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"Le Vie dei Tesori 2025" illuminano Messina: tra dimore dei Gattopardi e panorami unici

  • Vari luoghi - Messina
  • Dal 20 settembre al 5 ottobre (solo sabato e domenica)
  • Consulta gli orari nell'articolo
  • 3 euro (singolo ingresso), 10 euro (4 visite), 18 euro (10 visite)
  • Coupon per visite ed esperienze acquistabili online o negli info point allestiti durante il Festival in ogni città. Per le esperienze i coupon sono di valore variabile. Info al numero 091 8421309 (attivo tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.00 - fino a domenica 3 novembre)
Balarm
La redazione

Villa Cianciafara

È la città dello Stretto, tra Scilla e Cariddi, quella eroica sopravvissuta a invasioni, conquiste, rivolte e eventi bellici: Messina è un gioiello siciliano tutto da scoprire. Le Vie dei Tesori tornano a Messina per la nona edizione dal 20 settembre al 5 ottobre (solo sabato e domenica). 

È una Sicilia che non smette mai di stupire quella che accoglie la nuova edizione de Le Vie dei Tesori 2025, il grande festival che trasforma l’Isola in un museo diffuso, aperto e condiviso.

La città di Antonello, la città da cui passò in fuga Caravaggio. Azzerata dal terremoto del 1908, è rinata spezzata, dolente, ma ancora viva.

Da quel sisma sono sopravvissuti chiese, ipogei, forti, ville, ma quest’anno la nona edizione delle Vie dei Tesori aggiunge anche i palazzi della Ricostruzione, da Villa De Natale / Rodriguez affacciata sullo Stretto, a Palazzo Carrozza di San Leonardo, all’inedito parco privato di Villa Labruto.

LE VISITE
La Camera di Commercio (acquista ora) è il palazzo neorinascimentale ricostruito dopo il sisma cuore nobile dell'economia cittadina e opera del messinese Camillo Puglisi Allegra. Fu completato e arredato nei particolari nel 1929. Bronzi, marmi, dipinti, stucchi e mosaici lo rendono uno degli edifici più eleganti della città.

Tra le opere di maggior valore, ci sono i dipinti ottocenteschi di Gregorio Panebianco “La Morte di un Cavallegero” e “La resa della Cittadella”, le sculture in marmo di Giovanni Scarfì e Gaetano Russo, e le tele dei fratelli Zona.

Molto attesa è la cappella delle Reliquie e la Cappella dei Canonici della Basilica Cattedrale (acquista ora). Lì è possibile visitare l’antico cunicolo di collegamento con l’altare maggiore e la Cappella dei Canonici, annessa alla Sacrestia, che custodisce un retablo marmoreo che riproduce il celebre dipinto dell’Adorazione dei Magi di Cesare da Sesto.

La sezione di Messina dell’Associazione nazionale invalidi e mutilati di guerra apre per la prima volta le porte della sua sede inaugurata nel 1964 dall’allora Presidente della Repubblica Antonio Segni come Casa del Mutilato (acquista ora).

Al piano terra la cappella e la grande vetrata artistica del 1963 con una bella veduta della città. Visitabile anche il primo piano con la sala della presidenza e la sala del Consiglio direttivo.

Sopravvissuta al terremoto ospita l’ulivo di san Placido, la Chiesa del Sacro Cuore (acquista ora) fu voluta dall'arcivescovo monsignor Letterio D'Arrigo nel 1891. Ospita preziose opere d’arte tra cui una tela ottocentesca di San Placido con la Madonna della Lettera e una rara veduta di Messina.

Chiesa e Monastero dello Spirito Santo (acquista ora) è il complesso medievale delle Cistercensi con le celle dei monaci scavate nella roccia. La chiesa mantiene ancora le strutture originali con numerose opere d’arte tra cui un crocifisso del 1520, opera di Francesco Matinati.

Possiede un particolare campanile con una guglia tortile e in cima la statua di Sant'Antonio, che richiama il campanile distrutto della chiesa di San Gregorio.

Un appuntamento imperdibile è quello della chiesa e museo di San Giovanni di Malta (acquista ora). La chiesetta è legata al giovane martire Placido che, nato patrizio, prese i voti e fondò, nel 535, il primo monastero benedettino in Sicilia. Qui si visita il museo del tesoro di San Placido.

