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Chiusura Blow Up, un sit in alla Prefettura

  • 5 novembre 2010

Continua la mobilitazione di solidarietà e protesta in relazione alla chiusura del circolo Blow Up (piazza Sant’Anna 18, Palermo; nella foto di Giuseppe Romano). Si svolgerà venerdì 5 novembre alle ore 17 di fronte la Prefettura (via Generale Giuseppe Arimondi 20, Palermo) il sit-in di solidarietà organizzato dal Coordinamento Stop Omofobia di Palermo. Il presidio sarà anche un atto di protesta contro le recenti affermazioni omofobe del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con l’intenzione di riportare sul piano della discussione pubblica non solo la rivendicazione di uno spazio libero da anni impegnato sul sociale, ma anche i gravi effetti di una deriva politica e culturale che nega i diritti fondamentali.

“Riapriamo il Blow Up, chiudiamo con l’omofobia”: è solo l’ultima delle azioni a cui le associazioni e i responsabili del Blow Up hanno dato seguito, dopo che la polizia ha ufficialmente sottoposto il circolo Arci a sequestro preventivo il 25 ottobre. Sembra che il motivo del provvedimento, giudicato pretestuoso dai gestori del locale, sia l'aver fatto entrare un paio di persone senza tessera il 7 maggio 2010. Ma quel giorno non risultano esserci stati controlli da parte della polizia. I responsabili del Blow Up, che è sede dell’Arcigay di Palermo e ospita anche un centro di informazione e servizi per immigrati, hanno fatto sapere, in ogni caso, che ritengono il provvedimento spropositato. «È un fatto grave e preoccupante», ha dichiarato Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay. «La mobilitazione di Arcigay - si legge in una nota - vuole essere una risposta alle dichiarazioni omofobe e volgari del Presidente del Consiglio, che definiscono il senso di un disprezzo nei confronti delle donne, corpi inanimati, accessori d’arredamento, utili solo come strumento di relax, e delle persone omosessuali, e manifestano un profondo retaggio machista, carico di pregiudizi, ed inaccettabile in chiunque ma ancor più nel Capo del Governo di un Paese civile come l’Italia».

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Parole di solidarietà al presidente del Blow Up Manfredi Lombardo sono giunte dall’ambiente politico e dal mondo dell’arte e della cultura: gli europarlamentari Rita Borsellino, David Sassoli, Sergio Cofferati, Rosario Crocetta e Sonia Alfano; politici come Claudio Fava e i deputati Pina Picierno, Tonino Russo e Alessandra Siragusa; musicisti come Roy Paci e Boosta dei Subsonica e i giornalisti Attilio Bolzoni, Carlo Lucarelli, Giuseppe Giulietti, Lidia Tilotta e Santo Della Volpe.

Il Blow Up, aperto nel 2001, ha alla spalle una lunga storia di impegno civile e sociale nel tessuto della città. Nell’appello lanciato dai soci del circolo si legge «I nostri locali sono gli stessi che hanno accolto in questi dieci anni chi rivendicava l’affermazione dei propri diritti e la difesa contro ogni discriminazione, dalle associazioni studentesche a quelle di volontariato, dall’Arcigay ad Emergency, fino ad Addiopizzo. Riteniamo che anche attraverso la difesa di ogni singolo spazio di libertà e di confronto passi la difesa dei diritti di tutti e si attui davvero la democrazia. Non possiamo subire in silenzio un provvedimento che rischia di compromettere irrimediabilmente una realtà nella quale crediamo, che abbiamo faticosamente costruito e per la quale continueremo a lottare». La redazione di Balarm esprime ufficialmente solidarietà a Manfredi Lombardo e al circolo Blow Up.

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