"Centoventisei": la presentazione del libro di Claudio Fava ed Ezio Abbate a Palermo
Un killer che sembra fuori dai giochi, una moglie gelosissima al nono mese di gravidanza, una Palermo sonnolenta in un luglio caldissimo: sembra un intrigo surreale popolato da personaggi balordi, ma non è così.
Claudio Fava e Ezio Abbate firmano "Centoventisei", un racconto di fulminante efficacia in cui, senza mai citarli, alludono ai preparativi della strage di via D’Amelio e all’auto imbottita di tritolo che esploderà il 19 luglio del 1992.
Il libro lo presenterà Claudio Fava giovedì 30 giugno alle 21.00 a Villa Filippina, a Palermo. L’attore David Coco leggerà stralci del volume.
Accade tutto in una notte d’estate palermitana, con l’aria ferma e la città svuotata. Attorno al furto di una 126 si accende un crescendo di presentimenti, equivoci, rivelazioni, fughe.
Sullo sfondo, l’ombra densa e a tratti grottesca di Cosa Nostra e dei suoi progetti di morte. Fava e Abbate prendono le distanze dalla cronaca degli eventi, ma mettono in scena tre personaggi nella cui vita e nella cui personalità vediamo il mondo di chi è nato sotto la mafia ed è abituato a ragionare e ad agire secondo lo schema “ubbidisco o muoio, uccido o vengo ucciso”.
Claudio Fava e Ezio Abbate firmano "Centoventisei", un racconto di fulminante efficacia in cui, senza mai citarli, alludono ai preparativi della strage di via D’Amelio e all’auto imbottita di tritolo che esploderà il 19 luglio del 1992.
Il libro lo presenterà Claudio Fava giovedì 30 giugno alle 21.00 a Villa Filippina, a Palermo. L’attore David Coco leggerà stralci del volume.
Accade tutto in una notte d’estate palermitana, con l’aria ferma e la città svuotata. Attorno al furto di una 126 si accende un crescendo di presentimenti, equivoci, rivelazioni, fughe.
Sullo sfondo, l’ombra densa e a tratti grottesca di Cosa Nostra e dei suoi progetti di morte. Fava e Abbate prendono le distanze dalla cronaca degli eventi, ma mettono in scena tre personaggi nella cui vita e nella cui personalità vediamo il mondo di chi è nato sotto la mafia ed è abituato a ragionare e ad agire secondo lo schema “ubbidisco o muoio, uccido o vengo ucciso”.
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