MONDO SOLIDALE
Uno spazio che va oltre le età a Palermo: dov'è e cosa fa il centro diurno per anziani
A Palermo c'è una realtà dove gli over 65 vengono accolti e accompagnati nella loro quotidianità: nel quartiere di Boccadifalco esiste il centro diurno per anziani

Centro diurno per anziani di Boccadifalco
A Boccadifalco dal 2011, e prima ancora nel quartiere Villa Tasca, opera il centro diurno per anziani del Comune di Palermo con la responsabile Antonella Guastella.
È un luogo aperto a tutta la popolazione anziana della città dove si svolgono attività ludico-ricreative, motorie, laboratoriali e seminariali finalizzate alla socializzazione, al mantenimento dell’autonomia motoria e delle capacità sia manuali che di esercizio della memoria.
Per integrare queste attività, ogni anno viene data la possibilità ad associazioni di realizzare progetti al suo interno, coinvolgendo gli iscritti.
Tra questi si è confermata anche quest'anno l'attività sul territorio dell'associazione Progetto Giovani - ETS A.P.S con il progetto "Oltre le età, digitale, benessere e integrazione per un futuro attivo e sicuro".
«L'anno scorso abbiamo presentato il progetto "Nonno Sprint 5.0" - racconta a Balarm la coordinatrice delle attività Cristina Saladino -.
Lo scorso anno è stato sperimentale. Quest'anno, invece, è la volta dell'informatica.
Dura 12 mesi e facendo un'analisi della domanda abbiamo pensato a una serie di attività in base ai desideri dei nostri utenti.
Tra queste abbiamo organizzato gite per far conoscere a loro i tesori di Palermo come il palazzo dei Normanni, ma non solo.
C'è chi ama giocare con le carte, quindi abbiamo pensato anche alle partite di burraco.
Ma c'è anche chi predilige attività sportive, infatti, con la collaborazione della palestra Oxygen abbiamo inserito nel progetto l'opportunità di partecipare ai corsi di pilates, ginnastica posturale e yoga.
Ci sono alcuni che mi chiedono di fare anche sala fitness e nel mio piccolo cerco di accontentarli.
Non mancano gli incontri con la nutrizionista che segue gli utenti anche sul piano alimentare se vogliono».
Un lavoro costruito giorno dopo giorno, in cui il centro tiene conto delle esigenze dei partecipanti educandoli anche al mondo digitale e alle fregature a cui purtroppo tutti, in un modo o nell'altro, siamo esposti.
«L'informatica è il cuore del progetto. Chi partecipa viene inserito in un gruppo Whatsapp che oggi conta 60 persone circa ed è partito un po' tutto da lì.
Sia la mia generazione, ma soprattutto chi è nato con lo smartphone tra le mani, sa più o meno come funziona la comuncazione oggi. Loro no, quindi chi è più anziano riscontra problemi nel quotidiano non indifferenti.
Ho organizzato un laboratorio di alfabetizzazione digitale curato da persone competenti in materia per rendere i partecipanti autonomi. Infatti loro utilizzano il loro smartphone.
Spesso le persone che seguo mi dicono "Non so fare un bonifico, i pagamenti con il qr code, non capisco lo spid e devo chiedere aiuto sempre ai miei figli o ai miei nipoti".
Questo disagio è tangibile e se le truffe arrivano a chiunque, figuriamoci a chi è più anziano e non ha dimestichezza con questo mondo».
L'obiettivo è preservarli e fare in modo che loro riescano ad accedere ai servizi pubblici da casa, che sia un pagamento o prenotare un appuntamento in un ufficio pubblico.
Ma non è finita qui: oltre a questo, ci sono anche dei momenti di condivisione tra i modi di vivere del passato e quelli del presente: «Io curo il laboratorio di match intergenerazionale. È uno scambio tra anziani e giovani che dà l'opportunità di conoscere lati della quotidianità di ognuno di loro, come i giochi tradizionali.
Nel corso degli anni sono cambiate tante cose, tra queste anche il modo di trascorrere il tempo libero ed è bello assistere a questi incontri preziosissimi».
In questo spazio gli utenti si raccontano e si confrontano con l'oggi ed è un laboratorio fatto di riflessioni, ma anche tanto divertimento.
Il progetto è promosso dall'ATI composta da Associazione Progetto Giovani - ETS A.P.S. che è capofila.
Tra i partner ci sono "Il Girasole APS" "Next Generation of European Autonomists - NGA EU" e il comitato Regionale ENDAS Sicilia Aps.
Il progetto è finanziato dal Dipartimento Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali della Regione Siciliana.
Ma non sono solo a Palermo: «Il progetto, sia quello di quest'anno che quello precedente, viaggia in parallelo tra il capoluogo e Canicattì - conclude la coordinatrice -. Le attività sono simili anche se a Canicattì hanno fatto il laboratorio di cucina e lo hanno riproposto anche quest'anno».
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