POLITICA

HomePolitica

Vieni assunto e torni a lavorare in Sicilia: cos'è e come funziona il "south working"

La norma, fortemente voluta da Schifani, è stata approvata all'Ars. Una misura che, con incentivi alle imprese, potrebbe far tornare a vivere e lavorare nell'Isola tanti giovani

Balarm
La redazione
  • 18 dicembre 2025

Dopo la prima bocciatura di ottobre, l'Ars ha ora approvato la norma relativa al South Working, fortemente voluta da Renato Schifani, ovvero una misura da 54 milioni di euro in tre anni volta a promuovere il lavoro agile e sostenere l’occupazione giovanile in Sicilia, attraverso l’occupazione a distanza che può essere svolta anche senza trasferirsi fuori dalla regione.

La norma prevede incentivi a fondo perduto per le imprese che assumono lavoratori a tempo indeterminato o trasformano i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. La dotazione finanziaria è di 54 milioni di euro distribuiti in tre anni (18 milioni l'anno per il triennio 2026-2028).

La misura consiste in contributi a fondo perduto fino a 30 mila euro per ciascun nuovo lavoratore siciliano assunto e impiegato in modalità di lavoro agile sul territorio regionale. I soldi andranno «alle imprese aventi un’unità produttiva nel territorio dell’Unione europea che negli anni 2026, 2027 e 2028».

Inoltre, la modalità di lavoro in smart working dovrà essere definita e specificata nei contratti di lavoro, prevedendo «l’esecuzione della prestazione di lavoro nel territorio della regione, per un periodo minimo di cinque anni, esclusivamente in modalità agile».

Alle risorse per gli incentivi a fondo perduto, si aggiungono anche 2 milioni di euro destinati alla creazione di spazi di coworking attraverso il recupero di immobili pubblici inutilizzati.

La norma impone inoltre che entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge si adotti il decreto attuativo con le disposizioni operative necessarie, «inclusi i limiti massimi entro cui la prestazione lavorativa può essere eseguita all’interno di locali aziendali, gli indirizzi specifici e le modalità di concessione ed erogazione del contributo».

«Grazie a questa iniziativa legislativa – ha commentato il deputato regionale di Forza Italia, Marco Intravaia, uno dei promotori – offriamo alle aziende un incentivo concreto ad assumere i siciliani, sfruttando la flessibilità e le potenzialità offerte dal lavoro agile, consentendo soprattutto ai giovani di lavorare senza la necessità di lasciare la Sicilia per almeno 5 anni».

Una norma che ottiene l'apprezzamento anche del Partito Democratico. «Un segnale positivo, frutto anche del lavoro e delle nostre proposte avanzate in Aula - commenta Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all'Ars -. Questa misura parla ai tanti giovani siciliani che oggi lavorano fuori dalla regione, in altre parti d’Italia o all’estero, spesso lontani dalla propria terra non per scelta ma per necessità. Il South Working può offrire loro la possibilità concreta di tornare a vivere e lavorare in Sicilia, senza rinunciare alla propria occupazione e alle proprie competenze».

«Ma non possiamo accontentarci degli annunci - aggiunge Catanzaro -: perché funzioni davvero servono atti chiari, tempi certi e una gestione trasparente delle risorse. Sarà fondamentale vigilare affinché i decreti attuativi vengano emanati nei tempi previsti e che i criteri di accesso siano semplici e realmente inclusivi, evitando ritardi e burocrazia che rischiano di svuotare la norma».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÚ LETTI