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Quando l'amore diventa una gabbia: al Libero di Palermo "La scuola delle mogli"

  • Teatro Libero - Palermo
  • Dal 25 al 27 settembre e dal 2 al 4 ottobre 2025 (evento concluso)
  • 21.00
  • 7 euro (intero), 5 euro (Under25 e operatori spettacolo), 2 euro (per coloro che si abbonano alla nuova stagione)
  • Info e prenotazioni 392 9199609 o info@teatroliberopalermo.it
Balarm
La redazione

"La scuola delle mogli" al Teatro Libero

Manipolazione, dominio, amore che diventa gabbia. "La scuola delle mogli" non è soltanto una commedia, ma una lente crudele che Molière rivolge contro un sistema che riduce la donna a oggetto da controllare. 

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Libero, segna l’anteprima della 58esima Stagione dello spazio teatrale fondato da Beno Mazzone e va in scena dal 25 al 27 settembre e dal 2 al 4 ottobre, alle ore 21.00.

Nella rilettura del Teatro Libero, con la regia di Giuseppe Cutino e la drammaturgia di Sabrina Petyx, il testo del grande autore francese si trasforma in un grido contemporaneo contro le storture delle relazioni tossiche e contro l’assenza, oggi più che mai urgente, di una vera educazione sentimentale - strumento indispensabile per contrastare le derive tossiche che spesso avvelenano le relazioni affettive - superando i limiti delle età anagrafiche degli interpreti per esaltare il senso più profondo della recitazione come artificio. 

In scena Costantino Buttitta, Martina Consolo, Salvatore Galati, Francesco G.A. Raffaele, Marcello Rimi e Chiara Peritore.

Un matrimonio concepito come prigione, la relazione di coppia intesa come possesso e dominio, la donna privata della libertà di pensiero e di azione. Dietro i toni della commedia, lo spettacolo svela con lucidità le storture di una visione patriarcale che riduce i sentimenti a terreno di controllo e di manipolazione.

Il capolavoro molieriano, infatti, non si limita a raccontare i vizi di un’epoca, ma apre un varco critico sul presente. Con “La scuola delle mogli”, Molière compie un passo decisivo nel suo percorso artistico: dalla commedia tradizionale verso un realismo nuovo, necessario, radicato nella sua stessa esperienza di vita.
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