Vetrine strabilianti e 4 piani di lusso: "Harper" brillava nel salotto di Palermo
Una commessa del grande magazzino di via Ruggero Settimo ci racconta come era allestito e l'aria che si respirava all'epoca. Un luogo dove sbocciava anche l'amore
"Harper" a Palermo
"Harper" è il nome di uno dei negozi di lusso del gruppo "Bellanca&Amalfi", aperto nel '62, in viale Ruggero Settimo nel salotto di Palermo. A quei tempi, in città, c'erano idee, bellezze, e tanta voglia di andare avanti. Un forte desiderio di voltare pagina nel mondo dell'imprenditoria siciliana per dare vita all'epoca del "grande magazzino".
L'inaugurazione di Harper ha fatto storia. È il 10 marzo 1962, grande folla e una vasta gamma di prodotti dall'arredamento ai giocattoli, all'oggettistica. Un negozio molto elegante, articoli irresistibili e preziosi. Un grande evento quando il negozio Harper apre i battenti, con tanto di taglio del nastro. In quel tratto di strada da lì ai giorni a venire ci sarà un grande ingresso brillante da cui si accede a un mondo dei balocchi per tutte le età.
Uno spot pubblicitario ritrovato nel web grazie all'Archivio storico "Istituto Luce" recita così: «Il regno della donna elegante . - Inaugurato a Palermo un nuovo grande negozio di livello internazionale destinato a mutare il volto del centro tradizionale degli acquisti. I criteri architettonici a cui è ispirato rispondono ai moderni canoni della vendita visiva e il complesso dimostra che la distribuzione in Sicilia si adegua al mercato comune europeo. Dal maquillage all'arredamento, dagli articoli per regalo ai profumi, tutte le esigenze e i piccoli e grandi problemi di una donna moderna trovano la più avanzata e soddisfacente delle soluzioni. Si passeggia come in un sogno tra le nuvole di cento desideri che fino a ieri sembravano irrealizzabili ma che qui oggi sono a portata di mano. Ciascun reparto ha una sua fisionomia e si intona deliziosamente agli oggetti esposti».
A parlarci di questo fantastico magazzino è Connie Schiadà, commessa del reparto profumeria: «Non avevo neanche 16 anni quando andai a lavorare da Harper, però prima frequentai un corso in merceologia e tecniche di vendita da "Bellanca & Amalfi" dove feci anche un po' di pratica». Connie inizia a descrivere il negozio a tre piani: «Era un grande magazzino di lusso. Al pianterreno, entrando a destra c'era il reparto profumeria e cosmetica, dove lavoravo - la zona elite del negozio - , con tre banchi, e moltissime case di cosmetica, tra le più importanti come "Olga Cechova". Erano presenti anche le cabine estetica per i trattamenti viso e corpo. In quel reparto noi commesse indossavamo un camice rosa. Io ero la più giovane.
A sinistra del pianterreno c'era il reparto delle "mode" ovvero gli accessori come borse, foulard, cappelli, cinture e portafogli. Concluso il reparto mode iniziava quello dei corredi pregiati, la biancheria per la casa. Con l'ascensore o con le scale si accedeva al 1° piano dove era presente il reparto confezioni donna - capi di abbigliamento esclusivi. Connie aggiunge: «Il mio abito da sposa firmato "Sorelle Fontana" lo acquistai al reparto confezioni donna. Al secondo piano si trovava l'abbigliamento bambino fino a 10 anni di età. Al terzo piano, invece, si trovava il reparto di arredamento - mobili e lampadari - con l'unico commesso di sesso maschile. Per il resto eravamo tutte donne. Ancora più in alto c'era il magazzino dove facevamo gli inventari».
Nei social gira ancora una locandina di Harper color marrone scuro con la scritta "quattro piani pieni di fascino" con l'invito ai prossimi sposi che potevano scegliere la loro lista nozze in mezzo a tante ricchezze. E per i bambini come ricorda Mimmo Li Causi su Facebook «Harper aveva un magnifico settore riservato ai giocattoli, quasi tutti inglesi e tedeschi, i soldatini erano magnifici e costosissimi!». E Liliana Colli ricorda di avere acquistato dei fiori bianchi in tessuto che abbelliscono ancora il suo salone di casa «acquistati agli albori degli anni '80»
Mezza Palermo accoreva da Harper per gli acquisti. Era un'assoluta novità anche se i prezzi erano sostenuti. «Harper era nettamente antagonista di Hugony», aggiunge ancora Connie che sottolinea come da Harper siano nati anche grandi amori come il suo con il direttore, che in seguito ha sposato. A quei tempi non era consentito dallo statuto dei lavoratori che i fidanzati lavorassero presso la stessa azienda così fu costretta a dimettersi per andare a fare una breve esperienza presso "Fuso D'Oro", in via Ruggero Settimo sotto i portici.
