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Vive in Messico ma non lascia mai Palermo: Fernando, cervello in fuga (quasi) per caso

A meno di 30 anni insegnava all'università. Da poco ha contribuito all’allestimento delle carceri dell’Inquisizione di Palazzo Marchesi con l’Assessorato alla Cultura

Sara Abello
Giornalista
  • 16 aprile 2024

Fernando Ciaramitaro

«La mia vita è un ponte tra la Sicilia, il Messico e tanti altri luoghi, ma sempre si fa ritorno a casa, alla patria... del resto già Thomas S. Eliot disse che non si smette mai di esplorare e "alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza, per conoscerlo per la prima volta"», così Fernando Ciaramitaro definisce la sua esistenza.

Ma chi è davvero il palermitano che a meno di trent’anni era già professore associato alla cattedra di Storia d’Europa, riservata a giovani post-dottorandi all’Università Statale del "Estado de México" a Toluca?

Dopo i primi studi a Palermo, al liceo scientifico Galilei e nelle facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche, grazie ad alcune borse di studio per progetti Erasmus, Leonardo e perfezionamento della lingua inglese, giusto per citarne alcuni, Fernando ha continuato a formarsi in Europa e in America, fino al suo approdo in Messico dove vive ormai da tanti anni.
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Una carriera davvero sbalorditiva la sua, tanto più se si pensa ai risultati raggiunti in relazione all’età (oggi ha 45 anni), ed esageratamente di più se paragonata ai dati anagrafici dei docenti associati e ordinari in Italia.

Il "passaggio" in Messico, da un semplice episodio per un periodo di ricerca e di studi, si è trasformato in quasi permanente e adesso, a quarantacinque anni, è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche all’Università Autonoma di Città del Messico, e Research Fellow di Storia politica nel "Centro de Estudios Históricos" dell’Università Bernardo O’Higgins, in Cile.

Come ci tiene a sottolineare, in nome delle sue radici sicilianissime, non ha mai rinunciato a continue collaborazioni con le università di Palermo, Catania e Messina...per lui infatti, il "ritorno alle origini" è necessario, se non indispensabile. Si occupa di ricerca, dalla storia dell’impero spagnolo (nel Mediterraneo e in America) all’emigrazione italiana in Spagna e nel suo impero americano, dall’Inquisizione al sistema vicereale di governo.

E tutto questo suo lavoro è confluito in più di una pubblicazione. Ha collaborato infatti con una casa editrice siciliana per la traduzione e lo studio di alcuni pensatori messicani e latinoamericani poco conosciuti in Italia, svolgendo così un ruolo di "ponte" tra culture neanche tanto lontane: quella del Messico e quella d’Italia.

Sempre in virtù di quel "ponte" tra la Sicilia, le sue radici insomma, e il resto del mondo, Fernando continua anche a collaborare con il Comune di Palermo.

Ad esempio, proprio recentemente, ha contribuito all’allestimento delle carceri dell’Inquisizione presso palazzo Marchesi con l’Assessorato alla Cultura, in occasione delle giornate FAI di primavera. Un’iniziativa che servirà da traino per l’apertura di altri siti ipogei presenti in città.

Tematiche di ricerca queste, grazie alle quali Ciaramitaro ha vinto nel 2021 il concorso per saggi inediti di storia, politica e società indetto da una prestigiosa casa editrice spagnola: un testo sulla storia dell’Inquisizione spagnola imperiale che colloca la Sicilia in un teatro globale, quello delle nostre origini non tanto perdute.

Proposito di Fernando è che presto possa essere tradotto in italiano...chissà, sarebbe un altro bel progetto. Da ciò che avete fin qui letto, la carriera di Fernando è da fare invidia, eppure non lasciatevi ingannare, è umano anche lui e lo dimostrano tutte le sue passioni fatte di sport come il pugilato, il nuoto e la corsa... all’epoca del liceo ha persino partecipato a gare locali con selezioni provinciali e regionali di atletica leggera, con buoni risultati nel mezzo fondo e nella staffetta.

Smettete quindi di immaginarlo solamente chino sui libri tra le roventi temperature sudamericane. Quella è una parte essenziale della sua vita professionale e, certamente, un interesse talmente grande da stimolare quest’uomo ad uno studio continuo nel tempo, a trasferimenti importanti e ad un impegno costante, ma non è ovviamente tutto.

Fernando, "coraggioso nella pace" come preannuncia il suo nome, è un uomo gentile che vive sull’altro lato del mondo ma che ha ancora un pezzo di cuore, più di uno a dirla tutta, qui a casa.

A Palermo ci sono infatti i suoi genitori, la sorella, gli zii, numerosi cugini e tanti amici che sentono la sua mancanza, così come avverte lui stesso da tanto lontano.

E poi qui, a prescindere da dove lo porteranno le sue incessanti ricerche, resta sempre una parte del futuro di Fernando, ben incline a farsi riabbracciare dalla sua terra ogni volta che potrà.
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