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Sapori di Sicilia e una speciale visita tra archeologia e arte contemporanea: la domenica al Salinas

  • Museo archeologico regionale "Antonino Salinas" - Palermo
  • 1 dicembre 2019 (evento concluso)
  • 12.00
  • 10 euro (ticket degustazione), 5 euro (visita guidata collezione archeologica e mostra)
  • Info e prenotazioni visita guidata al numero 091 7489995. Info e prenotazioni per la "Degustazione sicula" al numero 345 7765493
Balarm
La redazione
Un tripudio di sapori e profumi di Sicilia in uno dei luoghi più belli del centro storico di Palermo: domenica primo dicembre il Cafè gestito da CoopCulture all'interno del museo Salinas apre le porte per una degustazione di prodotti tipici dell'Isola.

Questa prima domenica del mese vede protagonisti prodotti locali d'eccellenza accompagnati dal vino rigorosamente "made in Sicily": il gustoso menu "Degustazione sicula" comprende un tagliere di salumi e formaggi e un calice di pregiato vino siciliano (è consigliata la prenotazione al numero 345 7765493).

Non solo gusto in questa prima domenica di dicembre: in programma anche una visita guidata a cura di CoopCulture della mostra in due capitoli "Quando le statue sognano" a cura di Caterina Greco, direttrice del Museo Archeologico Regionale "Antonino Salinas", ed Helga Marsala, critica d'arte. 

In questa prima parte della mostra, dal titolo "Frammenti da un museo in transito", vengono temporaneamente restituiti al pubblico alcuni spazi di questo luogo straordinario che riapriranno definitivamente solo al termine dei lavori di imminente riallestimento insieme alle opere degli artisti Guido Bisagni [108], Alessandro Roma e Fabio Sandri e con la partecipazione del fotografo Ferdinando Scianna.

Tra queste nuove sale del Salinas prende così vita un insolito racconto in cui si intrecciano archeologia e arte contemporanea: tessuti evanescenti, ceramiche astratte, suoni elettronici, fotografie e immagini in dissolvenza, ritratti marmorei, disegni, sculture bronzee, manufatti d’uso quotidiano o con funzione rituale, compongono una sorta di fantasmagoria, di cui le statue e i reperti sono parte attiva, memoria antica e sempre vitale nella costante evoluzione del museo.
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