Cinque navate e l'organo dei record: alla scoperta della Chiesa di San Pietro a Trapani
La chiesa di San Pietro di Trapani
Carceri inaccessibili, campanili panoramici, la Madonnina di Andrea Della Robbia e i crocifissi delle leggende, palazzi nobiliari, aree archeologiche e un inedito progetto per i più piccoli: ritornano a Trapani "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre, per scoprire la città tra visite e passeggiate (leggi l'articolo di approfondimento).
Si racconta che quella di San Pietro sia stata la prima chiesa cristiana edificata a Trapani, su un tempio pagano. Più volte ricostruita nell’arco dei secoli nella seconda metà del 1700 fu ampliata e restaurata su disegno dell’architetto Giovanni Biagio Amico, ma subito dopo fu riedificata dal suo allievo Luciano Gambina.
Nel 1968 fu danneggiata dal terremoto che colpì la valle del Belìce. In seguito è stata consolidata e restaurata. Unica chiesa trapanese a cinque navate, conserva al suo interno opere di artisti locali del XVII secolo: dipinti di Andrea Carreca, un Crocifisso di Giuseppe Milanti e il San Pietro in cattedra di Mario Ciotta.
Custodisce anche l’organo più complesso d’Europa, realizzato tra il 1836 e il 1847 da Francesco La Grassa: è un capolavoro di ingegneria meccanica, possiede sette tastiere che possono essere suonate da dodici mani e, grazie a un portentoso gioco di multiple serie di leve, dalle 5000 canne di differenti metalli e legni, esce ogni genere di suono, dall’ottone alla fanfara, all’organetto.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
Si racconta che quella di San Pietro sia stata la prima chiesa cristiana edificata a Trapani, su un tempio pagano. Più volte ricostruita nell’arco dei secoli nella seconda metà del 1700 fu ampliata e restaurata su disegno dell’architetto Giovanni Biagio Amico, ma subito dopo fu riedificata dal suo allievo Luciano Gambina.
Nel 1968 fu danneggiata dal terremoto che colpì la valle del Belìce. In seguito è stata consolidata e restaurata. Unica chiesa trapanese a cinque navate, conserva al suo interno opere di artisti locali del XVII secolo: dipinti di Andrea Carreca, un Crocifisso di Giuseppe Milanti e il San Pietro in cattedra di Mario Ciotta.
Custodisce anche l’organo più complesso d’Europa, realizzato tra il 1836 e il 1847 da Francesco La Grassa: è un capolavoro di ingegneria meccanica, possiede sette tastiere che possono essere suonate da dodici mani e, grazie a un portentoso gioco di multiple serie di leve, dalle 5000 canne di differenti metalli e legni, esce ogni genere di suono, dall’ottone alla fanfara, all’organetto.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
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