MOTORI
Vendesi Targa Florio: la Sicilia rischia di perdere la storica corsa-patrimonio
"Continuate la mia opera perché l'ho creata per sfidare il tempo" aveva detto Vincenzo Florio: oggi l'ente proprietario della Targa, l'Aci, fa valutare il marchio storico
Oggi la corsa è a rischio alienazione: l'Automobile Club d'Italia mette infatti sotto valutazione il marchio storico e ha chiamato un consulente che possa stabilire quanto effettivamente vale come brand.
Un brand che è la storia dell'automobilismo e anche, perché no, della Sicilia: nata nel 1906 per volontà di Vincenzo, la manifestazione viene messa in pausa soltanto dalle due guerre.
La targa entra subito nella leggenda per le strade di collina e di montagna su cui si disputa: tanto grandi sono le difficoltà del tracciato che, soprattutto durante le prime edizioni, anche solo riuscire a completarla era un'impresa titanica.
Lo scrive il mensile "Sicilia Motori" e non senza un editoriale del direttore Dario Pennica, che si domanda se "Sia opportuno alienare un patrimonio culturale della Sicilia o se non sia eticamente più corretto che questo bene, se proprio dev'essere ceduto, venga acquistato dalla Regione che a sua volta potrebbe affittarlo per lungo tempo allo stesso Aci Italia - scrive - In tale maniera nel tempo l'investimento della pubblica amministrazione verrebbe ripagato, e anzi diverrebbe fonte di reddito. La Targa Florio fu inserita dalla Regione, due legislature fa, fra i beni immateriali della Sicilia".
Intanto la prossima edizione del rally per auto storiche e moderne è prevista, come sempre, per i primi di maggio 2018 mentre la gara classica è prevista per ottobre.
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