Tra i pezzi esposti, i mezzibusti reliquari d’argento del 1624 dei quattro fratelli martiri, una bella raccolta di argenti del XVI-XIX secolo, dipinti, sculture, paramenti e la bolla di Papa Sisto V che nel 1588 nominò il copatrono.

A Messina c'è il tempio che racconta lo sforzo dei mercanti catalani: siamo nella chiesa SS. Annunziata dei Catalani (acquista ora), una delle massime espressioni dell’arte siciliana, fusione affascinante di stili bizantino, arabo e normanno.

Prima sede in Sicilia dei Domenicani e dei Teatini, nei secoli fu arricchita di opere d’arte, oggi conservate al Museo Regionale e a Capodimonte.

Un vero e proprio gioiello dove si fondono armoniosamente fede, storia ed arte: sulle alture di Fondo Fucile sorge l'eremo Madonna degli Angeli (acquista ora)

Voluto dagli eremiti di San Pacomio, ha superato attacchi della natura e degli uomini. La piccola chiesa presenta un originale portale settecentesco ed al suo interno spicca una tela dell’Immacolata del pittore messinese Antonio Catalano il Giovane.

Attesissimo è il circolo di Palazzo Carrozza (acquista ora). Stupendo il panorama dal terrazzo affacciato sullo Stretto, da cui si vedono il porto e piazza Unità d’Italia con la Prefettura e la Fontana del Nettuno.

I prospetti presentano decori che si ispirano al Medioevo con colonnine ed archetti pensili, bifore e trifore e compare perfino il nodo di Salomone. 

E il prezioso museo parrocchiale è tra le mete che non potete perdervi. Stiamo parlando del santuario e museo di S. Maria di Montalto (acquista ora). Fu fatto edificare da Costanza d'Aragona nel 1286 come ringraziamento alla Vergine, alla fine della Guerra del Vespro.

Durante la guerra si ricorda il coraggio di due dame messinesi, Dina e Clarenza che difesero la città dai francesi durante i Vespri siciliani: a loro è dedicata la via dove sorge il santuario.

Una nuova occasione da non lasciarvi sfuggire è la Prefettura di Messina (acquista ora). In stile neoclassico ma con dettagli in stile rinascimentale e citazioni liberty, il Palazzo del Governo di Cesare Bazzani fu costruito nel 1915 dopo il terremoto.

In origine occupava quasi per intero l’area della cinquecentesca Chiesa di San Giovanni e il Palazzo dei Cavalieri di Malta, della quale è ancora possibile vedere la tribuna sul retro del palazzo.

Per chi ama la natura, il grande giardino fiorito con oltre 365 specie e una pineta vi aspetta. Ci troviamo nel parco Villa Labruto (acquista ora). La moderna residenza della nobile famiglia messinese dei Labruto si trova a Villaggio Sant'Agata.

Il vasto parco ospita un grande giardino, orti e frutteti e addirittura una pineta. La visita permette di ricordare essenze e scoprire piante tropicali e subtropicali.

È veramente il frutto di anni di appassionate ricerche: con le sue oltre 365 specie tra fiori e piante, Villa Labruto è un vero orto botanico privato. 

Apre eccezionalmente le porte il Seminario di Messina (acquista ora), l'istituzione che cura la formazione dei sacerdoti ma che nello stesso tempo, è un polo culturale d’eccezione.

Il visitatore potrà conoscere alcune importanti raccolte di carattere scientifico e culturale. Tra queste alcune sezioni della Biblioteca Painiana, un’antica raccolta zoologica, ma anche i celebri bozzetti e cartoni di Aristide Sartori per i mosaici del Duomo e la sala storica dedicata a monsignor Angelo Paino con antichi mobili e rari dipinti.

Tra le mete predilette del Festival c'è l’elegante dimora gattopardiana rimasta immobile nel tempo Villa Cianciafara (acquista ora).

Costruita alla fine del diciottesimo secolo su un preesistente edificio medievale, rappresenta uno dei pochi esempi di architettura settecentesca rimasta intatta sia dopo il sisma del 1908 che dopo la Seconda Guerra mondiale.

Nata come tenuta agricola, la villa è veramente immobile nel tempo con le sue case coloniche, il lavatoio, il palmeto, il magazzino per il vino, il frantoio, il forno, la cappella, la stalla e il fienile, il giardino con puttini e un tempietto.

