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Vendono tutto e lasciano Palermo: adesso il loro ristorante è il migliore di Marsiglia

Nonostante la decisione di cambiare vita, Renzo e Betty portano con loro l'orgoglio di essere siciliani in ogni cosa che fanno e non smettono di "pubblicizzare" la Sicilia all'estero

Federica Cortegiani
Giornalista pubblicista
  • 10 dicembre 2021

Renzo Ballotta e la moglie Betty

L'orgoglio dell'essere siciliani lo portano con loro in ogni cosa che fanno. La voglia di far conoscere le bellezze e le bontà dell'Isola la esprimono ogni giorno attraverso il loro lavoro che, non a caso, ruota intorno alla tanto apprezzata cucina siciliana.

C'è però poi un senso di amarezza costante che deriva dalla tristezza di vedere (da lontano) tutte le potenzialità inespresse di una terra che è ancora troppo poco valorizzata e tutelata, da tanti punti di vista, e che non ha nulla da invidiare al resto del mondo.

Sono questi i due sentimenti contrastanti che camminano paralleli nelle parole di Renzo Ballotta, proprietario insieme alla moglie Betty del ristorante "Pizzi & Sfizi" a Marsiglia, in Francia.

Proprio quel locale che recentemente ha vinto il titolo di "miglior ristorante" in una delle ultime puntate di Little Big Italy, il programma tv condotto dal ristoratore Francesco Panella che va alla ricerca dell’eccellenza made in Italy in tutto il mondo.
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L'episodio, andato in onda lo scorso 22 novembre 2021, ha premiato appunto la Sicilia e la passione e la voglia di Renzo e Betty di celebrare la sicilianità a tutto tondo.

Ma cosa ci fanno due siciliani, palermitani per l'esattezza, in Francia? Ecco la loro storia.

Sposati da 22 anni, Renzo e Betty sono due palermitani doc che non hanno mai dimenticato le loro origini. Si sono conosciuti da giovanissimi e da allora non si sono più lasciati. Oggi hanno due figli, Francesco e Piero, di 21 e 19 anni. Insomma, una tipica famiglia media con una vita e un lavoro stabile a Palermo.

Sì, perché prima di cambiare radicalmente vita e lasciare tutto, Renzo - che proviene da una famiglia di panettieri e pasticceri - era titolare di due panifici nel capoluogo siciliano.

La scelta di trasferirsi a Marsiglia è nata per caso. Anzi, in qualche modo è stata la cittadina francesce a scegliere i due palermitani.

«Circa vent'anni fa io e mia moglie, appena sposati, abbiamo fatto ben due viaggi in crociera ed entrambe le volte quando la nave ha fatto sosta a Marsiglia non siamo mai scesi a visitarla, intimoriti da chi ce ne parlava male - racconta Renzo -. Ci dicevano che era una città pericolosa, per nulla sicura e che bisognava stare attenti».

Poi, 9 anni fa, la svolta. «Per una coincidenza, decisi di avviare un'attività di ristorazione in società proprio a Marsiglia - aggiunge -. L'idea era quella di aprire il ristorante e poi tornare a Palermo. Sono stato lontano dalla mia famiglia per un anno, anche per capire come si vivesse realmente in questa città. E da allora non sono più tornato».

Anzi, tutta la famiglia (con i bimbi piccolissimi) ha fatto i bagagli, venduto casa e attività commerciali ed è volata in quella cittadina che pochi anni prima era stata descritta in modo negativo.

Una prova di quanto i luoghi comuni e gli stereotipi possano far male. Un po' come succede in Sicilia. Non a caso, infatti, ci sono tante piccole somiglianze tra Palermo e Marsiglia.

Guai a definire Marsiglia "francese". Sono i suoi stessi abitanti a non volersi identificare con quell'atteggiamento snob tipico della Francia. Al contrario, loro sono molto simili a noi nel calore e nell'accoglienza. Marsiglia è un vero e proprio covo di italiani e di tantissimi siciliani che hanno letteramente "colonizzato" interi quartieri dopo la Seconda Guerra Mondiale.

L'impatto con la lingua francese non è stato dei migliori, ma proprio grazie al grande senso di accoglienza hanno imparato la lingua. I suoi figli hanno frequentato dei corsi di lingua privati e oggi frequentano con successo l'università, parlano tre lingue e si sono perfettamente integrati con la comunità che li ha accolti.

E il ristorante?

Oltre al recente riconoscimento televisivo di cui Renzo e Betty vanno orgogliosi, perchè «non ci aspettavamo nemmeno di essere chiamati - racconta Renzo -. Ogni domenica guardiamo la trasmissione in tv ed essere stati selezionati, e poi avere anche vinto, è stato davvero incredibile. Siamo stati scelti per la veridicità dell’essere italiani e per le recensioni positive che abbiamo sui social».

"Pizze & Sfizi", infatti, è una realtà che parla molto siciliano, a cominciare dal menù. Tutto è fatto in casa, «abbiamo tutte le specialità tipiche della Sicilia: dai cannoli con la ricotta che viene direttamente da Carini, alle panelle, dalla caponata alle verdure in pastella e tanto altro.

Un successo talmente grande che ha permesso a Renzo e Betty di aprire (a breve) un secondo punto vendita, totalmente dedicato all'asporto (senza posti a sedere) incentrato soprattutto sulla pizza a taglio e sullo sfincione con l’acciuga, di cui i francesi vanno matti.

«La nostra missione è fare conoscere la vera cucina siciliana ai francesi - raccontano con un pizzico di amaro in bocca -. Ogni volta che veniamo in vacanza in Sicilia, purtroppo, ci rendiamo conto dell'enorme potenziale che abbiamo e che non viene utilizzato, soprattutto in termini di turismo.

Nonostante questo non smettiamo mai di pubblicizzare la nostra terra ai nostri clienti e di consigliare luoghi e mete da andare a vedere in Sicilia, perché c'è un orgoglio profondo per quello che siamo.

Mi piacerebbe che venga riconosciuto lo sforzo con cui noi siciliani all’estero portiamo in alto il nome della nostra terra e mostriamo agli altri la faccia bella della Sicilia, quella della gente lavoratrice e creativa come noi. Che siamo la maggior parte».
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