Durante le feste di fine anno poi c'era l'apoteosi. «A Natale era fantastico, non si può raccontare, un viavai di gente, merce in abbondanza per ogni gusto. Gli addobbi di Harper erano irresistibili e stavano in vetrine strabilianti, e alcune clienti erano diventate nostre amiche», ricorda Connie con nostalgia. Da Harper potevi trovare la donna libera di essere se stessa, sia quella fiera di ricoprire un ruolo dietro il tavolo di un grande negozio, sia quella che con una borsetta in pelle al braccio che si lasciava affascinare da vetrine tutte nuove e dall'alta moda che stava trionfando.
L'inaugurazione di Harper ha fatto storia. È il 10 marzo 1962, grande folla e una vasta gamma di prodotti dall'arredamento ai giocattoli, all'oggettistica. Un negozio molto elegante, articoli irresistibili e preziosi. Un grande evento quando il negozio Harper apre i battenti, con tanto di taglio del nastro. In quel tratto di strada da lì ai giorni a venire ci sarà un grande ingresso brillante da cui si accede a un mondo dei balocchi per tutte le età.
Uno spot pubblicitario ritrovato nel web grazie all'Archivio storico "Istituto Luce" recita così: «Il regno della donna elegante . - Inaugurato a Palermo un nuovo grande negozio di livello internazionale destinato a mutare il volto del centro tradizionale degli acquisti. I criteri architettonici a cui è ispirato rispondono ai moderni canoni della vendita visiva e il complesso dimostra che la distribuzione in Sicilia si adegua al mercato comune europeo. Dal maquillage all'arredamento, dagli articoli per regalo ai profumi, tutte le esigenze e i piccoli e grandi problemi di una donna moderna trovano la più avanzata e soddisfacente delle soluzioni. Si passeggia come in un sogno tra le nuvole di cento desideri che fino a ieri sembravano irrealizzabili ma che qui oggi sono a portata di mano. Ciascun reparto ha una sua fisionomia e si intona deliziosamente agli oggetti esposti».
A parlarci di questo fantastico magazzino è Connie Schiadà, commessa del reparto profumeria: «Non avevo neanche 16 anni quando andai a lavorare da Harper, però prima frequentai un corso in merceologia e tecniche di vendita da "Bellanca & Amalfi" dove feci anche un po' di pratica». Connie inizia a descrivere il negozio a tre piani: «Era un grande magazzino di lusso. Al pianterreno, entrando a destra c'era il reparto profumeria e cosmetica, dove lavoravo - la zona elite del negozio - , con tre banchi, e moltissime case di cosmetica, tra le più importanti come "Olga Cechova". Erano presenti anche le cabine estetica per i trattamenti viso e corpo. In quel reparto noi commesse indossavamo un camice rosa. Io ero la più giovane.
A sinistra del pianterreno c'era il reparto delle "mode" ovvero gli accessori come borse, foulard, cappelli, cinture e portafogli. Concluso il reparto mode iniziava quello dei corredi pregiati, la biancheria per la casa. Con l'ascensore o con le scale si accedeva al 1° piano dove era presente il reparto confezioni donna - capi di abbigliamento esclusivi. Connie aggiunge: «Il mio abito da sposa firmato "Sorelle Fontana" lo acquistai al reparto confezioni donna. Al secondo piano si trovava l'abbigliamento bambino fino a 10 anni di età. Al terzo piano, invece, si trovava il reparto di arredamento - mobili e lampadari - con l'unico commesso di sesso maschile. Per il resto eravamo tutte donne. Ancora più in alto c'era il magazzino dove facevamo gli inventari».
Nei social gira ancora una locandina di Harper color marrone scuro con la scritta "quattro piani pieni di fascino" con l'invito ai prossimi sposi che potevano scegliere la loro lista nozze in mezzo a tante ricchezze. E per i bambini come ricorda Mimmo Li Causi su Facebook «Harper aveva un magnifico settore riservato ai giocattoli, quasi tutti inglesi e tedeschi, i soldatini erano magnifici e costosissimi!». E Liliana Colli ricorda di avere acquistato dei fiori bianchi in tessuto che abbelliscono ancora il suo salone di casa «acquistati agli albori degli anni '80»
Mezza Palermo accoreva da Harper per gli acquisti. Era un'assoluta novità anche se i prezzi erano sostenuti. «Harper era nettamente antagonista di Hugony», aggiunge ancora Connie che sottolinea come da Harper siano nati anche grandi amori come il suo con il direttore, che in seguito ha sposato. A quei tempi non era consentito dallo statuto dei lavoratori che i fidanzati lavorassero presso la stessa azienda così fu costretta a dimettersi per andare a fare una breve esperienza presso "Fuso D'Oro", in via Ruggero Settimo sotto i portici.
Durante le feste di fine anno poi c'era l'apoteosi. «A Natale era fantastico, non si può raccontare, un viavai di gente, merce in abbondanza per ogni gusto. Gli addobbi di Harper erano irresistibili e stavano in vetrine strabilianti, e alcune clienti erano diventate nostre amiche», ricorda Connie con nostalgia. Da Harper potevi trovare la donna libera di essere se stessa, sia quella fiera di ricoprire un ruolo dietro il tavolo di un grande negozio, sia quella che con una borsetta in pelle al braccio che si lasciava affascinare da vetrine tutte nuove e dall'alta moda che stava trionfando.
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