L'Orestea e il tributo a Fabrizio De Andrè: al Cretto di Burri il gran finale delle Orestiadi

Danilo Rea, Paolo Briguglia, Isabella Ragonese e Luca Zingaretti
Il gran finale è al tramonto tra le pieghe del tempo e del silenzio, nel paesaggio sospeso del Cretto di Burri, evento speciale realizzato con il sostegno dell’Assessorato regionale ai beni culturali e dell’identità siciliana in collaborazione con la soprintendenza di Trapani.
Giovedì 31 luglio - ore 19.00
Unica data in Sicilia dopo il suo debutto a San Miniato, Luca Zingaretti legge “Autodifesa di Caino” ultimo testo scritto da Andrea Camilleri per continuare le celebrazioni del centenario della sua nascita, musiche composte da Manù Bandettini ed eseguite dal vivo da David Giacomini e Manù Bandettini (prodotto da Zocotoco Srl in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana, Teatro Nazionale).
Un omaggio che richiama il memorabile “Conversazioni su Tiresia”, recitato da Camilleri nel 2018 al Teatro Greco di Siracusa, dove l’autore lanciò un simbolico invito a rivedersi tra cent’anni. Questo spettacolo è una toccante anticipazione dell’appuntamento che ci aveva dato.
Venerdì 1 agosto - ore 19.00
Due performance inedite site specific, tra parole e musica, a partire dai testi di Ghiannis Ritzos e Colm Toibin per raccontare due personaggi chiave dell’Orestea: “Agamennone” con Paolo Briguglia e le musiche eseguite dal vivo da Gabrio Bevilacqua e “Clitennestra” con Isabella Ragonese e le musiche eseguite dal vivo da Rodrigo D’Erasmo, il prologo sarà affidato alla danza di Federica Aloisio sulle parole di “Cassandra” di Wisława Szymborska.
L’Orestea è il simbolo culturale della ricostruzione di Gibellina: nel 1981, per celebrare, appunto, la rifondazione della città e segnare l’alba di un destino tutto da riscrivere, sulle rovine della distrutta Gibellina, novella Troia e immaginario Palazzo degli Atridi, Ludovico Corrao riproponeva la recita dell’Orestea nel ‘siciliano poetico’ ideato di Emilio Isgrò: un vigoroso messaggio di rinascita culturale per tutti i popoli minacciati dai sismi della storia e dai non meno potenti terremoti di civiltà operati dalla guerra.
L'Orestea segna l'inizio di una profonda germinazione di incontri creativi tra artisti, architetti, musicisti, poeti, contadini, artigiani, operai, donne e giovani che insieme rifondano la città, ne segnano le strade e le case, riscoprono il valore eterno dell'arte e della bellezza, scavano nelle radici della loro identità e della loro storia per scoprire il genius loci nella nuova terra promessa raggiunta dopo quattordici anni di esilio e di baracche.
Al Festival delle Orestiadi è stato immaginato un progetto performativo, che mette il Cretto e l’Orestea in un dialogo creativo unico, una produzione artistica che affronti il tema della riscrittura contemporanea dell’Orestea in più forme e grazie al contributo di più artisti.
Due performances, tra parole e musica, a partire dai testi di Ghiannis Ritzos e Colm Toibin per raccontare due personaggi chiave dell’Orestea: Agamennone e Clitennestra, attraverso le voci due straordinari interpreti siciliani: Isabella Ragonese e Paolo Briguglia che in scena dialogheranno rispettivamente con le musiche di Rodrigo d’Erasmo e Gabrio Bevilacqua. Il prologo è affidato alla danza di Federica Aloisio sulle parole di “Cassandra” di Wisława Szymborska.
Un viaggio tra classico e contemporaneo che darà l’avvio ad un più ampio progetto che ci guiderà, proprio dentro il tema della riscrittura contemporanea dell’Orestea e dei suoi personaggi, verso il 2026, anno in cui Gibellina sarà Capitale italiana dell’arte contemporanea.
Domenica 3 agosto - ore 19.00
A chiudere il Festival e il viaggio tra le musiche del nostro tempo – tra omaggi ai grandi autori e cantautori, tra passato e futuro – è il pianista Danilo Rea con il suo toccante tributo a Fabrizio De André.
Sono trascorsi venticinque dalla scomparsa di Faber e uno dei migliori pianisti di oggi, Danilo Rea, propone il suo personale omaggio, in un'interpretazione unica per piano solo. Edito nel 2010 in un memorabile disco per la prestigiosa etichetta Act, “A tribute to Fabrizio De Andrè” resta una tra le più originali, ma allo stesso tempo sensibile e fedele, elaborazioni del prezioso lascito del cantautore genovese.
Il live rappresenta un'occasione unica, per ascoltare, spogliate dal significato effettivo della parola, le celebri canzoni di De Andrè che diventano l’ideale ispirazione per la grande forza creativa di Rea che qui si muove fra brani intramontabili come “Bocca di Rosa” e “La Canzone di Marinella”, intense ballate struggenti (“Caro Amore”, “La Stagione del tuo Amore”), al blues e allo swing sincopato (“La Ballata Dell’Amore Cieco”) per arrivare persino a passaggi di puro free jazz (“Girotondo”).
Ne scaturisce un magnifico tributo alle canzoni di De André traboccante di melodia e di tecnica straordinaria, un lavoro del tutto personale e originale e che offre l’opportunità al mondo di conoscere due dei più importanti artisti italiani: Danilo Rea e Fabrizio De Andrè.
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