I tesori dell’archeologia nella rinnovata sede dell’ex convento: visite al Museo Salinas di Palermo

Museo archeologico Antonino Salinas di Palermo (foto di Vittorio Fazio)
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Riaperto recentemente, dopo un lungo restauro con la consulenza di un pool di studiosi italiani e stranieri, il Museo archeologico Salinas – un tempo Casa dei Padri Filippini all’Olivella – è una tappa imperdibile.
Si parte dai suoi chiostri: il primo con la bella fontana cinquecentesca del Tritone proveniente da Palazzo Reale, il secondo con le colonne, il giardino interno, la statua colossale di Zeus ritrovata a Solunto.
Oltre duemila reperti straordinari al suo interno, tra i quali le famose metope di Selinunte, il più importante complesso scultoreo dell’arte greca d’Occidente. E poi la straordinaria Pietra di Palermo, con la ricostruzione di 700 anni di storia dell’antico Egitto e l’elenco di quindici faraoni.
Inoltre, i "pezzi" inediti delle oreficerie della necropoli di Tindari, i reperti di Centuripe, i bellissimi vasi di Agrigento e l’Ariete di bronzo rinvenuto a Siracusa.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Riaperto recentemente, dopo un lungo restauro con la consulenza di un pool di studiosi italiani e stranieri, il Museo archeologico Salinas – un tempo Casa dei Padri Filippini all’Olivella – è una tappa imperdibile.
Si parte dai suoi chiostri: il primo con la bella fontana cinquecentesca del Tritone proveniente da Palazzo Reale, il secondo con le colonne, il giardino interno, la statua colossale di Zeus ritrovata a Solunto.
Oltre duemila reperti straordinari al suo interno, tra i quali le famose metope di Selinunte, il più importante complesso scultoreo dell’arte greca d’Occidente. E poi la straordinaria Pietra di Palermo, con la ricostruzione di 700 anni di storia dell’antico Egitto e l’elenco di quindici faraoni.
Inoltre, i "pezzi" inediti delle oreficerie della necropoli di Tindari, i reperti di Centuripe, i bellissimi vasi di Agrigento e l’Ariete di bronzo rinvenuto a Siracusa.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
-
LIBRI, FILM E INCONTRI
"Espacio femenino. Mujeres rurales": le proiezioni sulla terrazza dell’Institut français
-
MOSTRE
"Spazio Umano" a Palermo: visionari e visioni nella chiesa di San Mamiliano