urbana nei territori.
In Prefettura, allora, erano stati siglati i protocolli d'intesa con i sindaci dei Comuni interessati in merito ai progetti presentati dai tre Enti locali che rientravano nella procedura di finanziamento del Fondo Unico di Giustizia e rappresentavano atti aggiuntivi ai "patti per l’attuazione della sicurezza urbana" precedentemente sottoscritti in base alla normativa vigente.
Fondi destinati a promuovere la legalità e il presidio del territorio attraverso misure tecnologiche avanzate e programmi di rigenerazione urbana. Che ha deciso di utilizzare per riqualificare l'area Casabianca al centro, finora di una vicenda è complessa e articolata.
Negli anni scorsi era esistente anche un progetto che prevedeva la nascita di un’area mista a ristoro turistico oltre che paesaggistico e che, già di competenza di quella che era la Provincia regionale (ora Libero Consorzio Comunale di Trapani), non riuscì mai a decollare.
Nel corso degli anni, malgrado gli interventi dei vari sindaci che si sono succeduti per perorare la causa con l’ex Provincia regionale, la zona finì per l’assumere sempre più uno stato di abbandono.
L’allora sindaco di Marsala, Renzo Carini, per protestare contro un mancato finanziamento della Provincia regionale, organizzò addirittura una forma eclatante di protesta giorno e notte arrivando ad ‘occupare’ la zona e tenendo riunioni di Giunta in un camper e convocando un’apposita conferenza stampa sul posto.
Quella protesta sortì allora l’immediata erogazione del finanziamento previsto. Il tutto si verificò tanto tempo fa e, di nuovo, con il passare degli anni, quello che poteva diventare un ulteriore Polo di attrazione turistica rimase il nulla assoluto, anche a causa dell’incuria e di alcuni gesti di inciviltà dei cittadini.
L’area versava in uno stato di abbandono che era già visibile dalla strada, con alberi incolti e non oggetto di manutenzione, e cespugli che occupavano quelli che dovevano essere i sentieri turistici, fino a diventare una discarica a cielo aperto.
Nel mese di febbraio scorso il Comune di Marsala aveva pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per individuare operatori economici interessati a partecipare alla procedura negoziata per la selezione di aziende che si adoperassero per la rimozione, il trasporto e il conferimento di rifiuti abbandonati nell’area demaniale in questione, che è estesa su una superficie di circa 22.262 metri quadrati, ed è, appunto, tra le più colpite dall’abbandono di rifiuti nel territorio lilibetano.
Le tipologie di scarti rinvenuti includono rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi, con una particolare presenza di materiali inerti, tessili, rifiuti misti e amianto, la cui rimozione richiede specifiche misure di sicurezza.
Con la riqualificazione tanto attesa, questo spazio di terreno antistante il mare che, subito dopo la zona del Porticciolo turistico, conduce in direzione di Petrosino, fino a poco prima dei lidi del versante Sud, verrà recuperato e restituito alla pubblica fruizione finalmente libero dallo scempio ambientale.
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