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Viaggiare "Pop" in Sicilia, i treni ecologici adesso diventano otto: dove si può andare

Continua il processo di rinnovamento e salgono a 8 i nuovi treni Pop in circolazione in Sicilia, dopo i cinque che erano stati consegnati nel 2019. E c'è anche una novità

Balarm
La redazione
  • 28 ottobre 2020

Un treno Pop in funzione in Sicilia

Continua il processo di rinnovamento della flotta dei treni in Sicilia e salgono adesso a otto i nuovi treni "Pop" in circolazione nell'Isola.

Dopo i cinque che erano stati consegnati nel 2019, infatti, Trenitalia ha consegnato alla Regione Siciliana tre nuovi treni Pop che viaggeranno sulle linee Palermo-Messina e Messina-Siracusa.

In uno di essi, inoltre, è presente, per la prima volta in una regione del Sud, il servizio "Snack on board", un distributore automatico di bevande e snack confezionati, per rendere ancora più confortevole il viaggio.

I nuovi treni per la Sicilia saranno in tutto 43. Oltre ai 21 Pop, sono previsti infatti 5 treni elettrici e 17 treni diesel-elettrici, come da Contratto di Servizio sottoscritto a maggio del 2018 dalla Regione Siciliana e Trenitalia (Gruppo FS Italiane) che prevede investimenti per oltre 426 milioni, di cui circa 325 destinati all’acquisto di nuovi treni per potenziare la mobilità regionale e metropolitana nell’isola.
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I treni Pop, comunica il gruppo Ferrovie dello Stato Italiano, sono tecnologicamente avanzati, spaziosi ed ecologici, raggiungono una velocità massima di 160 chilometri orari e possono trasportare fino a 500 persone con oltre 300 posti a sedere.

Sono dotati di finestrini più grandi per ammirare le bellezze del paesaggio, portale intranet, area passeggini, illuminazione a led, nuovo sistema di climatizzazione, prese usb e di corrente a 220V per ricaricare tablet e smartphone, tavolinetti e 8 porta biciclette.

Garantiranno inoltre una riduzione del 30% dei consumi energetici rispetto ai treni precedenti. I nuovi treni rientrano nell’ampio piano di rilancio per il trasporto regionale che prevede un investimento economico complessivo di circa 6 miliardi di euro e oltre 600 nuovi treni entro cinque anni, di cui 200 al Sud.
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