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"Confino": il corto d'animazione del bagherese Nico Bonomolo ai Globi d'Oro

Il cortometraggio è interamente realizzato con tavole dipinte ad acquerello e olio. Sullo schermo la storia di un artista di ombre cinesi esiliato per aver deriso il fascismo

  • 19 giugno 2017

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Un artista siciliano viene esiliato per aver deriso Mussolini in uno dei suoi spettacoli, costretto ad abbandonare tutto per essere confinato su una piccola isola con un faro.

È questa la trama del cortometraggio di Nico Bonomolo, regista di Bagheria (Palermo) che adesso è candidato al prestigioso premio cinematografico del Globo d'Oro.

Un corto d'animazione della durata di 11 minuti in cui è l'arte a fare da protagonista assoluta, sia quella del protagonista del film, un artista di ombre cinesi a cui viene negato tutto tranne il buio della notte e la luce di un faro, sia quella del suo autore, il regista e pittore Nico Bonomolo che ha realizzato ad aquerello ogni tavola che costituisce i fotogrammi del cortometraggio.

La storia affascinante e originale e la particolare tecnica di realizzazione della pellicola sono già valse a Bonomolo la vittoria del Premio al Miglior cortometraggio d'animazione al Santa Barbara International Film Festival in California e il Premio della Giuria Giovani e al Giglio Fiorentino d'Argento al Valdarno Cinema Fedic.
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La nomination nella cinquina per la 57esima edizione ai Globi d’Oro, premio della Stampa Estera ai film italiani, è solo l'ultima soddisfazione di un lungo percorso che potrebbe condurre il regista bagherese perfino ad essere il lizza per una candidatura agli Oscar. I vincitori del Globo d'Oro saranno svelati durante la cerimonia di premiazione che si terrà mercoledì 14 giugno a Villa Medici a Roma.

I cinque cortometraggi candidati alla vittoria fnale sono "Blue Screen" di Riccardo Bolo e Alessandro Arfuso, "Buffet" di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis, "Confino" di Nico Bonomolo, "Penalty" di Aldo Iuliano e "Uno scatto d’autore" di Consuelo Pascali.

La pellicola di Bonomolo è realizzata tramite un ciclo di acquerelli su carta e pittura a olio, il film, in bianco e nero, è preceduto e seguito, come già nella produzione cinematografica precedente di Bonomolo, da bozzetti di preparazione, disegni monocromi e oli di grande formato dove il regista dipinge a mano ogni singolo fotogramma. Ad impreziosire l'opera le musiche originali del compositore Gioacchino Balistreri.
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