Quando nobili e ricchi borghesi giocavano al tiro al piccione: visite allo Stand Florio di Palermo
Lo Stand Florio in via Messina Marine a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Sul litorale di Romagnolo, dopo decenni di abbandono e degrado, apre i battenti ancora in restauro lo Stand Florio, costruito dalla famiglia dei celebri imprenditori, su progetto di Ernesto Basile, nel1905 (scopri il padiglione in anteprima con la nostra gallery).
Fu utilizzato a lungo per gare di tiro al piccione e per sport acquatici da parte della nobiltà e della ricca borghesia palermitana. Durante la Seconda Guerra mondiale, venne adibito a magazzino per le truppe. In seguito, fu acquisito dal vicino Ospedale Buccheri La Ferla.
Lo stile, con la cupola rossa e il chiostro moresco, richiama l’architettura araba. Chiamato dai palermitani “Taverna del Tiro”, lo Stand Florio diventerà un caffè letterario con cinema all'aperto e ristorante. Il progetto di una società privata prevede, infatti,un’arena con trecento posti, un palco, un’agorà per mostre temporanee, fiere, esposizioni e un’area ristorazione.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Sul litorale di Romagnolo, dopo decenni di abbandono e degrado, apre i battenti ancora in restauro lo Stand Florio, costruito dalla famiglia dei celebri imprenditori, su progetto di Ernesto Basile, nel1905 (scopri il padiglione in anteprima con la nostra gallery).
Fu utilizzato a lungo per gare di tiro al piccione e per sport acquatici da parte della nobiltà e della ricca borghesia palermitana. Durante la Seconda Guerra mondiale, venne adibito a magazzino per le truppe. In seguito, fu acquisito dal vicino Ospedale Buccheri La Ferla.
Lo stile, con la cupola rossa e il chiostro moresco, richiama l’architettura araba. Chiamato dai palermitani “Taverna del Tiro”, lo Stand Florio diventerà un caffè letterario con cinema all'aperto e ristorante. Il progetto di una società privata prevede, infatti,un’arena con trecento posti, un palco, un’agorà per mostre temporanee, fiere, esposizioni e un’area ristorazione.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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