All’interno si scoprono i preziosi arredi d’epoca, oltre alle opere del fotografo e incisore, cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di Lucio Piccolo, Filippo Cianciafara che a lungo visse tra queste mura.

La Villa De Natale – Rodriguez (acquista ora) è la splendida residenza di inizi ‘900 degli inventori degli aliscafi che potete visitare.

La Villa ben presto passò ai Rodriguez, i famosi inventori degli aliscafi, conosciuti in tutto il mondo. L’ampio salone introduce ai raffinati ambienti, gli splendidi e preziosi arredi sono resi unici da numerose opere d’arte del primo ‘900.

Suggestivi la sala da biliardo, la piccola biblioteca e i salottini e il giardino con i suoi alberi centenari ed essenze profumate. Dalla terrazza panoramica, si gode un meraviglioso colpo d’occhio sullo Stretto.

LE ESPERIENZE
Un’occasione da non perdere è la visita guidata alla chiesa medievale di Santa Maria (acquista ora) sotto la basilica cattedrale, conosciuta come la cripta Santa Maria del Duomo.

Colonne greche e romane, capitelli bizantini, stucchi barocchi, affreschi seicenteschi rendono Santa Maria un monumento unico nel suo genere. Si potrà ascoltare dal vivo anche un recital musicale e scoprire reperti esposti esclusivamente in questa occasione.

Per i più temerari, c'è anche il trekking nel borgo medievale di Scaletta Zanclea (acquista ora)Incastonato tra le pendici dei monti Peloritani e il blu dello Ionio, sorge questo angolo senza tempo. Non è solo è un viaggio sensoriale, ma un incontro autentico con la memoria viva di un piccolo paese di meno di duemila abitanti, che resiste, racconta e affascina.

Per chi ama i canti e cunti popolari, a Villa Cianciafara c'è quello che fa per voi (acquista ora). Un viaggio musicale con protagonisti i messinesi Cantustrittu, quartetto di specialisti di musica e tradizioni popolari siciliane.

LE PASSEGGIATE 
Un palazzo abbandonato rinasce: siamo a Gualtieri Sicaminò (acquista ora). Qui esiste una residenza storica che pare risalire ai tempi di Federico II ma non v’è certezza, fatto sta che venne ristrutturato e riadattato dai signori del posto, i duchi Avarna.

Ma è don Giuseppe, ufficiale di cavalleria è tra i fondatori nel 1945 del movimento autonomista a finire sui rotocalchi del dopoguerra per la sua fulminea e devastante passione per la giovanissima hostess Tava Daetz, per la quale lascia moglie e figli.

Sfrattato dalla sua bella casa, don Giuseppe si ritira con la giovane amante nella sacrestia della cappella vicina al palazzo e da qui, a ogni amplesso amoroso, fa suonare le campane.

Storia vera o falsa, fatto sta che la campana è scomparsa, la residenza è stata spesso vandalizzata e gli attuali proprietari cercano in ogni modo di farla rivivere.

Spazzato via da un’alluvione e mai più rinato, Borgo Rajù (acquista ora) è scomparso in una notte di san Silvestro, nel 1972 quando il torrente Fantina esondò e si portò via gran parte delle strutture.

Borgo Rajù rimase così, come bloccato da un flash, in alcune delle case abbandonate ci sono ancora la tavola imbandita, la botte piena, i letti disfatti.

E sì che era delizioso, Borgo Rajù, ci abitavano muratori, contadini, artigiani, circa 400 persone. C’erano un ufficio postale, un’agenzia del Banco di Sicilia, la sarta, le botteghe, la rivendita di tabacchi, la scuola elementare e persino un asilo.

IL PROGRAMMA E COME PARTECIPARE
Per partecipare a "Le Vie dei Tesori" basta acquistare il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito web o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città.

Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso.

Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Fortemente consigliata la prenotazione online.

A chi prenota viene inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà solo se ci sono posti disponibili.

I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Nei luoghi disponibili solo ticket da 3 euro.

Il programma completo, con tutte le curiosità, le foto e le schede per approfondire ogni luogo o esperienza e i coupon da acquistare sono disponibili online sul sito del festival.

Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 091 8421309, attivo tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (fino a domenica 3 novembre).
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