"Sieverding - Palermo": 14 opere di Katharina Sieverding realizzate tra il 1969 e il 2018
Opera "Global desire II, Am falschen ort" (foto di Klaus Mettig)
Il Verein Düsseldorf Palermo presenta la mostra personale di Katharina Sieverding, "Sieverding - Palermo" a cura di Kuratiert Von, evento collaterale della biennale Manifesta12 (leggi l'articolo di approfondimento) e visibile ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo dal 14 giugno al 4 novembre.
Sovrapposizioni e stratificazioni; migrazione e integrazione. Sono alcuni dei temi attorno cui ruota il lavoro, fortemente politico, della fotografa tedesc che ha selezionato 14 opere realizzate tra il 1969 e il 2018 e allestite all’Haus der Kunst come veri e propri manifesti pubblicitari.
Katharina Sieverding, originaria di Praga, è una voce autorevole all'interno della scena artistica internazionale, ed è considerata la Grande dame della fotografia tedesca. Le sue opere trasfigurano l’immagine di partenza convertendola in una nuova composizione attraverso l’uso alienante del colore e della luce. Frasi rimosse dal loro contesto vengono giustapposte nelle immagini spingendo verso interpretazioni frammentate.
Le opere si mostrano ancora fortemente attuali, affrontano conflitti concreti dedicandosi a questioni e problemi che perdurano nel tempo. La scritta che dà il nome all’opera, "Am Falschen Ort" (Nel posto sbagliato), è tratta dall’autobiografia di Edward W. Said, il padre del post-colonialismo.
Sovrapposizioni e stratificazioni; migrazione e integrazione. Sono alcuni dei temi attorno cui ruota il lavoro, fortemente politico, della fotografa tedesc che ha selezionato 14 opere realizzate tra il 1969 e il 2018 e allestite all’Haus der Kunst come veri e propri manifesti pubblicitari.
Katharina Sieverding, originaria di Praga, è una voce autorevole all'interno della scena artistica internazionale, ed è considerata la Grande dame della fotografia tedesca. Le sue opere trasfigurano l’immagine di partenza convertendola in una nuova composizione attraverso l’uso alienante del colore e della luce. Frasi rimosse dal loro contesto vengono giustapposte nelle immagini spingendo verso interpretazioni frammentate.
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"Am Falschen Ort" mostra un montaggio di due immagini tratte da giornali: il campo profughi di Zaatari al confine siriano, abitato da circa 100.000 mila migranti, e l’immagine di due soldati russi che caricano un missile su un caccia bombardiere, ed è uno dei suoi lavori più rappresentativi già installato a Düsseldorf in 66 spazi pubblici, luogo ideale, visibile a tutti, che rappresentano la piattaforma dove discutere e indagare conflitti politici e sociali. Le opere si mostrano ancora fortemente attuali, affrontano conflitti concreti dedicandosi a questioni e problemi che perdurano nel tempo. La scritta che dà il nome all’opera, "Am Falschen Ort" (Nel posto sbagliato), è tratta dall’autobiografia di Edward W. Said, il padre del post-colonialismo.
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