Relazioni e attese in "Aspettando Manon": il Teatro Libero di Palermo riparte da Villa Filippina

L'attore Giuseppe Lanino in "Aspettando Manon"
Il Teatro Libero alza nuovamente il sipario. E lo fa con quattro spettacoli all’aperto, tutte proprie produzioni, nel Parco di Villa Filippina, col suo Piccolo Teatro di Monsù. Un modo per riprendere il dialogo con il pubblico e la città, in attesa di poter strutturare una programmazione all’aperto più articolata.
Si parte domenica 28 giugno, alle 21.30, con il primo studio di "Aspettando Manon": spettacolo, adattamento teatrale e drammaturgia di Alberto Milazzo e Luca Mazzone che è tratto dal romanzo "La morale del centrino di Milazzo", la cui lavorazione nel corso delle settimane di fine febbraio è stata improvvisamente interrotta dall’emergenza pandemica.
Una storia che parla di relazioni, d’amore, del rapporto filiale e di un’attesa. Sul palcoscenico Giuseppe Lanino; il progetto e la regia sono di Luca Mazzone.
«Riprendiamo – dichiara Luca Mazzone – le fila di un discorso brutalmente interrotto da una pandemia inaspettata e lo facciamo ricominciando dalle produzioni che erano in preparazione nei giorni dell’inizio dell’emergenza sanitaria. In questi mesi abbiamo provato a riflettere e stimolare un dibattito pubblico, affinché questo periodo non venisse sprecato e fosse, invece, l’occasione per un ripensamento del rapporto tra teatro e città, tra i teatri, tra le istituzioni culturali e le proprie comunità di riferimento.
Abbiamo in serbo una ricca programmazione estiva e un progetto di sostegno della creatività, soprattutto di quella che è stata più penalizzata dalla pandemia. Ma siamo ancora in attesa che si concretizzino spazi pubblici all’aperto da condividere con altri operatori, per ridare bellezza ai nostri cittadini e coinvolgerli nel rito del teatro, nella consapevolezza della funzione pubblica del nostro lavoro».
A seguire, tre date serali, tutte alle 21,30. Giovedì 16 luglio, con “Una pietra sopra” di Manlio Marinelli con Domenico Bravo, per la regia di Lia Chiappara. Una sorta di Spoon River palermitana con voci di personaggi che raccontano il disfacimento colpevole di una città. Si continua mercoledì 22 luglio con “Medea Kali” di Laurent Gaudé con traduzione e regia di Beno Mazzone e con Viviana Lombardo e venerdì 31 luglio, con “Delirio a due”, un progetto prodotto dal Teatro Libero di e con Vincenzo Costanzo e Giuseppe Vignieri, una riscrittura e rivisitazione del teatro dell’assurdo di Ionesco che vede coinvolti due attori stabili del Libero.
Si parte domenica 28 giugno, alle 21.30, con il primo studio di "Aspettando Manon": spettacolo, adattamento teatrale e drammaturgia di Alberto Milazzo e Luca Mazzone che è tratto dal romanzo "La morale del centrino di Milazzo", la cui lavorazione nel corso delle settimane di fine febbraio è stata improvvisamente interrotta dall’emergenza pandemica.
Una storia che parla di relazioni, d’amore, del rapporto filiale e di un’attesa. Sul palcoscenico Giuseppe Lanino; il progetto e la regia sono di Luca Mazzone.
«Riprendiamo – dichiara Luca Mazzone – le fila di un discorso brutalmente interrotto da una pandemia inaspettata e lo facciamo ricominciando dalle produzioni che erano in preparazione nei giorni dell’inizio dell’emergenza sanitaria. In questi mesi abbiamo provato a riflettere e stimolare un dibattito pubblico, affinché questo periodo non venisse sprecato e fosse, invece, l’occasione per un ripensamento del rapporto tra teatro e città, tra i teatri, tra le istituzioni culturali e le proprie comunità di riferimento.
Abbiamo in serbo una ricca programmazione estiva e un progetto di sostegno della creatività, soprattutto di quella che è stata più penalizzata dalla pandemia. Ma siamo ancora in attesa che si concretizzino spazi pubblici all’aperto da condividere con altri operatori, per ridare bellezza ai nostri cittadini e coinvolgerli nel rito del teatro, nella consapevolezza della funzione pubblica del nostro lavoro».
A seguire, tre date serali, tutte alle 21,30. Giovedì 16 luglio, con “Una pietra sopra” di Manlio Marinelli con Domenico Bravo, per la regia di Lia Chiappara. Una sorta di Spoon River palermitana con voci di personaggi che raccontano il disfacimento colpevole di una città. Si continua mercoledì 22 luglio con “Medea Kali” di Laurent Gaudé con traduzione e regia di Beno Mazzone e con Viviana Lombardo e venerdì 31 luglio, con “Delirio a due”, un progetto prodotto dal Teatro Libero di e con Vincenzo Costanzo e Giuseppe Vignieri, una riscrittura e rivisitazione del teatro dell’assurdo di Ionesco che vede coinvolti due attori stabili del Libero.
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