LE VIE DEI TESORI
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"Le Vie dei Tesori" a Sciacca: tour tra collezioni private, case d’artista e chiese dimenticate

  • Le Vie dei Tesori
  • Vari luoghi - Sciacca (Ag)
  • Dal 2 al 17 ottobre 2021 (solo sabato e domenica) (evento concluso)
  • Consulta il programma nel sito
  • 3 euro (visita singola), 10 euro (4 visite), 18 euro (10 visite)
  • Per le visite ai luoghi i coupon sono acquistabili online, direttamente sul posto o negli infopoint. Per passeggiate, esperienze, degustazioni ed eventi bisogna acquistare online il coupon dedicato ad ogni singola iniziativa. Ingressi contingentati e Green Pass (o tampone recente negativo) in tutti i luoghi al chiuso
Balarm
La redazione

Torre campanaria della chiesa di San Michele

È la città delle leggende e dei miraggi, a partire dall’isola Ferdinandea che sbuca dalle acque e si inabissa dopo poche settimane, lasciando tutti di stucco. Ma è anche la città dell’artigianato d’arte, dei maestri orafi che lavorano ancora il corallo, dei ceramisti che si dividono compatti
tra tradizione e innovazione.

Stiamo parlando di Sciacca che, per tre weekend, da sabato 2 a domenica 17 ottobre, con "Le Vie dei Tesori" apre le porte di oltre dieci siti tutti da scoprire, con una bellissima edizione che affianca ai luoghi, scelti con cura estrema, anche un ricchissimo programma di esperienze, laboratori e degustazioni.

Tra i 13 luoghi, occhi puntati sulla Chiesa dello Spasimo, chiusa da anni, la cui apertura è attesa prima di tutto dai saccensi. Fa parte del Complesso Fazello, sull'altare si trovava la grande tavola dello Spasimo, copia cinquecentesca dell’opera di Raffaello (oggi esposta al Prado) del pittore palermitano Antonello Crescenzio.
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Nel ‘900, divenne sede di una sezione della Corte di Assise di Agrigento, e ospitò processi penali. Nel 1963 Pietro Germi vi girò la scena del processo di "Sedotta e abbandonata", per il festival ospiterà una personale inedita di Franco Accursio Gulino.

Ma non è l’unica novità, anzi: tra i luoghi ci sono collezioni private, case d’artista, chiese dimenticate e persino l’ex chiostro del Carmine, oggi carcere, dove sarà possibile entrare solo per qualche ora.

Il convento fu eretto nel XIII secolo dall’antica e nobile famiglia dei Perollo e dai Carmelitani, da poco arrivati a Sciacca. Tra i conventi era secondo per ricchezze solo alla Badia Grande; fu sede di noviziato fino al 1669, in seguito soltanto dello Studio filosofico e teologico. Una volta
l’anno si organizzavano, dibattiti tra i nobili di Sciacca e i giovani studenti per affinare le loro abilità oratorie.

Si narra che nel 1295 vi abbia soggiornato Sant’Alberto, a cui è intitolato il chiostro in stile gotico. Secondo la storia, il santo vi fece costruire un pozzo, la cui acqua veniva bevuta ogni anno dai fedeli, il 7 agosto. Notevole il portale d’ingresso in elegante stile barocco. Oggi ospita la Casa Circondariale di media sicurezza.

Palazzo Licata Borsellino (ve ne abbiamo parlato qui) antico palazzo nobiliare è tutt'ora abitato dai proprietari, vi accoglie in un percorso unico. La parte posteriore, la più antica risale al Cinquecento, e faceva parte dell’antico palazzo Perollo (famoso per il “Caso di Sciacca).

Un trisavolo degli attuali proprietari, l’onorevole Giuseppe Licata, sindaco di Sciacca a fine Ottocento, aprì la via Licata, che da lui prende il nome, aggiungendo alla primitiva struttura tutto il fronte in puro stile neoclassico. Ciò che rende unico il palazzo e conquista i visitatori è il profumo degli aranci amari del giardino segreto ricavato tra le mura, accanto ad una “stanza dello scirocco”.

Si può scendere nelle enormi grotte preistoriche, un tempo usate come magazzini: qui vi racconteranno dell’ova murina, ricetta segretissima di cui era gelosa la nonna di Donna Beatrice, splendida padrona di casa.

E poi ancora Casa Scaglione, casa natale di Francesco Scaglione, unico di una collezione ottocentesca “d’ambientazione”. Nato nel 1859, da famiglia borghese, Francesco Scaglione vive tra Sciacca, Palermo e Roma, dove muore nel 1938. Appassionato collezionista e amante d’arte, è ispettore onorario alle Antiche e belle arti di Agrigento.

Alla sua morte, le figlie donano Casa Scaglione e le collezioni al Comune di Sciacca. Al primo piano, il salone si affaccia su un piccolo giardino interno, i soffitti sono dipinti a tempera, e i pavimenti conservano le maioliche originarie. E’ ricostruita nei dettagli la casa dell’epoca: mobili eleganti, dipinti, oggetti, foto d’epoca e ritratti di famiglia. Numerosi dipinti nella quadreria, oltre a paesaggisti, santini e cartoline.

Doveroso un passaggio sui tetti della Chiesa del Carmine. Dedicata a San Salvatore, la chiesa del Carmine fu fatta costruire dal conte Ruggero. È la terza costruzione eretta sullo stesso sito, la prima risale al periodo successivo alla liberazione musulmana, quando giunsero i Padri Carmelitani.

Sulla facciata si possono distinguere le tre fasi di costruzione ed ammirare il rosone e la cupola. I luoghi sono legati alla curiosa storia della beata Angela da Sciacca, carmelitana vissuta durante il 1200 e morta eremita. Dai tetti si ottiene una vista mozzafiato e durante la visita, si scoprirà una cappella nascosta; la chiesa accoglie opere bellissime come un Cristo risorto in legno, che anticamente veniva portato in processione; poi un armadio da sacrestia settecentesco e un lavabo in marmo.

Se siete amanti dell’oro rosso poi non potete perdervi un passaggio dalla famiglia Nocito.

Il corallo di Sciacca ha appassionato nei secoli uomini, poeti ed artisti. La sua storia avvincente, fatta di miti, incredibili fortune, tragedie e sogni, si intreccia con la storia della famiglia Nocito, gioiellieri ed orafi da quattro generazioni; una lunga vicenda che oggi viene raccontata in questo museo.

Gioielli antichi, stampe, strumenti di navigazione, modelli di navi, coralli e gioielli che si legano indissolubilmente a fatti memorabili come l’emersione (e successiva scomparsa) dell’Isola Ferdinandea. I Nocito vi guideranno in una storia dalla trama fittissima ed avvincente come quella un film, animata da marinai, regnanti, poeti, soldati, personaggi e stranieri in cerca di gloria e fortuna.

Se, invece, è un tuffo nell’arte quello che cercate a Sciacca allora il Complesso monumentale Fazello fa per voi.

Il complesso gotico catalano della famiglia di Tommaso Fazello, frate domenicano padre della Storia siciliana e dell’archeologia moderna, ospita il Museo del Mare (voluto da Sebastiano Tusa) e le sale dei cannoni, attraverso cui si accede alla Galleria Fazello che custodisce tesori d’arte che abbracciano mezzo millennio di storia: pitture, sculture ceramiche invetriate dei maestri saccensi, tre pannelli ceramici, tra cui il “Fante con alabarda” di Giuseppe Bonachia, il più noto pittore di mattonelle in Sicilia nel XVI secolo.

Nella sezione figulina, albarelli, boccioni e le mattonelle del pavimento tardo-medievale della chiesa di Santa Margherita. Tra le opere anche una settecentesca “Sacra Famiglia” di Mariano Rossi e una “Madonna con Bambino” in marmo della fine del XV secolo.

Potete consultare l'elenco completo del luoghi aperti e delle attività in programma sul sito de Le Vie dei Tesori.
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