L’antico tempio dorico che da chiesa divenne moschea: visite al tempio di Apollo a Siracusa

Il tempio di Apollo a Siracusa
I fiumi, i papiri, le catacombe, il teatro, lo splendore candido di Ortigia: anche Siracusa - la greca che competeva con Atene, patria di Archimede e capitale dell’Impero bizantino, distrutta dal terremoto del 1693 e rinata barocca, oggi patrimonio Unesco - apre le porte dei suoi luoghi più belli per "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
Apre le porte al pubblico l’antico tempio dorico che da chiesa divenne moschea: è il santuario di Apollo, che risale al VI secolo avanti Cristo, il tempio dorico più antico della Sicilia.
Trasformato in chiesa in epoca bizantina, poi in moschea, in epoca normanna ritornerà chiesa dedicata al Salvatore. Nel 1562 venne poi trasformata in caserma spagnola del Quartiere Vecchio alla quale si sovrappose nel XVII secolo la chiesa della Madonna delle Grazie, demolita nel secolo successivo.
Tra il 1938 e il 1942 l’archeologo Paolo Orsi riuscì a riportare alla luce quel che restava dell’antica struttura, essenziale perché rappresenta il momento di passaggio tra il tempio a struttura lignea e quello lapideo. Possedeva 46 colonne doriche con semplici capitelli. Lungo 58 metri e largo circa 25, il tempio era orientato ad est, verso la madrepatria come tutti i templi greci in Sicilia.
A Siracusa sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. È previsto un pullman su prenotazione domenica 29 settembre da Palermo a Siracusa, al costo di 25 euro.
Apre le porte al pubblico l’antico tempio dorico che da chiesa divenne moschea: è il santuario di Apollo, che risale al VI secolo avanti Cristo, il tempio dorico più antico della Sicilia.
Trasformato in chiesa in epoca bizantina, poi in moschea, in epoca normanna ritornerà chiesa dedicata al Salvatore. Nel 1562 venne poi trasformata in caserma spagnola del Quartiere Vecchio alla quale si sovrappose nel XVII secolo la chiesa della Madonna delle Grazie, demolita nel secolo successivo.
Tra il 1938 e il 1942 l’archeologo Paolo Orsi riuscì a riportare alla luce quel che restava dell’antica struttura, essenziale perché rappresenta il momento di passaggio tra il tempio a struttura lignea e quello lapideo. Possedeva 46 colonne doriche con semplici capitelli. Lungo 58 metri e largo circa 25, il tempio era orientato ad est, verso la madrepatria come tutti i templi greci in Sicilia.
A Siracusa sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. È previsto un pullman su prenotazione domenica 29 settembre da Palermo a Siracusa, al costo di 25 euro.
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