FOOD & WINE

HomeNewsFood & Wine

Uno scrigno fritto e ripieno: il "pitone" è lo street food messinese da non perdere

I pitoni o pidoni sono un piatto tipico della tradizione culinaria di Messina che per la sua bontà (e per un dilemma linguistico) ha fatto il giro dei palati di tutta la Sicilia

  • 6 marzo 2020

I pitoni o pidoni messinesi

Tipico della rosticciera messinese, "U Pitune" (o "Pidune") è quella meravigliosa mezza luna di pasta non lievitata e fritta, simile ad un calzone, che da anni fa sognare tutti gli amanti dello street food siciliano.

Un piatto tipico della tradizione culinaria di Messina che per la sua bontà ha fatto il giro dei palati dell’Isola: i pitoni messinesi sono fatti da un sottile guscio di pasta non lievitata a base di strutto, farina, acqua e vino, e farciti generalmente con tuma, scarola riccia (anche conosciuta come indivia), acciuga e tanto, tantissimo pepe nero.

Un rustico conosciuto e invidiato in tutta la Sicilia che per i messinesi rappresenta un ricordo meraviglioso d’infanzia: fatto in casa dalle mani delle nonne o delle mamme o dalle storiche rosticcerie e panifici della città, il pitone messinese è un vero patrimonio custodito da generazione in generazione.

Oltre che per la sua inestimabile bontà, il pitone messinese però si è spesso trovato "sulla bocca di tutti" perchè, in più occasioni, è stato il protagonista di un altro dilemma linguistico che ha fatto molto discutere i siciliani.

Adv
Proprio come è accaduto per la sua "cugina" arancina (che per i catanesi invece assume i tratti maschili dell'arancino), anche la corretta dicitura di questo pezzo rustico ha scatenato un'altra guerra linguistica.

Sul fronte, si fronteggiano da un lato i sostenitori della lettera "D", secondo cui questa delizia sarebbe giusto chiamarla “Pidoni”, e dall'altro invece i sostenitori della lettera “T” che la chiamerebbero "Pitoni". Insomma, un altro dilemma irrisolto che ha coinvolto la popolazione messinese e che ad oggi non ha ancora trovato una fine: si dice "Pidoni o Pitoni"?

C’è addirittura chi racconta che l’etimologia della parola deriverebbe dall’antica cultura greca e dalle Pizie, ossia le sacerdotesse di Apollo.

A prescindere da quale sia la loro origine o provenienza, sicuramente questi scrigni fritti, che nella loro forma ricordano i classici panzerotti o i calzoni, hanno tutto il ciavuru della bella cucina siciliana, fatta di colori, sapori ma soprattutto di ingredienti semplici e genuini.

Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI