Nell’ex residenza del banchiere la sorpresa del grande Canova: visite a Palazzo Ajutamicristo

Aquila a Palazzo Ajutamicristo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Risalente al 15esimo secolo, Palazzo Ajutamicristo è uno degli edifici privati più antichi della città. Voluto da Guglielmo Ajutamicristo, banchiere di origini pisane, fu progettato dal celebre architetto Carnilivari, ma ridimensionato in corso d’opera per le eccessive spese. Fu poi ceduto, alla fine del secolo successivo, ai Moncada.
Ospitò personaggi illustri, come l’imperatore Carlo V. Parte del palazzo è stato acquistato dalla Regione siciliana che ha realizzato uffici della Soprintendenza e una sede espositiva.
Nella collezione lapidea, si scoprono sculture del ‘400 e ‘500, tra le quali un busto di Pietro Speciale firmato da Domenico Gagini e un altro di Ignazio Marabitti.
Ma la vera sorpresa è la presenza di due opere di Antonio Canova: le due "Stele Mellerio", commissionate nel 1812 da Giacomo Mellerio per la cappella della sua villa in Brianza.
La visita ha una durata di 40 minuti ed è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Risalente al 15esimo secolo, Palazzo Ajutamicristo è uno degli edifici privati più antichi della città. Voluto da Guglielmo Ajutamicristo, banchiere di origini pisane, fu progettato dal celebre architetto Carnilivari, ma ridimensionato in corso d’opera per le eccessive spese. Fu poi ceduto, alla fine del secolo successivo, ai Moncada.
Ospitò personaggi illustri, come l’imperatore Carlo V. Parte del palazzo è stato acquistato dalla Regione siciliana che ha realizzato uffici della Soprintendenza e una sede espositiva.
Nella collezione lapidea, si scoprono sculture del ‘400 e ‘500, tra le quali un busto di Pietro Speciale firmato da Domenico Gagini e un altro di Ignazio Marabitti.
Ma la vera sorpresa è la presenza di due opere di Antonio Canova: le due "Stele Mellerio", commissionate nel 1812 da Giacomo Mellerio per la cappella della sua villa in Brianza.
La visita ha una durata di 40 minuti ed è accessibile ai disabili.
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