"Bloom´s Day": le riflessioni di un uomo solo in scena al Libero

Empatia e incongruenze come sostituti di pietà e terrore: è “Bloom’s Day”, spettacolo che stimola la riflessione, in arrivo a Palermo all’interno della stagione del Teatro Libero.
Ispirato all’Ulisse di James Joyce e prodotto dal Teatro Argot di Roma, “Bloom’s Day” è un testo teatrale di Claudio Collovà. Il siparo si alza su due personaggi, Molly e Bloom, e racconta dell’infedeltà della prima sul secondo.
Bloom è ebreo, il suo cognome è Virag. È sposato con la cantante lirica Molly, donna dal fascino irresistibile che ha perso un figlio. Da allora la relazione tra i due è problematica e Bloom, pensando che la moglie lo tradisca con un amante virtuale, è costretto a vagare con l’insostenibile peso del tradimento nel cuore e il sentimento diffuso contro gli ebrei come lui.
Il focus è su eventi e problematiche che avvengono tutti dentro la mente di Bloom. Da qui, la scelta del titolo “Bloom’s Day”: lo spettatore viene coinvolto in quelle meditazioni e riflessioni che avvengono in momenti di intimità e solitudine.
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